La Germania è il traino della zona Euro e sta rallentando: non è un buon segnale per nessuno. Nel mese di novembre la produzione industriale è scesa del -4,7% su base annuale (il peggior dato dal novembre 2009) e gli ordini all’industria del -4,3% annuale. Il trend è preoccupante anche dal fronte delle esportazioni: in calo dello 0,4% su base mensile, immobile su base annua.
Il settore maggiormente interessato è quello automobilistico, fiore all’occhiello dell’industria tedesca che conta circa il 60% del PIL nazionale, dove i principali gruppi automobilistici stanno registrando una contrazione della produzione dovuta alle minori vendite sui mercati asiatici. Un alert importante per un’economia orientata al commercio come quella tedesca.
Alziamo lo sguardo e uniamo i puntini. A rivedere i propri numeri negli ultimi giorni sono stati anche Apple e Samsung, due giganti della tecnologia mondiale.
Per la prima volta in vent’anni Apple ha dovuto tagliare le previsioni sul fatturato per il primo trimestre 2019 a causa di una “domanda più debole dalla Cina”. Il rallentamento della seconda economia mondiale, ancora immersa nella nebbia della trade war con gli Stati Uniti, ha pesato anche sui conti di Samsung.
Il gigante della Sud Corea, che da sola conta il 15% del PIL del Paese, ha come principali mercati di destinazione dei suoi prodotti proprio la Cina e gli Stati Uniti. L’attuale clima di incertezza ha determinato un calo della vendita dei chip di memoria targati Samsung (si tratta della prima voce di ricavi per la società) pari al 4% circa nell’ultimo trimestre. Dinamica che ha contribuito a rivedere in ribasso l’utile di fine 2018 del 28,7%.
Quando due player globali come Apple e Samsung si muovono, qualcosa bolle in pentola. Antenne dritte.