Le elezioni europee si sono appena concluse. Ecco una sintesi dei risultati:
- in Italia la vittoria del Partito Democratico è stata nettamente superiore ad ogni attesa;
- in Europa, in generale, l’ascesa degli euroscettici è stata meno pronunciata del previsto;
- il risultato elettorale non modifica gli equilibri politici, il Parlamento europeo resta saldamente nelle mani del Partito Popolare Europeo e del Partito Socialista.
La vittoria del Front National di Marine Le Pen in Francia, dell’UKIP di Nigel Farage in UK e di altre forze in altri paesi, hanno sì rafforzato il fronte degli euroscettici ma si tratta di movimenti con opinioni molto diverse circa il futuro dell’Europa e difficilmente riusciranno a fare fronte unico in Parlamento.
Ripartizione dei seggi per singoli formazioni europee
Il Partito Democratico confluisce in S&D, Il Movimento 5 Stelle nei non iscritti, Forza Italia e NCD-UDC nel PPE, Lega Nord nell’EFD, Lista Tsipras nel GUE/NGL.
La reazione dei mercati
Il mercato ha reagito in modo positivo al risultato elettorale: gli spread di rendimento dei Paesi Periferici sono in calo e i prezzi delle azioni europee crescono (in particolare quelle quotate su Borsa Italiana). Ma, a ben vedere, considerando i dati degli ultimi 15 anni per l’indice FTSE Mib (Borsa italiana), Stoxx 600 (azioni Europa) e MSCI World (azioni mondo), la variazione odierna è assolutamente ordinaria (nota per i più tecnici: per tutte e tre gli indici siamo all’interno di una standard deviation, la firma del “business as usual”). Idem per lo spread BTP-Bund.
Insomma, non vorremmo guastare gli entusiasmi (o le preoccupazioni) ma… in sostanza i mercati sono tornati dov’erano prima del piccolo incremento di nervosismo – chiamatelo volatilità se vi piace – legato all’uscita dei deludenti dati di crescita nell’Eurozona pubblicati in periodo pre-elezioni europee. Ora è il momento della stabilizzazione e dell’attesa delle prossime mosse della BCE.
Una riflessione finale
Gli equilibri politici non sono variati in modo significativo e, nella sostanza, si è verificato lo scenario “centrale” che avevamo descritto nel documento di asset allocation Advise Only. Infatti, da un punto di vista finanziario, queste elezioni si sono rivelate un non-evento.
Quello che emerge dai risultati, in tutto il continente, è un messaggio di disagio economico e politico che i cittadini del Vecchio Continente hanno inviato alla classe dirigente europea.
Auspichiamo tutti che questo messaggio (ricorda sempre più un urlo di dolore) non si perda nel nulla.