Il rapporto prezzo/utile, il cosiddetto P/E, dall’inglese ‘price earning’ cioè il rapporto prezzo di mercato di un’azione e l’utile per azione è l’indicatore più usato nella valutazione dei titoli azionari (o degli indici di mercato azionario). Si tratta dell’inverso dell’earning yield e lo possiamo definire come il prezzo, per unità di utile, di un titolo azionario (o di un indice azionario). Dire, ad esempio, che il PE di un titolo azionario è 15, equivale a dire che il mercato è disposto a pagare 15 volte un’unità di utile prodotto da quella società.A livello intuitivo se assumiamo utili costanti nel tempo, il P/E rappresenta il numero di anni necessari per recuperare il costo iniziale dell’investimento. Sebbene il calcolo del P/E sia relativamente semplice, la corretta interpretazione di tale parametro e del suo andamento nelle varie fasi di mercato è piuttosto complessa. Tale complessità nasce, fondamentalmente, da due circostanze:-il P/E non è costante nel tempo (gli investitori sono disposti a pagare prezzi diversi per unità di utile, a seconda delle diverse fasi di mercato)-non è affatto scontato che un titolo (o un indice) con un P/E basso (alto) sia per questo meno (più) costoso e, quindi, destinato a performance migliori (peggiori).
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