Da quando la finanza ha fatto notizia – e danni alle tasche di famiglie e imprese con la Grande Recessione – gli italiani hanno iniziato a interessarsi ai temi economico-finanziari. A dirlo è l’Indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani 2014 realizzata dal Centro studi Einaudi e da Intesa Sanpaolo.
Chi si interessa di economia e finanza in Italia?
Lo studio certifica che la percentuale di italiani che si interessano di economia e finanza è schizzata dal 45% al 57,7% dal 2007 a oggi. Inoltre, il 40,6% degli intervistati dedica fino a un’ora a settimana per cercare informazioni che li aiuti nelle loro scelte di investimento. Secondo la ricerca, la fame di informazione è dovuta al fatto che sono in pochi ad aver studiato queste materie in passato: solo il 15,2%. Il resto, ha imparato un po’ di economia e finanza dalla vita quotidiana (34,8%), dalla famiglia (21%) o sul lavoro (12,4%).
Ecco l’identikit dell’italiano più appassionato di economia e finanza:
- piccolo risparmiatore o con un reddito mensile superiore ai 2.500 euro;
- imprenditore o libero professionista;
- laureato;
- risiede nel Centro Italia;
- ha un’età compresa tra i 35 e i 54 anni.
Ma come si tengono informati i risparmiatori in Italia?
Le fonti d’informazione dei risparmiatori italiani
La ricerca Centro studi Einaudi-Intesa Sanpaolo approfondisce le diverse tipologie di fonti d’informazione consultate dagli italiani prima di investire i loro risparmi, prima e dopo la crisi. Le vediamo nel grafico sotto.
Un paio di osservazioni
- La banca resta saldamente in testa tra le fonti d’informazione per i risparmiatori. Ma ha perso appeal (e utenti), probabilmente a causa del calo di fiducia dei risparmiatori verso di essa.
- Parte dei risparmiatori che ha smesso di chiedere alla sua banca consigli per investire è passata probabilmente a Internet, che sorprendentemente ha più che raddoppiato il suo bacino di utenti nell’ultimo decennio.
- Anche i giornali sono stati surclassati dal web, che è ormai diventata la terza fonte d’informazione consultata dagli italiani con qualche risparmio da parte.
- Emerge infine l’esigenza di un’informazione a basso costo, se non pari a zero e facilmente disponibile: quella data da amici, colleghi e familiari e dalla rete. Queste due fonti informative erano consultate dal 64% dei risparmiatori nel 2004; ora sono appannaggio dell’80% dei risparmiatori.
Cosa possiamo fare per te
Anche noi di Advise Only rientriamo tra le fonti d’informazione online per i risparmiatori.
Cogliamo l’occasione per ricordarvi quello che possiamo offrirvi 24 ore su 24 grazie al nostro sito:
- educazione finanziaria, con una serie di post sul tema sul nostro blog, la rubrica #ABCfinanza e il nostro primo e-book della collana “Finanza per tutti”;
- AOpedia, una sorta di Wikipedia tematica dedicata ai temi del risparmio e dell’investimento;
- un social network per risparmiatori, cui basta iscriversi gratuitamente per costruire portafogli d’investimento, dialogare con gli altri utenti più esperti, monitorare rischio e performance dei propri portafogli;
- notizie a analisi sull’attualità economico-finanziaria su questo blog.
Cosa possiamo fare per le banche
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Come ci suggeriscono i dati di questo post, le banche hanno perso parte della proprio reputazione negli ultimi anni. Advise Only può aiutarle a riacquistare la fiducia dei clienti attraverso una comunicazione moderna e rafforzando il posizionamento web. Consulta i nostri servizi alle aziende.