Le intenzioni del Governo Renzi erano chiare da tempo: alzare la tassazione sulle rendite finanziarie (dal 20% al 26%) per finanziare parte dello sgravio Irpef, ossia i famosi 80 € mensili destinati ai contribuenti con reddito da 8.000 a 24.000 euro lordi annuali.
Eppure, come spesso accade, in deroga rispetto alle intenzioni iniziali, l’aumento della tassazione si abbatterà anche su conti correnti, conti deposito, libretti postali e certificati di deposito. In definitiva, stando a quello che emerge dal decreto legge e dalla scheda tecnica approvata dal Governo, gli unici strumenti finanziari ad essere “salvi” dall’aumento dell’imposta sono i titoli di Stato.
Ecco un riepilogo della tassazione sui principali strumenti finanziari a partire dal 1 luglio.
Strumento finanziario |
Aliquota |
Conti correnti bancari, postali e conti deposito | 26% |
Titoli di Stato italiani (ed equiparati) | 12,5% |
Titoli di Stato di Paesi “White List” | 12,5% |
Obbligazioni bancarie e societarie (italiane ed estere) | 26% |
Azioni italiane ed estere non incluse nella “Black list” | 26% |
Fondi comuni mobiliari | 26%;12,5% per la parte investita in titoli di Stato |
ETF |
26%;12,5% per la parte investita in titoli di Stato |
Polizze unit-inked o index-linked | 26%;12,5% per la parte investita in titoli di Stato |
Titoli di risparmio per l’economia meridionale | 5% sugli interessi;20% sulle plusvalenze |
Project Bond | 5% sugli interessi;20% sulle plusvalenze |
Antonio Mazzone / Aprile 28, 2014
Allora, per sfuggire al rialzo della tassazione al 26% sulle plusvalenze da FCI azionari, visto che non serve neanche switchare sui FCI in Titoli di Stato, l’unica alternativa potrebbe essere quella di sottoscriverli a mezzo GPF per rimanere nella tassazione al 12,50%?
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Fisco Easy / Aprile 30, 2014
Anche nel caso di sottoscrizione
di FCI azionari attraverso una gestione individuale di patrimonio l’imposta da
applicare sul risultato maturato della gestione (che comprenderà i redditi di
capitale derivante dalla partecipazione in fondi azionari) sarà quella del 26%.
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criraf / Maggio 1, 2014
Ma le tasse non finiscono mai?? Oltre alla patrimoniale sui deposito titoli (bollo sul dossier titoli), la Tobin Tax ora anche l’incremento dell’aliquota. Ma la riduzione della spesa pubblica che è x la gran parte inefficiente ed inutile mai?? TASSE, TASSE, TASSE… complimenti al governo. sempre e solo tasse mai tagli seri
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ramon / Maggio 2, 2014
l’aumento della tassazione delle rendite finanzia la diminuzione del 10% dell’irap non dell’irpef e quindi non finanzia gli 80neuro
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heliost / Maggio 10, 2014
Posseggo un bond Intesa XS0526326334 taglio € 50.000 acquistato a 100. Oggi quota 111, quindi potrei venderlo e realizzare € 54.000 netti. Se lo ricomprassi dopo il 1^ Luglio, realizzerei un plusvalenza perché costerebbe sicuramente meno di 54.000. E’ così, o mi sono perso qualcosa?
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Raffaele Zenti / Maggio 12, 2014
Se ho inteso bene la domanda, il pricing di un attivo finanziario (azione, obbligazione, opzioni, ecc) NON dipende dalla tassazione (che è soggettiva, ogni operatore ha la sua), cioè è al lordo (condizione oggettiva). Il che non toglie che le tasse possano influire sulla domanda di un titolo (in questo caso negativamente), ma non è mica detto: infatti, a parte i titoli di Stato (già avvantaggiati prima), nel caso specifico la tassazione aumenta in modo paritetico per tutti gli strumenti finanziari. Personalmente, non mi aspetto molte riallocazioni di portafoglio legate all’incremento dell’aliquota al 26%.
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Fabrizio Capanna / Maggio 12, 2014
mio recente blog http://www.fabriziocapanna.com/tassazione-delle-rendite-finanziarie/
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Fabrizio Capanna / Maggio 12, 2014
ed un altro http://www.fabriziocapanna.com/annunci-realta-ed-equita-renzi-da-un-segno-giusto-tassare-cosi-le-obbligazioni/
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