Siamo arrivati al D-day per le elezioni negli Stati Uniti. I sondaggi danno un vantaggio marginale ad Obama ma nulla è scontato. Naturalmente: “Che vinca il migliore!”
Indipendentemente dall’esito elettorale, però, gli Stati uniti si troveranno a fronteggiare problemi noti da tempo, egualmente prioritari per Mr Obama e per Mr Romney. Come in Europa, anche al futuro Presidente americano si presenterà il dilemma tra consolidamento fiscale e riforme strutturali: austerità o politiche di stimolo all’economia? Sostenibilità fiscale o immediati incentivi alla crescita e all’occupazione?
Nel grafico abbiamo riportato i dati del Fondo Monetario per PIL, Tasso di disoccupazione, deficit e debito pubblico, per cercare di fotografare la situazione macroeconomica USA. A proposito delle previsioni 2013, il Fondo Monetario fa notare che, portato all’estremo, il fiscal cliff potrebbe essere un freno alla crescita economica superiore al 4% (l’impatto non è incluso nello scenario sul quale si basano le previsioni dei grafici).
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Il menù per il futuro Presidente è abbastanza pesante, anche se il trend è in miglioramento:
- Crescita reale in area 2%, comunque modesta;
- Disoccupazione intorno all’8% (alta per gli USA);
- Deficit in percentuale al Pil, vicino alla doppia cifra, sebbene in calo (verso l’8%);
- Rapporto Debito/PIL oltre il 110%.
Tutto ciò in uno scenario internazionale poco roseo, con i paesi emergenti che crescono meno delle attese e l’Europa in recessione. Questo significa che l’agenda del nuovo inquilino della Casa Bianca è già scritta, manca solo il nome in copertina. Le riforme fiscali necessarie a far ripartire la locomotiva USA dovranno concentrarsi su crescita e occupazione e risolvere nodi cruciali in settori come l’immobiliare e la finanza. Altra area calda sarà il sociale e forse, in questo caso, le differenze saranno più evidenti.
Lo scenario che si presenterà al Presidente non è però totalmente negativo: gli ultimi dati (occupazione, indici di fiducia delle imprese e dei consumatori) hanno fornito segnali piuttosto confortanti. La Fed, la banca centrale americana, ha i fucili carichi e sta cercando di far ripartire l’economia con ogni mezzo.
In bocca al lupo. Yes, you can!