Ok la transizione energetica, ma qui, ora, nell’immediato, c’è intanto da risolvere qualche problemuccio di approvvigionamento e costi. Come segnala Bloomberg, l’Europa sembra alle prese con un vero e proprio “shock dei prezzi dell’energia”, con il costo di gas naturale ed elettricità in salita a livelli record.
Le due cose sono collegate: “una crisi delle forniture di gas sta aumentando il costo della produzione di energia dal Regno Unito alla Germania”, scrive Bloomberg, “proprio mentre le imprese riaprono e la gente torna in ufficio, aumentando la domanda”.
E l’incremento dei prezzi non è senza conseguenze: è questo, infatti, il fattore che alimenta l’inflazione e minaccia di bloccare la ripresa economica. Pensateci: le industrie che hanno bisogno di molta energia per lavorare potrebbero essere costrette a ridurre la produzione. Ed eccolo qua, l’impatto sulla ripresa.
I prezzi stanno salendo anche se siamo ancora in estate, fa notare ancora Bloomberg: ovvero, in un periodo nel quale la domanda è di solito bassa. Si teme quindi che ciò sia l’antipasto di un inverno quantomeno sfidante. Anche per i consumatori, posti di fronte a uno scenario di prezzi in rialzo praticamente su tutti i fronti, dal cibo ai trasporti.
Il record del gas naturale
Ed è esattamente in un contesto come questo che i Futures sul Dutch Natural Gas – il benchmark europeo del gas – scambiati nei Paesi Bassi lunedì 6 settembre hanno toccato un nuovo record.
Non solo gas. Il clima caldo e la bassa velocità del vento stanno frenando la produzione di energia rinnovabile e incoraggiando invece il ricorso al fossile, spingendo il prezzo del carbone su di oltre il 70% in Europa quest’anno. Quando si dice “cane che si morde la coda”.
Non solo: in Europa, con la produzione e le scorte che per varie ragioni illanguidiscono, la fiammata del gas fa impallidire le quotazioni del petrolio, come dimostra il confronto tra incremento dei prezzi del Dutch Natural Gas e del Brent nell’ultimo anno.
Il terreno però è un poco scivoloso
In ogni caso, c’è fame di energia. E siamo sempre lì: le rinnovabili non sono (ancora) in grado di soddisfare l’intera domanda, e quindi ci si rivolge alle fonti fossili. Che pure non sono sempre disponibili al semplice scoccar di dita. E i prezzi si impennano.
L’impennata dei prezzi dell’energia ha già mandato in orbita l’inflazione tedesca, ai massimi dal 2008: +3,4% la variazione annua stimata ad agosto1, a fronte del target BCE del +2%. E le cose potrebbero ulteriormente peggiorare, fa notare Bloomberg2 , qualora si ripetesse il freddo del 2018, “quando la Bestia dall’Est portò temperature gelide in Europa occidentale”.
1. Euro area annual inflation up to 3.0%
2. Per chi volesse approfondire, segnaliamo l’articolo Europe Faces Energy Price Shock With Gas and Power at Records