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Obbligazioni subordinate: la Consob si difende

Il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, difende a spada tratta l’operato del suo organo di controllo: i prospetti delle obbligazioni subordinate di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e CariFerrara erano a norma, “solo un po’ complicati”.

“È colpa degli amministratori delle banche e delle autorità di Vigilanza, Consob e Bankitalia, che non hanno controllato i prospetti”.

“No, i prospetti erano a norma. La responsabilità è dei collocatori che hanno venduto prodotti rischiosi a risparmiatori inconsapevoli”.

Sulla questione delle quattro banche salvate lo scorso novembre – ormai quasi sei mesi fa – lo scarica barile continua senza sosta. L’ultimo a far rimbalzare il pallone delle responsabilità è stato il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, in occasione del suo sesto discorso al mercato.

La Consob si difende

La Commissione non ha nulla da rimproverarsi, ha argomentato Vegas: i prospetti informativi dei bond subordinati emessi da Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara “sono stati redatti nel rispetto delle regole, dando evidenza a tutti i fattori di rischio”. Compreso quello di perdere l’intero capitale in caso di liquidazione dell’istituto.

Il commento del presidente della Consob arriva a seguito delle critiche piovute da più parti –dalle associazioni dei consumatori, ma anche da certi ambienti della politica, come M5S, SEL e non solo – secondo cui dietro il crollo dei quattro istituti ci sarebbero delle gravi carenze nei controlli condotti dalle autorità preposte alla vigilanza.

Ma allora dove è stato il cortocircuito?

Secondo Vegas il problema va ricercato più in basso nella piramide delle responsabilità, per la precisione nei venditori che hanno operato all’interno delle banche in questione. Tanto è vero – ha aggiunto il numero uno della Consob che – “sono in corso accertamenti in ordine al rispetto delle regole di condotta nel collocamento di questi prodotti alla clientela retail”.

Insomma, “le vicende relative alla liquidazione delle quattro banche non mettono in discussione la validità di fondo dei modelli di vigilanza sulla prestazione dei servizi d’investimento”, ha evidenziato Vegas.

Detto questo, il presidente della Consob ha però riconosciuto che così come sono strutturati oggi, i prospetti informativi dei vari prodotti finanziari – volumi che arrivano fino a 900 pagine –  sono “troppo lunghi e complessi per poter essere letti e pienamente compresi dal risparmiatore”.

Servirebbero invece avvertenze “più chiare, sintetiche ed esaustive”, che permettano di cogliere immediatamente il profilo di rischio e di rendimento di uno strumento finanziario. E proprio a questo scopo la Consob ha avviato una consultazione di mercato che si chiuderà il prossimo 8 giugno, al termine della quale elaborerà delle raccomandazioni per creare schede prodotto standard con le caratteristiche essenziali di ciascuno strumento.

Le reazioni non si fanno attendere

“Se effettivamente il presidente Vegas ha detto che i risparmiatori erano correttamente informati e al tempo stesso ha detto che i prospetti sono troppo complicati e vanno cambiati, trovo che ci abbia regalato un ossimoro di cui francamente non avevamo bisogno”, ha commentato a caldo il vice ministro all’Economia, Enrico Zanetti. “Io penso che chi siede nelle istituzioni debba calibrare le parole, per evitare di far imbestialire anche le persone ragionevoli”.

E i risparmiatori?

Intanto il governo ha approvato alla fine di aprile un decreto che prevede rimborsi fino all’80% delle somme investite in obbligazioni subordinate di Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara.

Come ricorda l’agenzia di stampa Reuters, applicando ai quattro istituti la nuova procedura di risoluzione europea, lo scorso novembre il governo ha azzerato obbligazioni subordinate per un totale di 768 milioni, 430 dei quali in mano a clienti retail, oltre 10.000 dei quali sono piccoli risparmiatori.

Affinché siano concessi i rimborsi però occorre che sussista una di queste due condizioni: reddito lordo inferiore a 35.000 euro o un patrimonio mobiliare inferiore a 100.000 euro.


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Scritto da

La scrittura è sempre stata la sua passione. Laureata in Economia per le Arti, la Cultura e la Comunicazione all’Università Bocconi di Milano, è entrata nel mondo del giornalismo nel 2008 con uno stage in Reuters Italia e successivamente ha lavorato per l’agenzia di stampa Adnkronos e per il sito di Milano Finanza, dove ha iniziato a conoscere i meccanismi del web. All’inizio del 2011 è entrata in Blue Financial Communication, dove si è occupata dei contenuti del sito web Bluerating.com e ha scritto per il mensile Bluerating.

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