Avanti, non siate timide, diteci: quanti messaggi e quante gif più o meno imbarazzanti vi sono arrivate per la Festa della Donna, che ricorre oggi? E voi li avete apprezzati o no? Che siate tra le entusiaste o, come noi, tra quelle che “ma in fondo cosa mi cambia nella vita”, potreste trovare interessante il punto della situazione che fa Sharon Kimathi, Energy e Esg editor di Reuters Digital.
Festa della Donna: cos’è e perché esiste?
Innanzitutto, breve recap. L’International Women’s Day (la Giornata Internazionale delle Donne) è un evento annuale che idealmente celebra le conquiste delle donne e ricorda quanta strada manca ancora per una maggiore parità con l’altra metà del cielo, ossia gli uomini.
L’evento, ricorda Kimathi, “affonda le sue radici nei movimenti socialisti e sindacali statunitensi dell’inizio del Ventesimo secolo, in particolare nella lotta delle donne per ottenere migliori condizioni di lavoro e il diritto di voto”. Nel 1977, le Nazioni Unite hanno riconosciuto ufficialmente la Giornata della donna a livello mondiale.
Il tema di quest’anno è “DigitALL: innovazione e tecnologia per l’uguaglianza di genere”, a sottolineare come la tecnologia sia cruciale per l’avanzamento dei diritti e come invece il crescente divario digitale tra i sessi abbia un impatto su tutto, dalle opportunità di lavoro alla sicurezza online.
A proposito di opportunità di lavoro per le donne
L’autorità di vigilanza bancaria dell’Unione europea (Eba) ha dichiarato che darà un giro di vite al 28% delle banche che non hanno attuato una politica obbligatoria sulla diversity nei consigli di amministrazione.
I dati raccolti alla fine del 2021 da circa 800 banche e società d’investimento segnalavano che le donne rappresentavano solo il 18% degli amministratori esecutivi e il 28% di quelli non esecutivi. Non solo: le donne guadagnano in media il 9,5% in meno degli amministratori esecutivi maschi e il 6% in meno degli amministratori non esecutivi maschi.
“Migliorare la diversità nei consigli di amministrazione è diventato un obiettivo per molti policymaker e investitori, che sostengono che una gamma più ampia di esperienze migliori il processo decisionale e la cultura aziendale”, riporta Kimathi.
Ma, prosegue l’esperta di Reuters Digital citando i dati Eba, “quasi la metà delle banche del campione non ha un direttore esecutivo donna, anche se le aziende con diversità di genere hanno un rendimento del capitale proprio superiore alla media, pari al 7,9%, rispetto al 5,3% di quelle con soli direttori esecutivi uomini”.
Eppure, non ci sono solo cattive notizie: alcuni politici stanno cogliendo l’occasione offerta dalla Giornata Internazionale delle Donne per elaborare politiche che affrontino la disparità di genere nelle opportunità e nelle retribuzioni in Europa.
Altro dato. Nel 2022, la quota di donne nei consigli di amministrazione delle 350 maggiori società quotate in Gran Bretagna ha raggiunto per la prima volta il 40%, come ha segnalato un rapporto promosso dal governo britannico: con tre anni di anticipo rispetto al previsto. Nel febbraio del 2022, la FTSE Women Leaders Review ha fissato per le società del FTSE350 l’obiettivo del 40% di donne nei consigli di amministrazione e nei team di leadership entro il 2025, rispetto al precedente obiettivo del 33%.
Le donne nel contesto delle varie crisi globali
E non c’è solo il business, ovviamente. In questa Giornata Internazionale delle Donne 2023 ci troviamo nel bel mezzo di varie crisi su più fronti – la guerra, il costo della vita, la nutrizione e ovviamente il clima – e l’insicurezza economica che discende da tutto ciò colpisce in modo sproporzionato le donne.
Secondo Ellen Jackowski, chief sustainability officer di Mastercard (le cui dichiarazioni sono riprese sempre da Reuters), “i dati dimostrano che le donne e le ragazze a livello globale sono colpite in modo sproporzionato dalla crisi climatica: le donne e i bambini hanno 14 volte più probabilità di morire durante un disastro. Ecco perché l’azione per il clima deve essere uno sforzo inclusivo e le donne devono avere ‘un posto a tavola’. Abbiamo bisogno di donne leader esperte in governance Esg, strategia climatica, dati e tecnologia e altro ancora per sviluppare e implementare soluzioni olistiche che abbiano esiti ambientali e sociali positivi”.
Non è possibile affrontare seriamente la E di Esg trascurando la S: l’azione per il clima, l’equità di genere e l’inclusione finanziaria sono intrinsecamente connesse. “Per esempio, attraverso la nostra Priceless Planet Coalition, abbiamo visto l’opportunità non solo di affrontare il cambiamento climatico attraverso progetti di riforestazione, ma anche di creare nuovi posti di lavoro per le donne”.
Insomma, le donne non sono semplici beneficiarie o spettatrici: “stanno assumendo il controllo del loro futuro con la consapevolezza che la loro prosperità economica è direttamente legata ai risultati dell’azione per il clima”.
Donne e risparmio: un rapporto “in fieri”
Donne, clima, economia, lavoro. Ma per quanto riguarda le finanze personali e la gestione dei risparmi, a che punto siamo? Il Rapporto 2022 sulle scelte di investimento delle famiglie italiane, presentato qualche settimana fa dalla Consob, si conclude proprio con un approfondimento sulle differenze di genere, basato su un campione esteso che include anche le donne del nucleo familiare co-decisori finanziari. Ecco cosa ci dice il Rapporto.
Taluni tratti comportamentali sono più frequenti nel sottocampione femminile, quali l’avversione al rischio, l’avversione alle perdite e la tendenza a sottostimare le proprie conoscenze e competenze (underconfidence).
Le donne si connotano anche per minori conoscenze in materia di prodotti finanziari, sostenibilità e servizi di investimento digitalizzati.
Ma attenzione: forse proprio per le caratteristiche rilevate, nelle scelte di investimento sono proprio le donne a fare più frequentemente ricorso al supporto del consulente, mostrando un interesse meno diffuso verso la finanza digitalizzata. Come dire: so di sapere poco e mi guardo bene dal fare da sola.
Da altre ricerche, emerge uno sguardo rivolto al futuro. In occasione della Giornata Internazionale delle Donne, il Chief Investment Office di Ubs Global Wealth Management ha pubblicato “Women and investing. Planning for your legacy”. Marianna Mamou, Head of Advice Beyond Investing di Ubs GWM, commenta così.
Per le donne, l’eredità spesso significa qualcosa in più rispetto alla semplice trasmissione della ricchezza alla generazione successiva. Si tratta anche di avere un impatto positivo sulla vita degli altri. Nelle donne vediamo una tendenza a investire con uno scopo, dove lo scopo rappresenta sia i loro obiettivi sia i loro valori e l’impatto sulla società.