Il portafoglio del mese: investire nei BRICS

I Paesi Emergenti hanno per molte ragioni (popolazione più giovane, meno debito, mercati più grandi) un maggiore potenziale di crescita rispetto ai Paesi Sviluppati ma rappresentano anche un investimento rischioso.

Tuttavia, avere un approccio internazionale agli investimenti può offrire interessanti opportunità.

Con questa semplice idea in testa, il nostro utente Mattia Mucci ha deciso di cogliere le opportunità che i Paesi Emergenti più rappresentativi possono offrire, creando il portafoglio BRICS.

Obiettivo del portafoglio

Il portafoglio è stato creato nel febbraio del 2014 e investe in 5 ETF che replicano la performance dei 5 mercati azionari (indici MSCI) più importanti tra i Paesi Emergenti, i cosiddetti BRICS: Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa.

Caratteristiche del portafoglio

È un portafoglio composto solo da azioni, che richiede quindi una buona dose di propensione al rischio e di un orizzonte temporale di lungo termine, considerando il potenziale dei Paesi in cui investe. L’indice di rischio è pari a 43, piuttosto alto, ma tutto sommato nella norma per un portafoglio composto da solo titoli azionari.

La liquidità dei titoli in portafoglio è medio-alta, quindi un’eventuale smobilizzo improvviso del capitale non comporterà grosse perdite di valore. Tuttavia, investire nei Paesi Emergenti sembra davvero essere più rischioso che investire nei Paesi Sviluppati, perciò è utile integrare l’investimento ad un portafoglio più prudente, al fine di diversificare maggiormente il rischio.

Il rendimento del portafoglio da avvio è del +43,6%.

Se siete interessati a questo tema d’investimento, iscrivetevi al nostro sito: potrete vedere, seguire e copiare il portafoglio BRICS.  Gratis e con un semplice click!