I fatti salienti della settimana
Grosso guaio a Oriente. La presidente della Camera Usa Nancy Pelosi ha visitato Taiwan con l’idea di ribadire all’isola la vicinanza degli States in chiave anticinese.
Per tutta risposta, la Cina ha dato il via alle più grandi esercitazioni militari mai effettuate attorno a Taiwan, con alcuni missili che sono caduti in acque territoriali giapponesi.
Pechino ha anche bloccato l’export di tutta una serie di beni verso l’isola, tra i quali la sabbia naturale, onde colpire strategicamente la produzione di semiconduttori.
C’è grossa crisi. Grandi manovre anche nelle relazioni con gli Stati Uniti, tra convocazioni incrociate di ambasciatori e Cina che ha annunciato la sospensione della cooperazione su vari dossier, tra i quali quello sul clima.
Forniture alimentari. A valle dell’accordo Mosca-Kiev, l’Ucraina ha definito i piani per aumentare con cautela le esportazioni di grano: le prime due settimane, periodo di prova, non più di tre navi al giorno attraverso corridoi sicuri.
In caso di successo, le esportazioni potrebbero aumentare fino a tre milioni di tonnellate al mese nel giro di quattro o sei settimane. Malgrado i progressi incoraggianti, la strada da percorrere prima che le esportazioni si avvicinino ai livelli prebellici è ancora lunga.
Corsa contro il tempo. Da una parte il grande impegno per rendersi indipendente dai combustibili fossili di provenienza russa; dall’altra, l’urgenza di fare rifornimento in vista dell’inverno. La sfida energetica dell’Europa entra sempre più nel vivo.
Intanto all’orizzonte si profilano competitor di altissimo livello: Giappone, Corea del Sud e Cina. I tre Paesi asiatici, fra i maggiori importatori mondiali di gas naturale liquefatto e carbone marino, condividono con l’Europa il picco della domanda di riscaldamento durante l’inverno.
È troppo presto per dire che inverno sarà, ma appare chiaro fin d’ora che un eventuale forte calo delle temperature nei tre Paesi potrebbe rendere ancor più forte la competizione.
Il clima detta legge. Un ulteriore calo del livello d’acqua nel fiume Reno potrebbe mettere a rischio il trasporto di enormi quantità di merci, inclusi i carburanti, mentre il governo tedesco, così come gli altri esecutivi Ue, le sta tentando tutte per evitare una crisi energetica che avrebbe come conseguenza una sonora recessione.
Non a caso, c’è anche l’ipotesi di prolungare oltre la fine dell’anno l’operatività delle tre centrali nucleari ancora attive in Germania.
Produzione alimentare a rischio. Il clima sfavorevole che ha colpito i principali fornitori di riso in Asia – tra i quali il maggior esportatore, l’India – minaccia di ridurre la produzione del più importante alimento base al mondo. E di spingere quindi l’inflazione alimentare, già vicina a livelli record.
A proposito di inflazione. La Banca d’Inghilterra ha varato il maggior rialzo dei tassi degli ultimi 27 anni: 50 punti base in più, allo 1,75%. E ha avvertito che, se necessario, potrebbe agire nuovamente.
Secondo le stime dell’istituto, a ottobre l’inflazione registrerà un picco dovuto al caro-gas, provocando una recessione dell’economia britannica che durerà per tutto il 2023.
Banca centrale europea. Nel suo bollettino economico, la Bce ha sottolineato come nel prossimo futuro sarà opportuna un’ulteriore normalizzazione dei tassi d’interesse.
Avvertenze dalla Fed. I commenti di alcuni presidenti delle varie Fed locali (tra cui San Francisco e Cleveland) hanno contraddetto in modo efficace la narrazione che per giorni ha imperversato sui mercati finanziari, secondo la quale i funzionari starebbero pensando di abbandonare la stretta monetaria in presenza di prove di una svolta nell’economia.
L’attenzione rimane quindi concentrata più sul contenimento dei prezzi che sul sostegno alla crescita. Ciò ha contribuito a innescare un’impennata dei rendimenti dei Treasury.
Come si sono mossi i mercati
Bilancio positivo. E ora? Dal giorno dell’attacco russo all’Ucraina, lo Stoxx 600 europeo ha registrato un rendimento totale di circa il +2%, a fronte del -5% dell’MSCI AC World, del -3% dell’S&P 500, del -9% del benchmark asiatico e del -12% dell’indice dei mercati emergenti.
Un dato che, come sottolineava in settimana Cormac Mullen di Bloomberg, appare in contrasto con i commenti sull’impatto della guerra sul Vecchio Continente, anche in termini di crescente probabilità di un taglio dei rifornimenti energetici da parte della Russia.
