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Quel bidone di Veneto Banca si è rotto

Azzerato (nella sostanza) il valore delle azioni di Veneto Banca: la forchetta per la quotazione su Borsa Italiana fissata dal CdA è tra 10 e 50 centesimi di euro. Dopo Banca Popolare di Vicenza, un’altra deflagrazione nel pianeta risparmio.

Ma che bella banca! Si è proprio rivelata per quel che già nel lontano 2013 era evidente, dal lezzo che emanava: quello di un bidone di letame. E, posso dirlo, lo segnalai, qui, su questo blog, con un post che metteva l’accento sull’inquietante comportamento e sulle improbabili valutazioni di questa preziosa banchetta.

Sta di fatto che il letame viene sempre a galla, è pura fisica applicata, può volerci del tempo, ma anche stavolta è andata così.

Un capitale sparito nel nulla

Proprio ieri sera oltre 87mila soci di Veneto Banca si sono visti nebulizzare il capitale investito in azioni dopo che il Consiglio d’Amministrazione della banca ha fissato la forchetta di prezzo in vista della quotazione in Borsa: tra 10 e 50 centesimi di euro. Guardate che 10 cent (usiamo il linguaggio della Banda Bassotti, che mi pare in tema) non li accettano manco i barboni che chiedono l’elemosina.

Cioè: da oltre 40 euro di valore del tutto teorico, figlio di immaginifiche valutazioni partorite dalla stessa banca, lisergiche fantasie bancarie (già, perché quando tutte le Borse del mondo scendevano, le azioni di Veneto Banca magicamente salivano con trend lineare, bello ehhh, altro che fondi total return), fin giù nell’abisso, sprofondando a pochi sporchi centesimi di euro di valore. È una perdita del 98,8% nel migliore dei casi (quotazione a 50 cent), del 99,8% nel peggiore dei casi (10 cent), che qualcosa mi dice sarà il valore di quotazione. Simbolico.

Ma non fa molta differenza. Nella sostanza, i soldi dei risparmiatori grandi e piccoli che avevano incautamente acquistato in un modo o nell’altro le azioni della sordida banca, semplicemente non ci sono più. Vaporizzati anche i quattrini di decine di istituti religiosi, in larga parte i fondi dell’8 per mille. Resta giusto l’odore di zolfo nell’aria.

Fiducia tradita

Certo le ricadute economiche di questa storiaccia bancaria si faranno sentire a lungo in Veneto, soprattutto in  provincia di Treviso e di Vicenza, le più colpite: gli imprenditori, gli artigiani, molte famiglie, le istituzioni… hanno tutte subito un duro colpo, che lascerà il segno per un po’.

Ma la più ferita è la fiducia dei risparmiatori. Perché questo è l’ennesimo caso di una banca “sicura”, di una banca “amica”, che vendeva ai “fidati clienti” prodottacci e azioni che oggi valgono come un rotolo di carta igienica. E lo facevano spesso in modo opaco – come nel caso del bond convertibile di cui parlai anni fa – a proposito, dov’era la Consob allora? Boh. A cavillare su sottili questioni formali, forse.

Io a questi qua di Veneto Banca saprei cosa fare, perché è chiaro che rappresentano Il Male. Vediamo come procederà la vicenda legalmente, mentre il fondo Atlante s’appresta a ingollare altra materia sospetta e un po’ radioattiva con la speranza di digerirla e risistemarla.

Informarsi, prima di tutto

C’è da sperare che queste dure lezioni di tecnica bancaria pratica servano ai risparmiatori per capire che bisogna informarsi e avere sempre una sana diffidenza verso le banche e gli altri intermediari finanziari: non sono vostri amici, sono controparti con cui state per fare (forse) un affare, e hanno un interesse contrapposto al vostro. Ciurma, ricordatevi le regole base della sopravvivenza del risparmiatori, in particolare nell’intrattenere rapporti con le banche. E registratevi ad AdviseOnly, così avrete sott’occhio i vostri risparmi e troverete qualche dritta utile.


 

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Ultimi commenti
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    Per me le obbligazioni ultra corte senior di Veneto Banca e Vicenza (max gen/feb 2017) restano una micro occasione, anche se ormai non si spunta molto.

    Comunque complimenti davvero, è impressionante leggere i commenti del post vecchio http://it.adviseonly.com/blog/investire/guida-al-risparmio/investimenti-illiquidi-obbligazione-convertibile-veneto-banca/ e quanto giustamente sconsigliavete anche nei commenti di investire nella banca. Siete l’ultimo (e forse unico) baluardo a difesa del piccolo risparmiatore!

    • AdviseOnly

      Grazie Gianni, però non abbiamo fatto nulla di eccezionale, sarebbe bastato leggere con un po’ di attenzione i prospetti informativi.
      Troppi risparmiatori si lasciano spaventare dalla mole di informazioni e dal linguaggio usato, però è fondamentale sapere cosa si acquista.

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        Fanno bene a spaventarsi. Io non li ho mai letti. Semplicemente mi sono sempre rifiutato di acquistare qualsiasi cosa proposta dalla mia banca. Ormai da anni sono in Fineco e acquisto solo titoli di stato con immensa soddisfazione…il resto è spazzatura.

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