Ecco un grafico per capire come e dove trovare rendimento in ambito obbligazionario, in un contesto di mercato caratterizzato da tassi e rendimenti bassi o negativi.
I rendimenti dei titoli di Stato sono su livelli minimi ormai da tempo, con rendimenti reali negativi in larga parte dei mercati sviluppati. Di certo le ultime mosse della BCE e le misure di stimolo introdotte recentemente da Mario Draghi probabilmente manterranno i tassi d’interesse su livelli bassi ancora per un bel po’. È comunque possibile trovare valore anche all’interno del mercato fixed income anche oggi.
Per capire dove, aiutiamoci con un grafico.
Sull’asse verticale trovate i rendimenti storici del titolo governativo USA a 10 anni (rendimenti rilevati ogni mese, dagli anni 90 ad oggi), mentre sull’asse orizzontale è riportato l’extra-rendimento, cioè la differenza di rendimento tra obbligazioni Corporate High Yield e titoli di Stato USA. In altri termini lo spread Corporate High Yield. Questa rappresentazione ci permette di dividere il quadrante in 4 parti.
Cosa ci dice il grafico?
In basso a sinistra troviamo una situazione di rendimenti governativi bassi e spread High Yield (HY) bassi: dunque, in termini di prezzo il mercato è caro sia per il settore governativo che per quello HY. In alto a sinistra troviamo un contesto in cui i titoli governativi hanno un elevato rendimento ma lo spread dei titoli HY, rispetto ai governativi, è risicato ed il credito risulta per questo motivo relativamente caro. Il terzo quadrante, in alto a destra, rappresenta un mondo caratterizzato da rendimenti elevati sia per i titoli di Stato, sia per le obbligazioni HY: dunque un mondo nel quale le obbligazioni sono meno care in modo generalizzato.
Dove ci troviamo in questo periodo?
Oggi siamo nel quarto quadrante, in basso a destra, dove i rendimenti dei titoli governativi sono decisamente bassi, quindi il mercato dei titoli di Stato è particolarmente caro, ma gli spread dei titoli High Yield sono medio alti, e perciò appetitosi.
Dunque in questo momento assumere rischio di credito è piuttosto redditizio.
La nostra visione sui mercati
Continuiamo a pensare che il rischio di una recessione globale e, in particolare, di una recessione negli USA sia abbastanza remota, ed è proprio per questo motivo che secondo noi l’asset class dei titoli obbligazionari High Yield è interessante, soprattutto in questo contesto di mercato segnato dai tassi d’interesse a zero. Se consideriamo il valore dello spread HY rispetto ai titoli governativi, attualmente siamo intorno al 6,44%, ben superiore alla media storica, pari a 5,23%. Anche nei nostri portafogli abbiamo tenuto in considerazione questa asset class , attraverso investimenti ben diversificati in ETF, variamente presenti nei portafogli in considerazione del profilo di rischio, dell’obiettivo e dell’orizzonte temporale.
giacomo / Aprile 28, 2016
ma compratevi un appartamento in una buona zona, e affittatelo…vi sarete fatti la famosa pensione integrativa
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Massimo Vicari / Aprile 29, 2016
Si, ad avere 100/200k disponibili subito, al rendimento medio del 3? forse 4%, con annessi e connessi di problemi. Se poi non si è in grado di gestirlo bisogna affidarsi ad una agenzia, e scendono ancora i rendimenti. L’idea di fondo, di qualsiasi investimento, è la diversificazione. Meglio avere un solo appartamento da affittare (averlo affittato e farsi pagare sono step successivi non scontati), oppure più strumenti su cui puntare?
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giacomo / Aprile 29, 2016
sempre e solo immobili: oggi puoi puntare alle aste con prezzi ribassati del 50/60 % del valore di mercato. Mai affidarsi alle agenzie, sono truffaldine e incapaci.
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Massimo Vicari / Aprile 29, 2016
il problema non è il “prezzo” di mercato che non è mai il valore, ma appunto la determinazione dello stesso è un fattore fondamentale e bisogna avere le capacità, sia di scelta che di gestione. Non è semplice il fai da te, ci sono molti fattori che l’esperienza e la dedizione aiutano a tenere sotto controllo. Sulle agenzie ho trovato vari gradi di professionalità, come in tutte le cose, fermo restando che io ho l’esperienza necessaria per gestire il tutto in autonomia, spesso collaboro per iniziative più complesse. Non è, a mio avviso, alla portata di tutti i singoli “padri di famiglia”.
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Raffaele Zenti / Aprile 29, 2016
C’è un’abissale differenza di liquidità tra un investimento mobiliare e uno immobiliare (problema non da poco quando si cerca di vendere la casa, anche se, non conoscendo perfettamente il prezzo di mercato, sembra di non perdere mai, cosa ovviamente non vera…). E, se la storia insegna qualcosa, c’è differenza anche di rendimento, come mostra il grafico (fonte: http://tinyurl.com/h8wr65u), visto che gli immobili hanno reso mediamente molto meno di altre grandi classi d’investimento.
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Massimo Vicari / Maggio 2, 2016
Sarebbe interessante rispolverare i vecchi fondi immobiliari quotati, chissà se qualcuno che genera reddito da qui alla scadenza si trova…li ci sono degli sconti al Nav notevoli (a patto che il nav sia reale)
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Massimo Vicari / Aprile 29, 2016
Filippo scusami, non ho capito perchè il terzo quadrante sia caro in termini di remunerazione del rischio. Sono rendimenti reali o nominali? Inoltre, io mi aspetto un aumento del tasso medio di default a causa del calo delle materie prime non sostenibile (in primis il petrolio) per molte aziende, ne avete tenuto conto?
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Filippo Oliviero / Maggio 2, 2016
Ciao Massimo,
errata corrige, mi è scappato un ‘meno’..
Per la relazione inversa tra prezzo e rendimento ovviamente a rendimenti elevati corrispondono prezzi più bassi, come viene poi riadito nel paragrafo successivo.
Ovviamente essendo titoli high yield hanno un rischio più elevato rispetto a titoli investment grade.
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Massimo Vicari / Maggio 2, 2016
ok, ora torna tutto, grazie 🙂
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