L’escalation virale tiene sotto scacco il pianeta
La preoccupante diffusione del coronavirus ha condizionato e rimodulato ogni centimetro della nostra quotidianità, mercati ed economie comprese. I prossimi giorni saranno decisivi per capire meglio l’entità del contagio negli altri Paesi europei (e non) e valutare gli eventuali impatti sulla macchina economica globale.
Più o meno ovunque, le banche centrali hanno risposto prontamente all’emergenza: si vedano le recenti mosse della Federal Reserve e l’annuncio della BCE del lancio del PEPP – Pandemic Emergency Purchase Programme – da 750 miliardi di euro. Governi e istituzioni sovranazionali stanno iniziando a mettere in atto azioni di politica fiscale, ma su questo fronte siamo solo all’inizio.
E poi, non dimentichiamola, c’è ancora lei: la Brexit. Al via i negoziati per la messa a punto dell’Accordo di Libero Scambio che dovrebbe entrare in vigore il primo gennaio 2021, al termine del periodo di transizione nel quale sostanzialmente non cambia nulla rispetto al pre-Brexit. La strada, manco a dirlo, è tutta in salita: quindi, occhio alla sterlina.
Rispetto all’emergenza COVID-19 gli altri sono argomenti di secondo piano, ma non del tutto trascurabili.
Negli Stati Uniti intanto a tener banco sono le primarie dem. Il Super Tuesday del 3 marzo doveva servire a diradare la nebbia su chi tra i candidati democratici dovrà scontrarsi con il presidente Trump il prossimo novembre. Tra i due nomi più caldi, Bernie Sanders e Joe Biden, il secondo sembra essere il vero vincitore di queste primarie. Ora l’attesa è per i prossimi appuntamenti elettorali nei vari Stati USA e poi per la convention finale a luglio (coronavirus permettendo), per nominare ufficialmente lo sfidante di Trump di novembre.
La delicata situazione coronavirus-correlata arriva in un momento “no” per la politica tedesca. Il popolo della CDU (il partito dell’attuale cancelliera Angela Merkel) è atteso alle urne il prossimo 25 aprile, quando sarà chiamato a eleggere il nuovo leader del movimento, dopo le dimissioni di Annegret Kramp-Karrembauer, eletta nel dicembre del 2018.
Con il coronavirus che minaccia l’economia e il commercio mondiale, il petrolio continua a perdere valore, anche in scia alle diatribe interne ai Paesi OPEC. L’alleanza Russia-Arabia Saudita è venuta meno durante il vertice del 5-6 marzo: pomo della discordia, gli eventuali nuovi tagli alla produzione, respinti al mittente dalla Russia.
Grafico del mese
Il grafico di questo mese non riguarda l’impennata del VIX1, la caduta delle Borse, l’ascesa dei beni rifugio. Ma quello che è (forse) l’unico vero “dinamico duo” degli investimenti: diversificazione e orizzonte temporale. Uno sguardo alla storia di un semplice portafoglio “bilanciato” in precedenti momenti di tensione del mercato può aiutare a rimettere in ordine le idee.
Le crisi ci sono, i cigni neri – imprevedibili – pure. Ma se abbiamo una soluzione costruita con buon senso (diversificata) e se abbiamo intrapreso un percorso d’investimento definito, con un preciso orizzonte temporale che si riflette nella composizione del portafoglio, possiamo vivere questi momenti finanziariamente tempestosi con più consapevolezza e tranquillità. Quindi, parafrasando la celebre frase di Steve Jobs: “rimanete calmi, rimanete investiti e siate diversificati”.
Quanto è realistica l’ipotesi di recessione profonda?
Abbiamo ragionato con grande attenzione sulla situazione economico/finanziaria di questi ultimi giorni e abbiamo esposto le nostre riflessioni in un post di qualche giorno fa2.
Da quelle conclusioni per ora non ci muoviamo. La nostra idea, quindi, è la seguente:
- il mercato interbancario rimane in buona salute;
- gli spread sul mercato del credito si sono ampliati, ma sono comunque a livelli più contenuti rispetto ai momenti di tensione anche solo del 2011;
- il momentum ha sì subito un notevole calo, ma le valutazioni fondamentali stanno riemergendo (la media aritmetica dei dividend yield delle principali Borse è 4,3%) e fanno pensare ad occasioni d’acquisto;
- banche centrali, governi e organismi sovranazionali si sono mossi – le banche centrali hanno preparato la strada alle politiche fiscali che iniziano ad essere messe sul campo. Per dire, è passato un po’ in sordina, ma l’UE il 13 marzo ha approvato una serie di misure coordinate che includono aiuti fiscali e piena flessibilità nell’ambito del quadro fiscale UE per autorizzare spese aggiuntive per contenere gli effetti immediati, come spese sanitarie e misure a sostegno di lavoratori e PMI.
Nessuno sa in quale scenario ci imbatteremo nei prossimi mesi: l’evoluzione della situazione sanitaria e le scelte dei vari governi, attuate in modi e tempi differenti, rendono difficile ogni tipo di previsione puntuale.
