Le parole del governatore della Fed Janet Yellen sulle valutazioni delle società a piccola-media dimensione del settore della tecnologia hanno messo in guardia molti investitori ma, a nostro modo di vedere, il settore continua ad offrire delle interessanti opportunità d’investimento sia nel breve che nel lungo periodo.
Per questa ragione vi proponiamo un portafoglio di azioni USA che investe su due promettenti temi dell’high tech: i big data e la stampa 3D.
Perché le azioni USA e perchè la tecnologia?
In Advise Only crediamo ancora in questo mercato da molti operatori ritenuta in stato di bolla speculativa. La nostra convinzione poggia su tre pilastri:
- ripresa dell’economia,
- crescita dei profitti;
- valutazioni in linea con i fondamentali.
I prezzi delle azioni USA si collocano vicino al valore d’equilibrio (fair value), ma sono lontani dai livelli di P/E visti nelle ultime bolle speculative. Ad esempio, durante la bolla di internet, i P/E di Graham & Dodd dell’S&P 500 erano compresi tra 35 e 40; ora sono pari a 22, con un dividend yield del 2%. Questi non sono numeri da “bolla”.
In questo scenario le aziende che si occupano di big data e della stampa 3D hanno intrapreso un trend forte e innovativo, con attese di crescita.
I big data
Molti ne parlano, pochi sanno davvero di che cosa si tratti e ancor meno i risparmiatori sono consci delle opportunità d’investimento rappresentate dalle aziende che operano in questo settore.
Si parla di big data quando si ha di fronte un ampissimo insieme di dati provenienti da fonti eterogenee. Ad esempio, dati dei social network come Facebook e Twitter, email, posizioni rilevate dal GPS di uno smartphone, dati di e-commerce, ecc.
Non si tratta solo di una moda, i big data sono davvero utili: con essi, per esempio, si possono capire i trend di Borsa, analizzare i gusti dei consumatori, sventare frodi e cyber-attack, individuando in anticipo i comportamenti fraudolenti, oltre a capire il merito creditizio di persone e aziende. L’uso dei big data interessa tutti i settori dell’economia.
È un mercato da circa $13 miliardi e gli analisti di settore ritengono allettanti le elevate aspettative di crescita: da qui al 2017 i ricavi provenienti dalle aziende che si occupano di big data cresceranno ad un ritmo sei volte maggiore di quello del resto delle società high tech quotate.
La stampa 3D
Sapete che cosa fecero i produttori del film di James Bond “Skyfall” dopo aver fatto esplodere una Aston Martin DB5 del 1965 di valore inestimabile? Semplice: ne stamparono un’altra. Qual è il segreto dietro questo effetto speciale? Tre copie perfette dell’auto, create grazie ad una stampante 3D a larga scala. Questo può darvi un’idea dell’effetto dirompente di questa tecnologia.
La stampa 3D è utilizzata sia a livello industriale, in molti settori dell’economia (inclusa la NASA), che a livello personale. Uno dei settori dove la tecnologia 3D sta portando una vera rivoluzione è quello medico, dove le stampanti 3D vengono impiegate per costruire protesi di arti, apparecchi acustici e dentali.
Per i singoli consumatori, la stampa 3D va oltre il concetto di “produzione di massa” e ci porta direttamente nell’era della “personalizzazione di massa”. Rivenditori online come eBay e Amazon offrono varie stampanti 3D sui loro siti, e i prezzi stanno diventando sempre più abbordabili (si parte da poche centinaia di euro). Al crescere della diffusione di questi apparecchi, sono aumentati i siti che consentono di scaricare progetti già pronti per la stampa 3D. Si può stampare di tutto, basta usare l’immaginazione.
Il portafoglio Ultra-Tech
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