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HomeECONOMIA E MERCATIGRAFICO DELLA SETTIMANAGrafico della settimana: CDS, quali Paesi si sono avvicinati di più al default nel 2011?

Grafico della settimana: CDS, quali Paesi si sono avvicinati di più al default nel 2011?

Il 2011 ha visto prender piede e guadagnare notorietà una “relativamente nuova” classe d’investimento: i CDS sugli Stati sovrani. Non che prima non esistessero, ma è solo in un passato recente che questi strumenti hanno conosciuto la popolarità (tant’è che anche il Sole 24 Ore riporta quotidianamente una tabellina con i valori di questi strumenti). Si tratta, in buona sostanza, di contratti d’assicurazione sul fallimento di un emittente, ad esempio uno Stato Sovrano. Sono, quindi, una misura semplice e aggiornata sulla probabilità di default di un Paese, ed è questo l’elemento che li rende così utili.

Lascio da parte la definizione tecnica precisa e anche la valutazione della concreta utilità di questi strumenti, messa in dubbio dal fatto che le autorità potrebbero non far scattare il meccanismo di protezione anche in caso di “default” della Grecia (perché, anche se di default non si vuole parlare, di questo si tratterà).

Vengo al sodo: Chi ci ha stupito nel 2011? Chi è stato il più virtuoso in termini di movimento dei  CDS? Chi il peggiore? Lo vediamo aiutandoci con una tabella e un Grafico.

I CDS dei principali Paesi nel corso del 2011

Dati dei CDS di alcuni Paesi

Variazioni nel corso del 2011

Grafico del CDS di alcuni Paesi

Tralasciamo la Grecia, maglia nera nel 2011,il cui CDS oramai si è perduto oltre quota 8.500 (ma tanto non vale, vero?), non lo riportiamo nel grafico perché falserebbe la percezione degli altri valori… Per il resto non vi aspettate che le maglie grigie spettino solo ai PIIGS: infatti dopo la Grecia troviamo il Portogallo (+580), l’Italia (+238) e, udite udite, la Francia, che per il mondo dei CDS ha visto la sua situazione peggiorare più dell’Irlanda (anche se i livelli sono ovviamente molto lontani)! Altra nota di Colore: la Spagna (leggete anche questo post) ancora una volta stupisce con un incremento di soli 30 punti base, alla faccia della signora Merkel che ha visto il CDS della Germania aumentare di quasi il 100%, ossia di 45 punti base.

I veri outperformer nella variazione? Beh ovvio: gli Stati Uniti con un misero +8, nonostante l’umiliante perdita del rating AAA di S&P’s.

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