Cosa potremmo aspettarci? Ecco a voi tre possibili scenari.
- Recupero veloce. In linea con quanto sta avvenendo in Cina, con la (lenta) ripresa dell’attività, anche in Europa (Italia in primis), dopo settimane di chiusura forzata e rallentamenti, si assiste a un ritorno alla normalità a cavallo tra il secondo e il terzo trimestre – è ormai uno scenario poco probabile.
- Rallentamento globale. Entro la fine del terzo trimestre, prima che prenda il via il recupero, si registra un calo dell’attività economica omogeneo nei vari Paesi e settori – è uno scenario altamente possibile.
- Pandemia e recessione globale. Gli interventi (tardivi) dei governi non sono sufficienti a tenere in vita la macchina economica globale, che entra in recessione per il restante periodo dell’anno: fiducia di consumatori e imprese in calo e commercio mondiale frenato – è lo scenario che con ogni probabilità sta già scontando il mercato adesso.
La futura risposta del mercato a questo evento che ha investito il pianeta dipenderà quindi dalle misure concrete di intervento dei singoli Paesi e dalle rispettive banche centrali.
Valutazione per asset class
Come già detto, dalla nostra analisi sopra menzionata le valutazioni sono cambiate, in meglio. Nonostante il peggioramento della situazione economica, migliorano i valori fondamentali, per via della drastica discesa dei prezzi e, quindi, del momentum.
Tra le asset class esce chiaramente rinvigorito l’azionario, a discapito dell’obbligazionario oggetto di forti acquisti negli ultimi giorni. Per quest’ultimo migliora la dinamica del segmento corporate di alta qualità, meno soggetto alle dinamiche del governativo.
La volatilità e l’incertezza di queste settimane impongono comunque una navigazione a vista, in attesa di un mare “più calmo” e di un cielo più terso.
Vi terremo aggiornati.
I portafogli
In tutto questo trambusto, come si sono comportate le nostre soluzioni d’investimento?
- Molto bene i portafogli più a carattere difensivo: Euro Tsunami su tutti, seguito dalle varie soluzioni difensive e di breve termine, caratterizzate dalla preponderanza della componente obbligazionaria diversificante.
- Più negative le performance delle soluzioni più rischiose e più esposte sull’azionario. Rispetto ai risultati dei singoli mercati, la performance media dei nostri portafogli nell’ultimo mese segna un -15%: la diversificazione ha funzionato e la scelta di mantenere una componente azionaria contenuta ha permesso di limitare le perdite e attutire l’impatto della volatilità di queste settimane.
Dato il contesto prima descritto, non abbiamo ritenuto necessario modificare strategicamente e tatticamente l’asset allocation dei portafogli.
L’unica modifica arriva dal nostro portafoglio automatizzato: Tempo Stabile. Ricordiamo infatti che la sua asset allocation è dinamica, essendo legata all’andamento del nostro indicatore di rischio sistemico, il Barometro del rischio mondiale.
Dato che questo indicatore è sceso sotto la soglia dei 50 punti, indicando una situazione di potenziale difficoltà per i mercati, è stata coerentemente modificata la composizione dello stesso con una più a carattere difensivo, consultabile nella pagina relativa del portafoglio.
1 – #ABCFinanza: cos’è la volatilità storica e cosa rappresenta l’indice VIX?
2 – Coronavirus, un nuovo maelstrom sui mercati
Rob / Marzo 20, 2020
Ha senso mostrare per confronto l’indice di sortino dei diversi portafogli, quando sono partiti in date diverse?
Per esempio il lazy è stato uno degli ultimi portafogli creati: il suo valore è basso perchè per via dell’arco temporale si è beccato pochi rialzi e un grosso ribasso, più che per un peggior rapporto rischio rendimento rispetto agli altri.
Non era meglio mostrare il valore dell’indice di sortino su vari periodi temporali per avere valori normalizzati confrontabili?
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Daniele D'Avino / Marzo 23, 2020
Buongiorno,
gli indicatori rischio/rendimento hanno senso su un intervallo di tempo consolidato, come scritto in questo post: #ABCFinanza: valutare gli investimenti con lo Sharpe Ratio. Per questo motivo, sulle nostre soluzioni più “giovani” gli indicatori sono calcolati sugli indici replicati dagli etf presenti in portafoglio, con storia più lunga rispetto agli strumenti, rendendo così sensata e utilizzabile l’utilizzo della metrica.
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Rob / Marzo 23, 2020
Ottimo, grazie!
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Marco / Marzo 27, 2020
Buongiorno, ho investito sul MEGATREND proprio al massimo, prima del crollo di fine febbraio. Pur essendo convinto della tipologia dell’investimento, in questi casi é consigliabile mediare con altro intervento?
Grazie
Marco
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Massimiliano / Aprile 17, 2020
Ad oggi sembrerebbe, dal grafico, che il portafoglio Lazy abbia recuperato tutte le perdite. Eppure, confrontandomi con le performances dei singoli ETF indicate in Borsa Italiana e sommandole tra loro in modo +/- pesato, il portafoglio risulterebbe ancora in perdita. O sbaglio in qualche cosa io? Lo stesso varrebbe anche per il portafoglio Mega trends… Potreste chiarire, grazie1000.
