Il risultato elettorale ha fornito un messaggio piuttosto chiaro su cosa pensino gli Italiani delle politiche di austerity attuate dal governo Monti. Tuttavia i dati sul debito pubblico confermano il fatto che il prossimo Governo (qualunque esso sia) dovrà affrontare in modo serio l’argomento.
Quello che vi proponiamo è il grafico del debito pubblico italiano dall’Unità a oggi in rapporto al PIL. Come si può notare, subito dopo la II Guerra Mondiale – complice il Grande Boom del nostro Paese, il debito è sceso a livelli bassissimi, per poi cominciare a registrare un’escalation inesorabile a partire dagli anni ’60. Secondo le stime preliminari fornite dall’Istat, il livello Debito/PIL ha toccato quota 127% a fine 2012!
Che fare per fermare questa crescita insostenibile del debito pubblico?
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Certamente non vorremmo allarmare ulteriormente la comunità Europea (e non solo…) ma, come evidenziato da diverse agenzia di stampa, questo livello di indebitamento è il più alto dal 1925, momento in cui Mussolini vinse le elezioni con il 64% dei voti. In più l’Italia vive una contraddizione: l’indebitamento netto continua a diminuire ed il saldo primario (entrate meno uscite senza contare gli interessi da pagare sul debito) si è attestato su un più che rispettabile 2,5% del Pil nel 2102. In sostanza non stiamo creando nuovo debito: il problema è rappresentato dallo stock di debito già contratto, unito al clima di sfiducia e ai tassi di interesse alti.
Inoltre, secondo, le stime della Commissione Europea (bollettino d’inverno) la bilancia primaria dovrebbe aumentare ancora nel 2013 ( 3,5% del PIL) e nel 2014 (3,7% del PIL) senza tuttavia portare grandi vantaggi in termini di diminuzione di stock di debito pubblico (per approfondire leggii “Italia, crescita economica o default: l’equazione maledetta del debito pubblico”).
Secondo i dati della Commissione i compiti a casa l’Italia li ha fatti e li sta facendo, ma con scarsi risultati sul benessere del Paese, in particolare sulla crescita economica.
Non è forse il caso di cambiare strategia e di concentrarsi anche su altre grandezze dell’equazione maledetta del debito pubblico? Serve una risposta politica.
Emanuele / Marzo 7, 2013
Molto interessante, avrei una curiosità, il miglioramento ( picco in basso nel grafico) intorno agli inizi degli anni 40, a che cosa è dovuto…. Industria bellica che si metteva in moto? O cos altro?
Grazie
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Jacopo Caretta Mussa / Marzo 8, 2013
Ciao Emanuele,
il miglioramento del rapporto debito-Pil è dovuto in gran parte all’inflazione. Se ti interessa l’argomento ti consiglio il seguente paper della banca centrale
italiana:http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/quest_ecofin_2/qef_31
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