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Ritorno al futuro day: proviamo a fare un viaggio nel tempo in Italia

Avete mai visto il film “Ritorno al Futuro” (Back to the Future)? La trilogia è un’icona degli anni ’80 e tutt’ora un vero e proprio cult. Narra la storia del diciassettenne Marty McFly (Michael J. Fox) amico di uno scienziato un po’ schizzato, Doc Brown (Christopher Lloyd), e dei loro viaggi con una macchina del tempo, realizzata con una DeLorean.

Il film è ambientato nel 1985 e i viaggi nel tempo sono nel 1955 (primo episodio), nel 2015 (seconda parte) e nel Vecchio West del 1885 (terza parte).

Il futuro è oggi, perché Marty nel film arriva precisamente il 21 ottobre 2015 (all’epoca del film è 30 anni nel futuro).

È molto divertente oggi vedere come, nel 1985, gli autori abbiano immaginato la nostra epoca: pubblicità in ologrammi, macchine volanti, scarpe auto-allaccianti e skateboard fluttuanti nell’aria (tanto che da giorni nel web impazzano immagini ironiche come questa).

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A questo link uno scorcio del film

Visto che ricorre il trentennale del film (sono davvero tante le iniziative in giro per il mondo) in AdviseOnly abbiamo pensato di compiere un viaggio nel tempo anche in Italia.

In questo post proveremo ad analizzare le differenze tra il 2015, il 1985 e il 1955 da un punto di vista socio-economico (ma non solo).

Differenze socio-economiche, struttura dell’economia e investimenti

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In sostanza immaginiamo come sarebbe apparso ai nostri occhi il nostro Paese se avessimo la possibilità di passeggiare avanti e indietro per lo spazio-tempo.

2015

Lo conosciamo bene: è un mondo digitale. La diffusione di massa del web è stata una rivoluzione copernicana. I social network sono diffusissimi, le mamme ci scrivono su Whatsapp e il selfie regna sovrano.

Le ideologie sono cadute e gli USA sono Paese egemone. Cina India, Brasile e Russia (rinata delle ceneri dell’URSS) si impongono come Paesi sempre più importanti, ma non conoscono un adeguato e convincente sviluppo democratico. La Vecchia Europa, sotto la moneta unica, ha conosciuto una crisi senza precedenti. Colpiti più duramente i Paesi Periferici, mentre si è consolidata l’egemonia regionale della Germania.

Nel Parlamento Italiano il partito più antico è la Lega Nord. La sorpresa più grande è l’exploit del Movimento 5 Stelle (25,56% dei voti) mentre il Governo attuale è emanazione dal PD (25,43%) in coalizione con parte del Centro e del Centrodestra.

Il premier è Matteo Renzi, il più giovane della storia d’Italia.

La musica è completamente online: Spotify e Youtube hanno mandato in soffitta CD e cassette. A guidare le classifiche troviamo i Maroon 5, Fedez, Pharrel Williams e Justin Bieber (sic!). Al cinema troviamo “Cinquanta sfumatura di grigio”, “American sniper”, “Interstellar” e “Andiamo a quel paese” di Ficarra e Picone.

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1985

Sono gli anni dell’edonismo, della voglia di affermarsi e di apparire a tutti i costi. Cresce il progresso in campo tecnologico e, con esso, il modo di vivere e di lavorare nella società moderna: si diffondono i primi computer, i cd e si moltiplicano i canali televisivi.

A metà degli anni ’80 la Guerra Fredda è all’apice dello scontro, il muro di Berlino divide ancora il mondo in due blocchi. Gli USA, che avevano iniziato il decennio in stagnazione, scelgono come presidente Ronald Reagan, una vera e propria icona del decennio. La politica americana diventa più market-oriented mentre le tasse verranno abbassate del 25% in 4 anni.

In Italia la maggioranza è costituita dal Pentapartito (l’asse DC-PSI con PRI, PSDI e PLI). Alle elezioni del 1983 la DC è al 33%, il PCI sfiora il 30% e il PSI è l’11,44%.

Al governo c’è Bettino Craxi, il primo premier socialista della storia d’Italia.

In Italia Canale5, nata da poco, mette in discussione il monopolio della Rai. Dilaga il consumismo. I prezzi salgono alle stelle e l’inflazione raggiunge, nella prima parte del decennio, livelli altissimi. La moda italiana nel mondo diventa una certezza.

La musica è un settore in gran fermento e raggiunge grandi exploit di vendita grazie anche alla diffusione dei primi video musicali. In radio si sente George Michael, i Duran Duran, Madonna, Eros Ramazzotti, i Righeira e “We are the world”. Al cinema c’è “Rambo”, “Rocky”, “9 settimane e ½” e “Troppo forte” di Carlo Verdone.

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1955

L’Italia lascia alle spalle il periodo buio della guerra: c’è ancora miseria nelle zone rurali e periferiche, persistono problemi come la carenza di servizi pubblici, di scuole, di ospedali e di altre infrastrutture civili. Milioni di cittadini emigrano dal sud Italia verso le zone industriali del nord.

Gli anni ’50 sembrano baciare il nostro Paese, il sistema economico marcia a pieno regime, il reddito nazionale cresce e gli italiani conoscono un interessante incremento dell’occupazione e dei consumi. Le strade si riempiono di macchine a Roma c’è la bella vita e in generale prevale un clima di ottimismo. È il boom economico.

Il mondo è diviso a metà e il confine corre a est dell’Italia (la cortina di ferro); oltre c’è la sfera d’influenza sovietica.

In Parlamento (II legislatura) i protagonisti sono la DC (40,10% dei voti), il Partito Comunista Italiano (22,60%) e il Partito Socialista Italiano (12,70%). Al Governo c’è la Democrazia Cristiana (prima Scelba, poi Segni).

Dalle prime televisioni che cominciano a diffondersi impazza “Lascia o Raddoppia” di Mike Bongiorno. In radio passa “Arrivederci Roma” di Renato Rascel e poi Renato Carosone, Claudio Villa, Nilla Pizzi. Al Cinema Vittorio Gassman e Gina Lollobrigida riempiono le sale con “La donna più bella del mondo”, poi c’è “Pane, amore e…”, “Marcellino pane e vino” e “Siamo uomini o caporali?”.

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Voi in quale epoca scegliereste di viaggiare?

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