Nonostante i due LTRO, le operazioni di immissione di liquidità operate dalla BCE, le assicurazioni del Governo spagnolo e delle istituzioni europee (e nonostante l’asta odierna andata benino), l’occhio dei mercati finanziari è minacciosamente puntato sul Paese iberico. Questo perché la manovra del Governo madrileno è apparsa aleatoria ai mercati, le banche sono malconce, la sopravvalutazione degli immobili perdura (in Spagna si è arrivati a costruire un nuovo edificio per ogni nuovo nato!), la disoccupazione è ai massimi livelli in Europa e colpisce un giovane spagnolo su due.
Gli investitori di tutto il mondo sono sempre più restii a finanziare un Paese nel quale hanno perso la fiducia. Un film, purtroppo, già visto nei mesi scorsi.
Sono lontani i tempi in cui Zapatero annunciava il sorpasso all’Italia per PIL pro capite e anche quelli in cui la Spagna vantava, per i suoi titoli di Stato decennali, 200 punti di spread (200!) in meno verso la Germania rispetto agli omologhi italiani. Ma soffermiamoci sui dati in ottica dinamica: vi proponiamo un grafico che mostra l’andamento dello spread spagnolo rispetto alla Germania, fatto 100 il valore a inizio novembre 2011.
Si può notare come, nelle ultime settimane, l’andamento sia – ahinoi – ascensionale per tutti i Paesi presi in esame ma nel Paese dei cugini spagnoli il ritmo appare sostenutissimo. In termini di incremento percentuale la Spagna ha quasi raggiunto il Portogallo: il che non è un bel segnale.
Da notare come lo spread italiano, benché anch’esso in salita nelle ultime settimane, per il momento cresca in misura analoga a quello della Francia, Paese core dell’Eurozona e considerato (relativamente) “sicuro”.
Spread tra il rendimento lordo a scadenza dei titoli di Stato decennali di Italia, Spagna, Francia, Portogallo e l’omologo titolo di Stato tedesco, normalizzati in modo che lo spread sia pari a 100 il 9 novembre 2011. I dati sono di fonte Bloomberg, le elaborazioni sono a cura di Advise Only.
Detto ciò la situazione nell’Eurozona ancora una volta appare critica. I mercati finanziari, preoccupati per le scarse prospettive di crescita che risultano essere ostacolate dall’eccessiva austerità, hanno travolto la Spagna, senza per ora accanirsi sull’Italia.
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Vi consigliamo anche di guardare un video simpatico che ripercorre la bolla immobilare spagnola degli ultimi anni: