Uomini e donne ragionano in maniera diversa, ce lo dicono sia le neuroscienze, sia le incomprensioni col sesso opposto con cui facciamo i conti quotidianamente. A pochi giorni dalla Festa della Donna, facciamo il punto su una delle differenze meno note tra uomini e donne: quella nelle scelte di investimento.
Sul sito Advise Only molti utenti registrati hanno realizzato i loro portafogli di investimento. Rispettando la privacy di ognuno, ma analizzando gli investimenti su “grandi numeri“, abbiamo analizzato le differenze tra i portafogli di utenti di sesso maschile e femminile. Oggi faremo un passo avanti: capire se sono più portati per gli investimenti gli uomini o le donne.
Dimmi di che sesso sei e ti dirò come investirai
Sono numerosi gli studi sull’impatto delle differenze di genere nelle scelte di investimento. Ecco i principali.
Barber e Odean (2001) rilevano che i rendimenti degli investimenti effettuati dalle donne sono mediamente migliori di quelli degli uomini. Inoltre, le donne hanno meno aspettative in termini di performance ed evitano di assumersi troppi rischi.
Uno studio di Boston Consulting Group evidenzia come le donne tendano ad approfondire in modo più accurato il loro profilo di rischio, fissando obiettivi finanziari chiari, guardando più a lungo termine e investendo con stile prudente.
Uno studio dell’americana Credit Union National Association, intitolato “Women’s Financial Survey”, certifica che solo il 43% delle donne ha messo dei risparmi da parte per proteggersi dalle emergenze contro il 63% degli uomini. Le cose vanno peggio se si guardano i dati aggregati per età: nella fascia 44-53 anni, il 36% delle donne ha fondi sufficienti per sopravvivere, ma non è in grado di arrivare a sei mesi senza stipendio. Nella fascia 55-64 anni il 58% delle donne ha dei risparmi, ma gli uomini sono ben al di sopra, con l’82% di media. Gli americani lo chiamano “savings gap”.
L’americana Prudential ha condotto un’analisi sugli individui che rappresentano il maggiore percettore di reddito in famiglia. Solo il 20% delle donne in questa condizione si ritiene molto preparato a prendere decisioni di investimento, gli omologhi di sesso maschile sono il 38%. Inoltre, mentre il 40% degli uomini si diverte a investire, questo accade solo al 20% delle donne. Infine il 70% delle donne si considera risparmiatrice anziché investitore (il 60% per gli uomini).
Una ricerca della britannica Research for National Savings and Investments certifica che un quarto delle lavoratrici non è in grado di accantonare nulla.
Infine medicina e psicologia dimostrano che il testosterone è associato alla fiducia in se stessi. Questa comporta una maggiore propensione al rischio degli uomini.
Le italiane e il denaro
Il centro di ricerca e documentazione Luigi Einaudi, in collaborazione con banca Intesa Sanpaolo, ha intervistato un campione di 685 donne maggiorenni per realizzare l’Indagine sul risparmio e sulle scelte di investimento degli italiani. Questi i principali risultati.
- Il 62,3% delle donne non è riuscito a risparmiare contro il 60,5% degli uomini. Inoltre le esponenti del gentil sesso risparmiano meno degli uomini: una su tre risparmia meno del 5% del proprio reddito, mentre negli uomini è solo uno su cinque. Questo accade nonostante la percezione della indispensabilità del risparmio sia persino più forte fra le donne (28,5%) che fra gli uomini (25,8%).
- Gli obiettivi del risparmio coincidono tra uomini e donne: sicurezza, liquidità, rendimento di breve periodo.
- La differenza è netta nella propensione al rischio: nella categoria di minima avversione al rischio si riconosce il 54% delle donne (contro il 43,7% degli uomini), mentre nella categoria di massima avversione al rischio si riconosce solo l’1,8% delle donne (contro il 3% degli uomini).
Investono meglio gli uomini o le donne?
In definitiva le donne investono meno perché risparmiano meno. Questo è dovuto in parte al fatto che percepiscono in media stipendi inferiori rispetto agli uomini (gender wage gap). In ogni caso, mettere da parte qualche soldo e investirlo permette di affrontare con maggiore serenità il futuro, specialmente se si ha a che fare con lo Stato sociale italiano.
D’altra parte, la maggiore propensione al rischio degli uomini implica una maggiore volatilità dei loro portafogli. Questo perché, per definizione, chi vuole un alto rendimento deve accettare un alto rischio di perdita e viceversa: “chi non risica, non rosica”, per dirla con l’adagio popolare. Le donne sono più prudenti e investono nel lungo termine.
Numerose ricerche svolte a Wall Street dimostrano che le donne ottengono performance migliori, specialmente nei periodi crisi. Secondo la società di consulenza Rothestein Kass, i fondi gestiti dalle donne hanno registrato profitti superiori alla media dopo la crisi del 2008. Secondo il prof. Odeal, docente dell’Università della California, dal 2007 gli investimenti delle donne hanno reso il 4,6% in più di quelli degli uomini.
Maschi contro femmine sul sito Advise Only
Attraverso una procedura anonima, che non viola la privacy dei nostri utenti, abbiamo costruito i portafogli AO Men e AO Women,. Entrambi sono una media dei portafogli realizzati dagli uomini e dalle donne registrati al nostro sito. Il grafico sotto riassume le diverse asset class in cui investono gli uomini e le donne.
- Gli uomini si assumono rischi maggiori: preferiscono azioni (+11% rispetto alle donne) e investono di più mercati emergenti (9,6% contro 7,5%);
- l’home bias (tendenza a investire maggiormente nelle azioni del proprio Paese rispetto a quelle internazionali) non risente di particolari differenze di genere: le donne investono in titolo domestici per il 23,88% e gli uomini per il 24,3%).
Confrontando i portafogli AO Men e AO Women, emerge che:
- gli uomini corrono rischi maggiori (l’indice composito di rischio è in media 12, mentre è pari a 9 per le donne);
- i portafogli degli uomini hanno ottenuto performance migliore sia dal 27 settembre 2012, data di avvio (8,72% contro 6,1%), sia da un anno a questa parte (5,60% contro 3,75%). Questo risultato è dovuto ai migliori risultati delle azioni rispetto alle obbligazioni negli ultimi 2 anni;
- le donne però hanno ottenuto una migliore performance in termini di Sharpe Ratio: 1,82 contro 1,65.
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