La settimana scorsa la Grecia ha collocato sul mercato con successo un bond a 5 anni. A dispetto del ruolo della Grecia nella crisi dell’Eurozona, il rendimento del titolo decennale greco è tornato intorno al 6%. Ne è passata di acqua sotto i ponti dal febbraio 2012, quando era attorno al 37%!
L’insieme di misure messe in atto in questi anni da istituzioni e governi – criticatissime o lodate, a seconda dei punti di vista – hanno però sortito un effetto positivo sugli spread, facendo gradualmente tornare il costo del debito a livelli sostenibili.
La crisi dell’Eurozona non è finita, e non potrebbe esserlo con un livello di disoccupazione ai massimi storici. Sembra però che sia cambiata la fase: dalla gestione dell’emergenza alla ricerca della crescita economica.
Sta succedendo in Europa ciò che fino a qualche anno fa era una mera illusione: tutti gli spread dei Paesi Periferici stanno tornano a convergere (avvicinandosi ai livelli pre-crisi). Lo spread tra il decennale greco e il suo omologo tedesco ha toccato quota 476. Non accadeva da marzo 2010.
In generale, da inizio anno i mercati stanno favorendo i Paesi Periferici, sia in termini di rendimenti obbligazionari e spread, che di indici azionari. In atto c’è una vera e propria rivoluzione: le banche europee si stanno ricapitalizzando per far fronte all’Asset Quality Review e agli Stress Test. Inoltre, dopo l’Irlanda, anche Portogallo e Grecia hanno ripreso a finanziarsi sui mercati e la BCE è pronta ad intervenire con un quantitative easing.
La direzione sembra quella giusta, non c’è dubbio, ma resta ancora molta strada da fare prima di tornare a un mix di crescita e occupazione compatibile con l’ordine dei conti pubblici e la salute di quelli privati.
A fronte di questa discesa dei tassi d’interesse, con prospettive economiche incerte, la domanda di ogni risparmiatore consapevole è: conviene investire in obbligazioni?
Risponderemo con un post domani, continuate a seguirci!
Gianni / Aprile 14, 2014
Siete grandi!
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Paolo / Aprile 15, 2014
Tempo fa’, molto tempo fa l’Italia viaggiava con spread attorno a 20/30 b.p. anche meno, un ritorno alla normalità in europa dovrebbe restituire valori prossimi allo zero tra paesi dell’eurozona, non sarà’ domani, ma se non salta l’euro, e l’ euro non può’ che andare avanti, a gioco lungo il mercato porterà alla pari o quasi i vari paesi.
In caso contrario si salvi chi può’………
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Gianni / Maggio 10, 2014
Ecco “si salvi chi può” è un’eccellente sintesi di ciò che accadrebbde se saltasse l’Euro.
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