Il rating è un giudizio assegnato da un’agenzia specializzata indipendente (le principali sono quali ‘Standard & Poor’s’, ‘Moody’s’ e ‘Fitch Ratings’) ad una particolare emissione di titoli. Tale giudizio viene espresso attraverso un voto in lettere (come ad esempio AAA, AA, A, BBB, ecc… per Standard & Poor’s). Il rating di un’obbligazione misura la capacità dell’emittente di rimborsare il capitale e corrispondere gli interessi alla scadenza prefissata. Il rating esprime un giudizio circa la capacità del soggetto emittente di generare le risorse necessarie per far fronte agli impegni presi nei confronti dei creditori. Il rating è un indicatore di massima che va preso comunque con cautela in primo luogo perché è un indicatore di fatto ‘ex post’ che non riesce a catturare l’evolversi in tempo reale della situazione di una società, e in secondo luogo perché presenta altre possibili criticità legate a conflitti d’interesse (ad esempio le agenzie di rating svolgono molta della loro attività consulenziale per le società che giudicano!). Nei recenti casi di fallimenti di imprese – il più clamoroso dei quali è stato quello della banca americana Lehman Brothers – il giorno in cui la banca è fallita, il rating delle sue obbligazioni era rimasto a livelli di ‘investment grade’ (fino a BBB-), segnalando quindi obbligazioni ‘sicure’ e non ‘speculative’.
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