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BollettinoAO | Il PIL italiano è congelato, tutti in attesa della BCE

In Brasile si volta pagina, l’Italia non cresce come previsto. I mercati Emergenti soffrono con il petrolio (- 6,4%). Negli Usa, i dati sul mercato del lavoro sono positivi, ma non troppo.

Quali sono stati i fatti salienti della settimana?

  • Dati Italia: L’Italia non cresce. Il PIL italiano su base trimestrale segnala una variazione nulla su base trimestrale (0,0%), mentre su base annua segna +0,8%. Brutte notizie anche dal settore manifatturiero; l’indice PMI torna sotto il livello dei 50 punti (soglia che separa la contrazione dall’espazione dell’economia) e si attesta a 49,8 nel mese di agosto. In calo gli ordini, la produzione e l’occupazione del settore.
  • Apple vs Commissione Europea: La Commissione Europea esige il pagamento di 13 miliardi di euro di tasse eluse illegalmente da Cupertino. L’aliquota applicata sui profitti ad Apple dal 2003 corrispondeva all’1%, arrivando addirittura allo 0,005% nel 2014. Intanto secondo il Financial Times, Apple si sta preparando per rimpatriare i 215 miliardi di dollari dichiarati all’estero, come risposta alla multa da 13 miliardi di euro inflitta dalla Commissione Europea.
  • Brasile vs Dilma Roussef: Il Senato brasiliano ha votato definitamente per la destituzione di Dilma Rousseff segnando in questo modo la fine dell’egemonia del partito dei lavoratori dopo 13 anni di governo. L’accusa è quella di aver manipolato il bilancio nazionale per tenere sotto controllo il deficit.
  • Usa: i dati sull’occupazione non sono “brillanti” come gli analisti si aspettavano (ma in linea con un’economia in crescita), per il mercato la Fed non aumentarà i tassi a settembre.

Mercati

[accordion title=”Azionario”]

Un’altra settimana positiva per i mercati azionari. I mercati europei hanno messo a segno un rialzo superiore al punto percentuale ed il nostro listino si appresta a chiudere la settimana al di sopra dei 17mila punti (+1,3%); tuttavia la strada per colmare le perdite di inizio anno è ancora parecchio lunga. Settimana all’insegna delle vendite per i Paesi emergenti (-1,1%) che comunque restano il miglior mercato da inizio anno (+12,2%).

Il forte calo del petrolio di questa settimana ha messo a dura prova il settore Energy che registra la peggiore performance settimanale (-1,9%).

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Azioni Italia: FTSE MIB; Azioni Europa: Stoxx Europe 600; Azioni USA: S&P500; Azioni Giappone: Topix; Azioni Emergenti: MSCI Emerging Market. Indici Settoriali: MSCI World relativo al settore [/accordion] [accordion title=”Obbligazionario”]

Settimana di rendimenti in rialzo sul mercato obbligazionario. Il rendimento del decennale americano continua a rimanere sotto la soglia dell’1,6%. Stesso discorso per il Bund ed il nostro BTP. Il decennale tedesco rimane in territorio negativo, e chiude la settimana a -0,049%; il nostro decennale chiude la settimana a 1,167%. Lo spread col Bund tedesco resta intorno i 120 punti. Il decennale spagnolo risale oltre il punto percentuale a 1,050%. Rendimenti stabili sul mercato corporate investment grade europeo ed in lieve calo su quello americano.

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Obbl. Gov. Italia, USA e internazionali: Bloomberg EFFAS; Obbl. Gov. Paesi Emergenti: JPMorgan EMBI Plus; Obbl. Investment Grade zona euro e USA: Bloomberg Index[/accordion] [accordion title=”Valute & Commodities”]

La sterlina continua la sua risalita e chiude la settimana con un ennesimo rialzo di oltre un punto percentuale nei confronti della valuta americana. Il cambio sterlina/dollaro gira a 1,3345 (+1,6%). La valuta americana è stabile nei confronti della nostra moneta; il cambio è fermo a 1,1203 (+0,0%).

Difficile settimana per il petrolio, chiude la settimana con un sonoro -6,4% (46,8 dollari/al barile). Le scorte settimanali in USA sono cresciute più del previsto e l’attenzione di tutti è sul vertice di fine settembre in Algeria; i mercati non sembrano credere ad un accordo sul congelamento della produzione.

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Agenda

Ecco i dati macroeconomici che saranno pubblicati nel corso della prossima settimana e la stima del consensus (fonte: Bloomberg).

Europa – Settimana della BCE. È arrivato il tempo della riunione di settembre della Banca Centrale Europea, con relativo annuncio del tasso di interesse (che dovrebbe essere confermato). Non ci si aspettano grandi modifiche alla politiche monetaria, ma l’attenzione di tutti gli investitori sarà per la conferenza di Mario Draghi per cercare di capire lo stato di salute della zona Euro. La conferenza sarà successiva alla pubblicazione del dato ufficiale del PIL del secondo trimestre. Nel Regno Unito sarà reso noto il dato sulla produzione manifatturiera del mese di luglio.

USA – Settimana abbastanza tranquilla dall’altra parte dell’Oceano. Gli unici dati di rilievo previsti in agenda sono l’indice MarkIt PMI composito (per il mese di agosto) e le scorte di petrolio greggio.

Giappone – Dal Paese del Sol Levante arriverà il dato del PIL del secondo trimestre.

BRICS – Dalla Cina in programma il dato sull’inflazione per il mese di agosto ed il saldo della bilancia commerciale. Anche dal Brasile arriverà il dato sull’indice dei prezzi al consumo insieme all’indice MarkIt del PMI. In SudAfrica è previsto in agenda il dato sul PIL del secondo trimestre

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