Vi ricordate quando, una manciata di settimane fa, vi parlammo dell’AI Powered Equity ETF1? Si tratta di un Exchange Traded Fund a gestione attiva che seleziona i titoli da mettere nel suo paniere non basandosi su un indice di riferimento, come fanno solitamente gli ETF, bensì con il solo uso dell’intelligenza artificiale.
Questo “cervello robotico” in pratica analizza milioni di dati sulla base di quattro modelli di deep learning che vanno a cogliere i segnali giornalieri relativi a ben 6.000 aziende statunitensi. Segnali afferenti a quattro aree: finanza, news, management e macro. In questo modo, identifica un portafoglio di circa 150 imprese che presentano il miglior potenziale di apprezzamento del capitale.
Quindi il futuro è già qui?
Sì, ma non è detto che riesca sempre a battere il presente. Se infatti a inizio anno questo fondo ha fatto meglio del mercato, adesso, a quanto sembra, sta rimanendo un po’ indietro. Motivo? La scarsa performance dei cavalli tecnologici su cui ha puntato.
Sull’andamento di questo ETF si era soffermato a fine gennaio Cormac Mullen, cross-asset reporter ed editor per Bloomberg News in quel di Tokyo. Ed è proprio Mullen a tornarci su quattro mesi dopo. Ora come allora, proponiamo la sua analisi e le sue riflessioni perché ci sembrano sempre molto interessanti: vale la pena di ragionarci un po’ su, ecco.
Assumendo come punto di partenza i dati al 31 marzo 2021 – data d’inizio del secondo trimestre dell’anno in corso – dall’analisi di Mullen emerge come quasi due mesi dopo, ossia il 24 maggio 2021, l’AI Powered Equity ETF sia sotto di 9 punti percentuali rispetto all’indice S&P 500 Total Return.
Noi abbiamo tentato un confronto tra l’ETF e la performance del Future S&P 500 e il risultato si discosta di poco: ribasando l’ultimo prezzo a 100 alla data del 31 marzo 2021, il delta al 25 maggio 2021 è di 8,5 punti. A favore dell’indice Future.
A cosa è dovuta questa battuta d’arresto?
“L’Intelligenza Artificiale punta forte sul tech (e vince)”, avevamo titolato anche un po’ provocatoriamente noi. Quindi, non vince più? Secondo i calcoli di Bloomberg, buona parte della sottoperformance si deve al settore tecnologico e a quello dell’assistenza sanitaria.
Il “manager” del fondo, un modello quantitativo che funziona tutti i giorni, 24 ore su 24, sulla piattaforma Watson di IBM, ha posizioni sovradimensionate nei titoli di consumo discrezionali ed è sottopesato in settori ciclici come i finanziari, gli industriali e l’energia.
La versione internazionale dell’ETF, che investe in titoli non statunitensi utilizzando lo stesso approccio, pare invece più favorevole alle scommesse legate alla ripresa del ciclo: i due settori sui quali è più sovrappesato rispetto all’indice MSCI World sono gli industriali e i materials, mentre rispetto a questo stesso indice risulta sottopesato sui beni di consumo discrezionali, la tecnologia e i servizi di comunicazione.
Da inizio anno al 25 maggio 2021, l’AI Powered International Equity ETF ha guadagnato 5 punti percentuali. Bene, ma comunque meno rispetto al +9% circa dell’indice MSCI World.
1. L’Intelligenza Artificiale punta forte sul tech (e vince)