Il credit default swap (CDS) è uno swap che ha la funzione di trasferire il rischio di credito. È classificato come uno strumento di copertura ed è il più comune tra i derivati creditizi. == Schema base di un CDS ==Un investitore (A) vanta un titolo di credito (per esempio un prestito) nei confronti di una controparte debitrice (B). L’investitore A vuole proteggersi dal rischio che la parte B fallisca e che il credito perda di valore o diventi inesigibile. A tal fine si rivolge a una terza parte C, disposta ad accollarsi tale rischio; la controparte C agisce come se fosse un’assicurazione e, nel gergo tecnico, è definita ‘protection seller’, ovvero ‘venditore di protezione’. La parte A si impegna a versare a C un importo periodico, il cui ammontare è il ‘prezzo’ della copertura ed è il principale oggetto dell’accordo contrattuale; in cambio di tale flusso di cassa, il venditore di protezione (C) si impegna a rimborsare alla parte A il valore nominale del titolo di credito, nel caso in cui il debitore B diventi insolvente (evento in gergo definito come ‘credit default’). L’accordo contrattuale tra A e C sul titolo sottostante B è definito ‘credit default swap’ (CDS).==Speculazione==Nel mondo finanziario i CDS si sono nati e diffusi come strumenti di copertura. Tuttavia questi strumenti, come tutti i derivati in generale, sono utilizzabili anche a scopi speculativi, perché consentono di ‘scambiare’ protezione sul mercato come avviene per le valute o per le materie prime.Normalmente la durata di un CDS è di cinque anni. Poiché è un contratto non standardizzato (ne esistono molteplici varianti) è scambiato sul mercato mercato over the counter (non regolamentato), dove è possibile pattuire qualsiasi durata. I credit default swap sono anche utilizzati come copertura dal rischio di fallimento (o di declassamento del rating) di uno Stato. In tal caso sono detti in gergo ‘CDS sovrani’ (sovereign CDS).
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