Ha vinto Syriza. Il partito di sinistra guidato da Alexis Tsipras ha mancato di un soffio la maggioranza assoluta (149 seggi su 300). Syriza formerà quindi un governo di coalizione con il partito Greci Indipendenti, con un forte mandato democratico per attuare il suo programma “anti-austerità”, che vede come pilastro fondamentale la rinegoziazione del debito greco (in sostanza uno sconto), senza però uscire dall’euro.
La priorità di Alexis Tsipras, per usare le sue stesse parole, sarà:
riguadagnare la dignità perduta, per la Grecia e per i Greci
Impatto della vittoria di Tsipras sui mercati
La vittoria di Syriza era altamente probabile. Non stupisce quindi che i mercati nell’immediato abbiano reagito con discreta freddezza e che, per ora, domini un clima di attesa.
Come mostra il grafico seguente, che riporta le variazioni a una settimana e a un giorno dei rendimenti delle obbligazioni decennali dei principali Paesi dell’eurozona (alle 9:00 di lunedì 26, appena noto l’esito delle elezioni greche), prevale un movimento di discesa dei rendimenti obbligazionari sull’arco dell’ultima settimana, largamente dovuto all’annuncio del QE da parte della BCE. Lo spread BTP-Bund è a 112,6: tranquillissimo, per il momento.
Per quanto riguarda l’euro, dopo aver toccato quota 1,1204 nei giorni scorsi, il minimo da 11 anni a questa parte contro il dollaro USA, è lievemente salito e al momento della redazione del post è a 1,1249.
Le Borse europee hanno aperto lievemente negative, per poi rimbalzare; al momento in cui scriviamo l’Euro Stoxx 50 è a +0,21%. La Borsa di Atene, dopo essere sprofondata a -5,50%, sta recuperando velocemente ed è a -0,78%.
Vedremo nelle prossime ore come evolverà la situazione. Un po’ di volatilità è piuttosto probabile.
Gli scenari futuri per l’economia della Grecia
Il risultato elettorale dà mandato politico a Alexis Tsipras di confrontarsi con la Troika (UE, FMI, BCE). Il suo compito non è banale: dovrà rinegoziare il debito pubblico, alleggerendo il fardello sulle spalle della Grecia, persuadendo nello stesso tempo i creditori a continuare a fornire gli aiuti finanziari, senza i quali la Grecia non ce la può fare e rimanendo nell’euro.
È però probabile, oltre che auspicabile, che la negoziazione sia ragionevole:
- dal lato di Tsipras, c’è urgenza di ottenere finanziamenti, visto che il programma di aiuti alla Grecia in essere scadrà alla fine di febbraio e, se non verrà in qualche modo esteso, la casse della Grecia saranno vuote al più tardi a luglio, lasciando il Paese in bancarotta;
- dal lato della Troika occorre comunque cautela se non vuole correre il rischio disintegrare l’euro, con tutte le possibili conseguenze economiche e finanziarie.
Infatti, la vittoria di Syriza invia segnali positivi a tutte le correnti politiche europee avverse all’austerità, un movimento ormai vasto, che non può essere ignorato dalla Troika. Il rischio che la situazione sfugga al controllo e che si crei panico e contagio sui mercati è noto a entrambe le parti di questa negoziazione: questo dovrebbe aiutare a mantenere calma e ragionevolezza nella trattativa tra Grecia e Troika.
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