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La storia non si ripete, ma spesso fa rima” disse Mark Twain. E in effetti, l’homo sapiens sapiens è biologicamente lo stesso da qualche decina di migliaia di anni. Normale che i comportamenti di base non siano cambiati granché. Come del resto i comportamenti dei leader politici.

Una prova è quanto successo nel 2011: una dimostrazione di ottusità unita a mancanza di volontà e forza morale di gran parte della classe dirigente europea. Si chiama ignavia. Non una novità, specie nel continente europeo…

Nel marzo 1936 le truppe tedesche marciarono sulla Renania, regione alla quale non potevano nemmeno avvicinarsi, stando al Trattato di Versailles stipulato alla fine della Grande Guerra. Ci furono un sacco di chiacchere e roboanti dichiarazioni dei vari politici europei. Ma in pratica il resto dell’Europa, Francia in testa, non fece NULLA di concreto, confermando un’affermazione di Hitler: “I nostri nemici sono dei vermi”. La Germania aveva già un piano per ritirarsi rapidamente dalla Renania in caso di reazione militare da parte del resto dell’Europa. Però la reazione militare non ci fu. E in pratica, lì, si getto il seme della Seconda Guerra Mondiale. Se i politici europei avessero reagito con tempestività e con la necessaria durezza, Hitler sarebbe stato ridimensionato politicamente, all’estero e in patria , e forse la storia moderna avrebbe avuto un altro corso.

I fatti del 2011, la latitanza di azioni decisive per risolvere una crisi che rischia di minare l’intera economia mondiale, auspicabilmente non contengono il seme per generare conseguenze così devastanti come quelle appena ricordate. Ma attenzione, potrebbero comunque dare il via ad un bruttissimo periodo storico. Che francamente tutti preferiremmo evitare.

Non siamo ancora nel baratro: siamo lì, in bilico sul ciglio. Per rendersene conto basta dare un’occhiata al grafico con i rendimenti ed il rischio nel 2011 per alcune categorie d’investimento rilevanti. E’ costruito così:

  • sull’asse orizzontale c’è il rischio, rappresentato dal “max drawdown”  realizzato nel 2011 (indicatore che “tira” parecchio su questo blog), cioè la differenza tra il massimo e il minimo valore – insomma una misura della potenziale massima sfiga dell’investitore;
  • sull’asse verticale c’è la performance lorda dal 31/12/2010 al 29/12/2011;
  • i dati, di fonte Bloomberg, sono in divisa locale, se non è detto altrimenti.

Il rischio è stato mediamente alto e tutto ciò che ha a che fare con l’Euro, a parte le obbligazioni dei Paesi “Core” (quelli considerati più forti, come Germania, Francia, Olanda, Austria, Finlandia) e quelle societarie di buon rating, è andato male o maluccio. Così come le azioni nella maggior parte del mondo: sulfureo odore di recessione. Questi dati ci fanno capire che è stato sì un anno brutto, ma simile ad altri (il 2008 è stato decisamente peggiore per la maggior parte degli investimenti). Ci fanno anche intuire che, se l’Euro dovesse saltare, probabilmente le cose andrebbero molto, molto, molto peggio. Quindi, l’inizio del 2012 impone alla maggior parte degli investitori una certa cautela.

Ma ci sono alcune buone notizie per il 2012. In testa metterei il fatto che la Banca Centrale Europea ha un presidente nuovo, che ha dimostrato carattere iniziando a mettere in sicurezza il sistema bancario, e che sta facendo di tutto per evitare l’esplosione del “credit crunch”, cioè la sostanziale impossibilità di ottenere credito. Però, non nascondiamoci dietro un’alga, il “credit crunch” subdolamente ha già fatto il suo ingresso sulla scena – provate a chiedere a qualche piccolo imprenditore alle strette con la cassa che si è trovato a chiedere un fido bancario.

L’altra buona notizia è che l’Italia non avrà forse il miglior Governo della storia, ma dell’Europa attuale sì. Con tutte le critiche che si possono fare al Professor Monti, resta il fatto che quell’uomo si sta sbattendo più che può, in tempi drammaticamente stretti, non per interesse personale, bensì per senso civico (locuzione che era caduta in disgrazia nel Bel Paese), per evitare il fallimento dell’Italia. Mr. Monty sa quello che fa. Idem per lo staff ministeriale (Fornero in testa, che è lì non per doti da concubina, ma perché in Italia è fra i massimi esperti di sempre in tema di previdenza sociale).

Quindi ce la possiamo fare, realmente. Speriamo solo che con il 2012 anche il resto della dirigenza politica europea, per prima la Germania, inizi ad agire meglio di quanto farebbe Homer Simpson.

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