Dopo anni di crescita inarrestabile delle azioni USA e di una politica monetaria ultra espansiva, c’è chi si domanda: dove scoppierà la prossima bolla finanziaria negli Stati Uniti?
Abbiamo più volte ribadito il nostro punto di vista sia sul mercato azionario in generale (vedi asset allocation di luglio), che su quello USA ma, al dibattito, si sono aggiunti due voci autorevoli: il premio Nobel Robert Shiller e il governatore della Fed Janet Yellen.
Dalle loro recenti dichiarazioni, né Shiller nè la Yellen sembrano essere particolarmente allarmati, anche se non escludono che ci possano essere delle sacche di attivi finanziari con prezzi non in linea ai fondamentali, come ad esempio le società biotecnologiche o le piccole realtà legate ai social media.
Ma non tutti la pensano in questo modo. Tra gli operatori finanziari intervistati da Bloomberg prevale un certo pessimismo: più della metà dei intervistati è convinto che il mercato azionario e le obbligazioni high yield siano in bolla o vicini a esserlo.
Note: sondaggio eseguito da Bloomberg su 562 investitori tra analisti finanziari e trader.
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daniele / Luglio 18, 2014
Non siamo proprio in bolla ma il mercato azionario (USA e Europa) è comunque caro…comunque magari ci vorranno prima di correggere..chi lo sa?
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daniele / Luglio 18, 2014
errata corrige: *ci vorranno anni”
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Massimo Vicari / Luglio 21, 2014
Daniele, è caro rispetto a cosa? Le aziende usa sono piene di denaro, anche se investono poco la redditività mi sembra ancora buona.
Per quanto riguarda i HY bonds, il rischio c’è, la % di default sembra però sopravvalutata rispetto alla realtà, potrebbero quindi rosicchiare ancora qualche punto. Il problema sono le nuove emissioni che falsano il calcolo del dato. Dove sta il giusto mezzo?
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daniele / Luglio 24, 2014
Massimo, siamo ad un livello P/E in rapporto alla media mobile degli ultimi dieci anni, molto elevato. Se si escludono le valutazioni di borsa del 2002 (la mitica bolla), siamo a dei livelli dai quali la borsa storicamente non è che scesa. Se calcoliamo che la borsa ultimamente e sì salita, non tanto per gli acquisti degli istituzionali o dei privati ma per gli acquisti delle aziende stesse (i buybacks), ci troviamo di fronte ad un motore zoppo. Inoltre è salita grazie al QE della FED che prima o poi terminerà…a quel punto che succederà? Poi per carità, io non ho la sfera di cristallo…
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Massimo Vicari / Luglio 25, 2014
Daniele, quale p/e stai calcolando? il puntuale, la media, il rolling, lo shiller? Di metriche ce ne sono parecchie, e per quanto mi riguarda se il mercato acquista anche a p/e di 40 o 50, come è già successo e non puoi eliminare il dato, allora i mercati possono correre ancora. La sopravvalutazione per me esiste dal momento in cui pago una azienda più di 8 volte gli utili medi degli ultimi 5 anni.
I buyback aiutano i mercati e le aziende, perchè l’azienda sa che sta acquistando ad X qualcosa che vale X+1, e i possessori di azioni si trovano ad avere maggiore eps. Inoltre i buyback non fanno salire il mercato, perchè il prezzo dell’azienda rimane invariato (nei buyback quando acquisti tue azioni devi creare una posta indisponibile nel passivo). Concordo che il qe delle varie nazioni alzi i przzi dell’obbligazionario, e di conseguenza il resto del mercato si butta sull’azionario e sul ciarpame che resta
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Stefano Meneghetti / Luglio 24, 2014
cari o no, per come la vedo io non c’è tanta alternativa agli investimenti in azioni
visto come butta per l’ obbligazionario, unica cosa che mi sento di dire che rispetto
agli inizi duemila e anni novanta, non ci sono tanti risparmiatori nell’azionario, non
solo in Italia, ma a livellio mondiale, se non c’è ricchezza privata che entra ma
bensì quella artificiale delle banche centrali non ci dovrebbe essere bolla.
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Massimo Vicari / Luglio 25, 2014
Da come si muove il risparmio gestito mi sembra che i retailer si stiano muovendo in massa sull’azionario. La bolla a mio avviso non è presente, ma il mercato è assoultamente falsato. Come posso i titoli di stato USA pagare meno adesso che hanno la AA di quando avevano la AAA? Non ha molto senso in ottica di prezzo del rischio
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