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Asset allocation di dicembre: ecco come convivere con l’aumentata volatilità

Alla fine è successo: dopo sette anni, la Fed ha rotto gli indugi e ha aumentato i tassi d’interesse.

Siamo quindi giunti alla fine del ciclo di politiche monetarie espansive?

Non proprio. Le politiche monetarie rimangono in larga parte accomodanti (si veda il grafico seguente), il processo di normalizzazione dei tassi d’interesse sarà graduale e sia la BCE che la BoJ non escludono ulteriori aumenti degli stimoli.

Asset Allocation dicembre

Nell’ultimo mese gli attivi rischiosi – azioni, obbligazioni ad alto rendimento ed Emergenti – hanno subito importanti variazioni dei prezzi, per lo più negative, e chi non è ancora abituato a queste fasi di volatilità ha probabilmente sofferto un po’ (in questi casi è bene ricordarsi gli obiettivi e la durata prevista degli investimenti, e tener salda la barra del timone).

Purtroppo, quando i tassi salgono, i mercati effettuano un “repricing”, cioè si verifica un aggiustamento alla nuova situazione. E poiché la Fed ha dato il via al ciclo di aumenti dei tassi d’interesse, bisognerà imparare a convivere con questa volatilità per tutto il 2016.

Pensiamo che il nostro scenario “centrale”, cioè quello più probabile, rimanga valido e che il recente calo dei prezzi delle attività finanziarie abbia ridato fiato alle valutazioni.

Scenario base: poche occasioni da ponderare con attenzione

Nel complesso restiamo moderatamente ottimisti. L’attività economica mondiale continua a riprendersi, anche se in modo graduale e disomogeneo. Il nostro Barometro del Rischio si trova leggermente sotto la soglia critica di 50: il clima finanziario è quindi peggiorato, a causa di un aumento del rischio sui mercati finanziari.

Considerando il calo dei prezzi delle materie prime e la debolezza della domanda globale, l’inflazione non dovrebbe essere un problema per diversi anni. Il rischio di vivere in Europa l’esperienza della deflazione giapponese non è certo da sottovalutare, ma confidiamo che sia possibile uscirne.

Questa è una delle ragioni che ci rendono moderatamente positivi sulle azioni, soprattutto agli attuali prezzi, non proibitivi, ma in linea con valutazioni di lungo periodo. Invece, per quanto riguarda le obbligazioni governative riteniamo che il rapporto rischio/rendimento non sia favorevole, nonostante l’inflazione non morda e le politiche delle banche centrali restino accomodanti a livello globale.

Le nostre idee d’investimento

L’asset allocation dei nostri portafogli rimane ben bilanciata e diversificata; non essendoci enormi opportunità manteniamo una buona dose di cassa per ridurre la volatilità dei portafogli.

Sia nei portafogli Premium che di natura più tattica i temi dominanti rimangono:

  • titoli obbligazionari ad altro rendimento:
  • obbligazioni inflation-linked;
  • mercati emergenti;
  • dollaro USA.

Nota di servizio

Powershares ha recentemente annunciato il delisting di 5 ETF azionari, che avverrà in data 9 marzo 2016. Due di questi ETF sono inclusi nei Portafogli Premium, e nel mese di gennaio verranno sostituti con altri ETF.

Il delisting è una normale procedura di chiusura di un fondo e non penalizza in alcun modo i portafogli. La performance dell’ETF dipende dall’indice sottostante, replicato dall’ETF, che non ha nulla a che vedere con la quotazione del fondo. In altre parole, il delisting non penalizza la performance dell’ETF, se non per il fatto che in prossimità della data di delisting lo spread denaro-lettera potrà aumentare

Per approfondire l’asset allocation clicca qui.

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