Vi ricordate la tagline di quella ormai storica serie tv che di recente ha avuto un reboot? “In città non si parla d’altro”. Sui mercati, ciclicamente, avviene la stessa cosa: non si parla d’altro. A cambiare è solamente il tema: rally, ripresa, orso, non orso, inflazione, volatilità e via dicendo. Può essere quindi interessante monitorare che cosa dicono gli analisti sui mercati azionari in questa fase delicatissima.
A farlo ci ha pensato Bloomberg, come ricorda questa mattina, nella newsletter che è diventata un po’ il nostro laico rituale di inizio giornata, Cormac Mullen, deputy managing editor del Markets team per Bloomberg News a Tokio. Ebbene, di cosa parlano gli analisti e, soprattutto, qual è l’umore che ne emerge?
Un rimbalzo che non convince
“La sfiducia nei confronti di qualsiasi timido rimbalzo delle azioni globali è ai massimi da un decennio”, scrive Mullen. Il quale evidenzia due cose:
- le menzioni di “rally del mercato ribassista” sono le più alte almeno dal 2012;
- le menzioni contenenti “comprare al ribasso” (“buy the dip”) sono crollate ai minimi dal 2020.
La base dell’analisi? Gli articoli di tutte le fonti apparsi sul terminal di Bloomberg.
Cos’è che alimenta questa cappa di pessimismo?
I rischi per l’economia globale e per gli utili societari derivanti da un’inflazione ostinatamente alta sono la ragione più comunemente citata, scrive Mullen. Analisti di banche e società di investimento, fra le quali Morgan Stanley, Bank of America e Oppenheimer, si aspettano ulteriori cali sul fronte azionario.
Mullen cita poi una nota di questi giorni a cura di Anatole Kaletsky di Gavekal, secondo cui “l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha rappresentato il punto di svolta per l’avvio di una nuova era degli investimenti, con un inequivocabile passaggio dal “Permabull” al “Bear”.
I rialzisti potrebbero rispondere che le storie sul “comprare al ribasso” superano ancora quelle del “rally del mercato ribassista” di circa due a uno. E i rally del mercato Orso possono essere intensi. “Ma il muro di preoccupazioni che i titoli azionari globali devono scalare”, conclude Mullen, “sembra crescere più velocemente dei titoli stessi.
Dal Toro all’Orso: le regole da non dimenticare
Ora più che mai, quindi, è essenziale tenere a mente le cose da fare e quelle da non fare quando i mercati vanno un po’ sottosopra.
- Guardate al quadro complessivo, al lungo termine.
- Ricordatevi della storia e dei recuperi che hanno sempre fatto seguito ai cali (i quali, anzi, possono rivelarsi occasioni d’acquisto, nel quadro di un portafoglio sempre adeguatamente diversificato).
- Se vi sentite nel panico, state fermi: niente gesti inconsulti, perché farete meno danni che comprando e vendendo sull’onda dei titoli di giornali, siti web e notiziari e delle emozioni.
- Non cambiate i vostri piani d’investimento e non modificate la durata dei vostri investimenti (alias, l’orizzonte temporale).
- Non ricercate il perfetto market timing.
- Osservate le reazioni scomposte intorno a voi e l’evoluzione di mercato: sarà una bella lezione, come vi abbiamo già detto in passato.
- Non fissatevi troppo sul flusso delle news finanziarie e di Borsa (perché quello vi distrae dal vostro naturale orizzonte temporale, che va oltre la giornata, la settimana, il mese, il semestre “no”).
- In ogni caso, tenete a mente come vi sentite e come vi siete comportati, perché vi servirà da insegnamento per il futuro.