Il contesto economico attuale, caratterizzato da una persistente inflazione e dall’incertezza globale, sta plasmando le strategie finanziarie degli italiani. A confermarlo sono i dati emersi dal report Edufin 2023 di Doxa, che delineano un quadro in cui l’aumento dell’inflazione influenza le scelte degli investitori. Vediamo i dettagli.
Nuovi trend all’orizzonte?
La percentuale di coloro che intendono investire è notevolmente salita, dal 17,4% al 30,9%, mentre coloro che preferiscono mantenere i fondi sul conto corrente sono scesi dal 45,2% al 37,8%. Contestualmente, si è osservata una riduzione significativa degli indecisi, passati dal 37,4% al 31,3%.
Tale spostamento potrebbe essere attribuito all’aumento dell’attenzione mediatica verso l’inflazione e ai rendimenti più elevati offerti dalle obbligazioni in seguito al rialzo dei tassi d’interesse.
Il report rivela differenze significative nelle scelte di investimento in base a fattori demografici ed economici.
- Gli uomini mostrano una maggiore propensione al rischio rispetto alle donne.
- I più giovani sembrano essere inclini a detenere strumenti finanziari più rischiosi, come criptovalute e derivati.
La propensione al rischio è complessivamente in aumento rispetto al passato ma rimane comunque bassa, con le donne, gli anziani e quanti hanno un livello di istruzione più basso che mostrano una maggiore avversione.
La sostenibilità emerge come un tema presente, seppur in modo limitato, nelle scelte di investimento degli italiani. La conoscenza dei criteri ESG (Ambientali, Sociali e di Governance) sembra leggermente in calo rispetto al 2022, ma c’è un crescente interesse per gli investimenti sostenibili.
La distanza tra intenzioni e comportamenti reali suggerisce che, sebbene gli italiani siano consapevoli del tema della sostenibilità, c’è ancora molto lavoro da fare per incentivare un effettivo coinvolgimento nel settore degli investimenti green.
Gli italiani e gli investimenti, tra presente e futuro
Nel contesto economico del 2023, gli italiani hanno riorientato le proprie strategie di investimento cercando soluzioni per adattarsi alle sfide dell’inflazione e dell’incertezza. A livello generale, le categorie di investimenti che hanno registrato aumenti più significativi includono le polizze vita (+2,4%), le forme di previdenza complementare (+2,1%) e i fondi comuni (+1,4%).
Una delle tendenze più evidenti è dunque l’aumento dell’interesse verso gli strumenti di risparmio gestito. Le polizze vita e i fondi comuni stanno guadagnando popolarità, probabilmente a causa della percezione di maggiore stabilità e della gestione professionale offerta da tali prodotti.
I titoli di Stato rappresentano un altro elemento chiave nelle scelte di investimento. L’aumento dei tassi d’interesse ha reso queste obbligazioni più attraenti, con rendimenti più elevati rispetto al periodo precedente.
I depositi a risparmio hanno invece registrato una flessione significativa, passando dal 29,2% al 22,3%. Questa diminuzione potrebbe essere correlata all’aumento dell’interesse per altre forme di investimento, come gli strumenti di risparmio gestito e gli strumenti più dinamici presenti sui mercati finanziari.
Gli investimenti diretti in azioni, titoli pubblici e prodotti di finanza sostenibile sono anch’essi in crescita, attorno all’1%. Al contrario, obbligazioni private, ETF, derivati e criptovalute mostrano una stabilità o una marginale contrazione. La flessibilità degli ETF, che consentono di investire in un portafoglio diversificato di asset, attrae tuttavia sia gli investitori più cauti che quelli orientati al rischio.
Concludiamo con uno sguardo in avanti
Le prospettive d’investimento rivelano un crescente interesse verso asset sostenibili, con un notevole balzo del 5,9% (dal 3,5% al 9,4%). Ma attenzione ai titoli di Stato, che evidenziano un incremento del 2,6%, attestandosi al 13,2%. Un amore, quello per i titoli di debito, che nel nostro Paese sembra proprio duro a morire.