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Renzi sfida l’Europa e propone un taglio delle tasse: ecco la Legge di Stabilità

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È all’insegna del “Giù le tasse” la Legge di Stabilità 2016 del Governo Renzi approvata dal Consiglio dei ministri del 15 ottobre 2015. Sia chiaro: è solo il primo atto, perché la Legge di Stabilità dovrà essere esaminata e approvata da Bruxelles. E potrebbe non essere una passeggiata di salute.

Matteo Renzi infatti sfida l’UE, con una manovra economica del valore di 30-35 miliardi di euro, sostanzialmente finanziata con deficit, favorendo la riduzione delle tasse rispetto ai tagli alla spesa pubblica nel tentativo di rilanciare l’incerta ripresa dell’economia italiana. La direzione è chiara: meno austerità (proprio come il nostro portafoglio che investe su questo tema, Less Austerity).

Renzi, ottimista e battagliero, ha dichiarato: “Bruxelles non è il nostro maestro che fa l’esame: può dare consigli, suggerimenti ma non può intervenire” nelle scelte economiche italiane. Incalzando poi con: “In questi anni c’è stata molta subalternità psicologica verso gli eurocrati” e “se Bruxelles boccia la Legge di stabilità tu gliela restituisci così com’è e non cambia niente”. Certo è che con un rapporto debit/PIL superiore al 130%, è difficile che l’esame della Legge di Stabilità italiana passi in cavalleria. Qualche eurocrate ha già espresso pareri dubbiosi, in effetti.

In estrema sintesi, queste le principali misure previste dal Governo Renzi:

  • via IMU e TASI;
  • taglio dell’IRES;
  • super-ammortamento del 140% del valore fiscale dei macchinari acquistati dalle imprese nell’ultimo trimestre 2015 e nel corso del 2016;
  • provvedimenti a favore dei lavoratori autonomi e con partita IVA;
  • lavoro part -ime per gli over 63 prima della pensione;
  • sgravi del 40% per chi assume lavoratori;
  • canone Rai più basso, pagato in bolletta;
  • interventi a sostegno dei nuclei familiari in condizioni di povertà;
  • innalzamento da 1.000 a 3.000 euro della soglia d’utilizzo del denaro contante (ciò dovrebbe stimolare la domanda)
  • spending review, incentrata soprattutto su sanità e ottimizzazione degli acquisti nel settore pubblico.

L’insieme delle misure appena approvate dal governo ha un obiettivo nobile: rilanciare i consumi e far ripartire gli investimenti. Tuttavia una buona fetta delle misure sembrano essere finanziate in deficit: l’indebitamento netto strutturale che tiene conto del ciclo economico dovrebbe peggiorare di 0,4% punti percentuali tra il 2015 ed il 2016.

Di per sé non c’è nulla di male ad aumentare temporaneamente il deficit, se ciò aiuta la crescita. Tuttavia il nostro Paese è fortemente indebitato e questo ci rende potenzialmente sensibili all’umore del mercato.

Per la maledetta equazione del debito pubblico, infatti, la crescita del PIL e l’inflazione hanno un importante influenza sulla dinamica del rapporto debito pubblico/PIL. Dunque la questione di fondo è: quanto sono realizzabili i target di crescita e di inflazione del Governo?

Difficile dirlo in questo scenario economico piuttosto incerto.

Previsioni programmatiche del governo. Aggiornamento DEF settembre 2015.

2015 2016 2017 2018 2019
PIL (%) +0,9% +1,6% +1,6% +1,5% +1,3%
Inflazione (%) +0,6% +1,4% +1,1% +1,1% 1,1%
Indebitam. netto (% PIL) -2,6% -2,2 % -1,1 % -0,2 % +0,3 %
Indebitam. netto strutturale (% PIL) -0,3% -0,7% -0,3% +0,0% +0,0%
Debito pubblico / PIL (%) 132,8% 131,4% 127,9% 123,7% 119,8%

 

Negli ultimi mesi l’Italia ha rialzato la testa, uscendo dalla recessione, ma rispetto ad altri Paesi europei siamo ancora molto indietro, il lavoro da fare è tanto.

Per quanto riguarda i mercati finanziari non ci dovrebbero essere grandi movimenti a seguito della Legge di stabilità: è il classico non-evento. Infatti, al momento della scrittura di questo post, Borsa Italiana guadagna +0,55% e l’indice azionario europeo Eurostoxx 50 è su del +0,63%: la differenza non è certo significativa. Quanto al rendimento del BTP decennale e lo spread BTP-Bund, beh, sono sostanzialmente dove erano nei giorni scorsi.

Comunque, ora palla all’Europa per il giudizio.

Stabilità

Il nostro Storify della Legge di Stabilità 2016

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