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Redazione AdviseOnly / Autore / Aprile 20, 2020
Buongiorno, stiamo verificando con il nostro provider di dati la corretta ricezione dei dati. Ti invitiamo ad attendere la prossima asset allocation del mese di maggio per verificare i dati aggiornati.
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andrea / Maggio 21, 2020
Mi associo all’osservazione. I grafici sull’andamento dei portafogli confrontandoli con l’andamento gli ETF contenuti, non mi sembrano esatti. In particolare il portafoglio Lazy riporta andamenti che risultano impossibili rispetto all’analisi dei costituenti, a meno che non si sia stata un’operazione di ribilanciamento. Vorrei capire, dato che non è stato indicato alcun ribilanciamento nel blog, con che frequenza impostate il ribilanciamento. Temo che il grafico con l’andamento del portafoglio presupponga un ribilanciamento costante.
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Rob / Marzo 20, 2020
Perchè poi non approfittare della tempesta per ribilanciare tutti i portafogli che hanno perso di più in questo mese ?
Avete qualche grafico o tabella a supporto o meno dei ribilanciamenti durante le crisi? Grazie
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Daniele D'Avino / Marzo 23, 2020
Buongiorno,
la composizione delle nostre soluzioni svolge un ruolo “educativo”: guardare all’orizzonte temporale e mantenere fede all’obiettivo d’investimento stabilito, in modo da affrontare con maggiore serenità i momenti di volatilità come questo ed evitare inutili ribilanciamenti. In base alle misure di Governi e Banche Centrali e alla risposta della macchina economica globale valuteremo in futuro eventuali modifiche. Stiamo lavorando a nuovi post: ti invito ad attendere la loro pubblicazione sul nostro blog, Grazie!
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Rob / Marzo 23, 2020
Grazie a te/voi, attendo con piacere i nuovi post.
Però parlare di ribilanciamenti inutili mi sembra un tantino esagerato. Sbaglio o un portafoglio 60/40, con la perdita sull’azionario del 30%, si è trasformato all’incirca in un 40-45/60-55 ? Con uno scostamento del 15-20% sull’asset allocation non mi sembra si possa parlare di ribilanciamento inutile.
Magari mi sbaglio, ma penso che il ribilanciamento, più che guardare all’orizzonte temporale, possa essere utile per affrontare (o meglio approfittare dei) i momenti di volatilità.
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Francesco / Marzo 23, 2020
Ho investito seguendo il vostro portafoglio “difensivo Pensione 0-7” ma ad oggi perdo oltre 10%. Sono molto deluso dalla componente corporate breve termine eur ma anche da quella usd per poi passare all’inflazione. Avete qualche consiglio circa le posizioni Amundi Float e Ubs 1-5 usd?
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Daniele D'Avino / Marzo 23, 2020
Buongiorno,
la composizione del portafoglio riflette l’obiettivo d’investimento dichiarato. Tenga sempre a mente l’orizzonte temporale della soluzione, in modo da non commettere errori di valutazione dovuti al breve (brevissimo) termine.
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andrea / Aprile 19, 2020
Salve, ogni quando vanno ribilanciati i Vostri portafogli? Grazie, saluti.
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Redazione AdviseOnly / Autore / Aprile 20, 2020
Salve, i portafogli vengono ribilanciati in base al contesto economico/finanziario di riferimento e in base alla capacità dell’attuale asset allocation di permettere al portafoglio il raggiungimento del proprio obiettivo. Qualora la composizione di un portafoglio non permettesse il raggiungimento dell’obiettivo d’investimento prefissato, il nostro Team provvederà alla modifica.
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andrea / Aprile 21, 2020
Grazie , inviate l’avviso di ribilanciamento tramite newsletter? Ad esempio dopo il crollo dei mercati la componente azionaria ha avuto una riduzione notevole di percentuale rispetto al portafoglio globale, la ribilanciate con particolari scadenze o scrivete apposito articolo e/o inviate mail ai detentori? Grazie mille.
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Redazione AdviseOnly / Autore / Aprile 23, 2020
Buongiorno,
nello scegliere tra una soluzione d’investimento è fondamentale avere chiari l’obiettivo per il quale si investe, l’orizzonte temporale e il livello di rischio sopportato. Nel caso dei due portafogli citati, per la loro metodologia di costruzione, esistono delle sovrapposizioni evitabili: per ulteriori dettagli, i post sul blog dei relativi portafogli ne evidenziano le peculiarità.
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Mauro / Aprile 22, 2020
Mi permetto un suggerimento disinteressato per il vostro fantastico portafoglio Megatrend…
VanEck Vectors Video Gaming and eSports UCITS ETF
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Fabrizio / Maggio 9, 2020
“Scegli il livello di rischio: BASSO MEDIO ALTO ” su portafoglio TATTICO, oltre alla propensione al rischio quale arco temporale devo considerare per effettuare una corretta selezione?
Grazie.
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