“Le prospettive di crescita della regione sono incredibilmente incerte, poiché le minacce energetiche, le difficoltà di approvvigionamento e il costo della vita pesano sulla produzione e sulla domanda”. A tutto ciò, come abbiamo detto, si aggiunge la crisi climatica.
“È improbabile che la sovraperformance dell’Europa prosegua”, commenta quindi Mullen. Staremo a vedere. Intanto la prima settimana di agosto si avvia a chiusura in sostanziale parità rispetto ai valori di lunedì primo agosto.
Notizie dal fronte spread. Differenza di rendimento tra Btp e Bund a quota 210 punti base. Merito dei recenti annunci della Bce?
Non si direbbe: c’è scetticismo sul fatto che la Banca centrale europea possa utilizzare il Tpi per sostenere i Btp italiani in vista delle elezioni, a meno che, come scrive Mark Dowding, cio di BlueBay, “la debolezza degli spread non si manifesti su base ampia in tutta la zona euro”.
Intanto i dati più recenti mostrano come nell’ultimo mese Francoforte abbia spostato i reinvestimenti del Pepp proprio verso i Btp.
Petrolio in flessione. L’Opec+ ha varato un aumento della produzione di petrolio pari a 100mila barili al giorno in più a settembre.
Si tratta dell’incremento più contenuto mai deciso dall’organizzazione (capitanata da Arabia Saudita e Russia), malgrado gli appelli a intensificare la produzione globale per abbassare i prezzi che sono giunti, fra gli altri, da Joe Biden e da Emmanuel Macron.
Intanto c’è una buona notizia per i consumatori: il greggio Wti, che aveva superato i 130 dollari al barile a marzo, è ora sotto i 90 dollari al barile. Il Brent? Poco sopra quota 90.
Timida risalita. Sul fronte dei cambi, venerdì a metà giornata l’euro saliva a 1,023 dollari, rispetto agli 1,019 della vigilia, passando di mano a 136,225 yen.
Indici azionari | Performance settimanale | Performance da inizio mese |
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Azioni Italia | 0.79% | 8.46% |
Azioni Europa | 0.20% | 9.45% |
Azioni Usa | 0.76% | 8.59% |
Azioni Cina | 0.002% | -10.01% |
Indici obbligazionari | Performance settimanale | Performance da inizio mese |
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Bond governativi eurozona | 0.20% | 4.36% |
Bond governativi usa | -0.25% | 1.37% |
Bond corporate usa | 0.35% | 2.87% |
Spread Btp-Bund | 206.7 punti | 6.64% |
Materie prime | Performance settimanale | Performance da inizio mese |
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Oro | 56.16 eur/gr (0.27%) | 0.68% |
Petrolio Wti | 89.6 usd/barile (-3.77%) | -1.77% |
Valute | Performance settimanale | Performance da inizio mese |
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Cambio Eur/Usd | 1.0162 (-0.94%) | -0.99% |
Cambio Eur/Gbp | 0.8430 (0.63%) | -1.81% |
Indici di mercato. Dati aggiornati ore 17.00 del 05/08/22.
I market movers delle prossime settimane
Il tema caldo delle prossime settimane resterà quello dei prezzi, con tutto ciò che gli si muove dietro in termini di disponibilità delle materie prime e di situazione climatica/geopolitica. Occhio quindi, il 10 e 11 agosto, ai prezzi al consumo e ai prezzi alla produzione Usa.
Venerdì 12 agosto attesi i dati sul Prodotto interno lordo in Uk.
Guardando oltre, sarà interessante vedere cosa ci diranno i prezzi al consumo nel Regno Unito (aggiornamento atteso previsto per il 17 agosto). Anche l’Europa alla prova dei prezzi, con l’aggiornamento sugli ultimi dati in calendario giovedì 18 agosto.
Ma per sapere come intendono regolarsi le banche centrali occorrerà aspettare settembre: la Bce si riunirà l’8 settembre, la Fed diffonderà le minute dell’ultima riunione del Fomc il 17 agosto, ma il prossimo annuncio è in calendario per il 21 settembre (dopo il meeting del 20 e 21), con tanto di proiezioni economiche.
Naturalmente, resterà da monitorare tutto lo scenario geopolitico, tra escalation Cina-Usa su Taiwan e drammatico prosieguo della guerra russa in Ucraina. Attenzione, mercoledì 24 agosto, alla ricorrenza ucraina del Giorno dell’Indipendenza.
Noi vi diamo appuntamento con il nostro prossimo bollettino settimanale a settembre.
Buone vacanze a tutte e tutti voi!