Le elezioni politiche sono sempre più vicine, il clima si scalda e, come succede con le molecole di un fluido esposto a calore, le intenzioni di voto si muovono rapidamente. Le varie coalizioni sembrano guadagnare o perdere consensi mano a mano che la campagna elettorale va avanti, a colpi di dichiarazioni roboanti, con toni spesso simili a una pièce teatrale carnevalesca.
Cerchiamo di mantenerci distanti dalla Las Vegas della politica e proviamo invece a capire “cum grano salis” come si stanno muovendo le preferenze di voto degli Italiani. Perché, come più volte scritto su questo blog, è un voto importante per l’Italia e per l’Europa: le elezioni politiche italiane sono considerate dagli analisti economici uno dei maggiori fattori di rischio del 2013 (l’Italia è ancora importante, sì).
Dunque riprendo il lavoro dell’analisi dei sondaggi di un paio di settimane fa, aggiornandolo. Sì, perché nel frattempo sono stati effettuati numerosi nuovi sondaggi aventi validità statistica (sono raccolti in questo sito http://www.sondaggipoliticoelettorali.it): l’obiettivo è aggregarli con un po’ di buon senso e perizia statistica, tenendo conto della loro “freschezza” e portata informativa, per arrivare a valutare le prospettive delle varie coalizioni e aiutare i lettori a prendere decisioni di voto consapevoli.
Districarsi tra le informazioni, però, non è semplice. I media di solito danno più rilievo ai sondaggi dal risultato fuori linea rispetto ai precedenti: pensateci, cos’è meglio per vendere un giornale o aumentare lo share televisivo? Si cerca la bomba mediatica (per me, di formazione statistica, il sondaggio fuori linea è un’informazione come tutte le altre… la bomba mediatica non mi interessa).
Poi ci sono i vari partiti, che tendono a dare maggior risalto ai poll che li vedono meglio posizionati.
Per finire ci sono i sondaggisti stessi che, nel rimarcare ogni più piccola variazione d’opinione, inducono il cervello umano a ritenere che oscillazioni di mezzo punto percentuale da una coalizione all’altra siano sempre significative: è il classico caso di bias cognitivo (un giudizio non necessariamente corrispondente all’evidenza, sviluppato sulla base dell’interpretazione delle informazioni in possesso) in cui si scambia il rumore per segnale… rifletteteci: su un campione costituito da 500-1000 persone la cui diligenza nel rispondere è ignota, una variazioni dello 0,5% potrebbe sì riflettere un cambio d’opinione, ma più probabilmente potrebbe essere un errore di misura. Un po’ quello che succede quando armati di metro cerchiamo di determinare la larghezza della finestra per aggiungere le tende e poi si finisce per sgarrare di mezzo centimetro!
Il sano utilizzo della statistica Bayesiana consente di aggiornare i dati, senza però dimenticare le informazioni già metabolizzate in precedenza dall’algoritmo. Il tutto ripulendo un po’ dal “rumore” presente in questa moltitudine di poll.
I RISULTATI DELLE SIMULAZIONI ELETTORALI AL 6 FEBBRAIO 2013
Ciascun grafico riporta la distribuzione di probabilità dei voti dei vari soggetti politici stimata con una simulazione elettorale, utilizzando come base informativa i sondaggi ufficiali. Sull’asse orizzontale sono rappresentati i possibili risultati in termini di preferenze accordate e, per un dato valore, quanto più l’altezza della “campana” è elevata, tanto più è probabile. Le due campane corrispondono alla simulazione effettuata il 22 gennaio e a quella più recente, del 6 febbraio.
RIASSUNTO IN TABELLA (clicca per ingrandire)
Nella parte superiore della tabella trovate, per ogni coalizione, l’intervallo che, in 90 casi su 100, comprende il risultato elettorale stimato, con il suo valore medio. Per esempio, con riferimento alla seconda tabella, quella del 7 febbraio: la prima riga “PD+SEL+…” ci dice che nel 90% dei casi la coalizione di Centrosinistra si collocherà tra il 34.2% e il 35.1% dei voti, che in media il valore sarà 34.7% e quindi solo nel 5% dei casi si verificheranno risultati peggiori di 34.2% e migliori di 35.1%.
Come vedete, dall’ultima volta la situazione è cambiata. Lo scenario politico più probabile è rimasto sostanzialmente lo stesso: vittoria del Centrosinistra, con bassa (ma non nulla) probabilità di avere la maggioranza sia alla Camera che al Senato. Quindi necessità di una coalizione, verosimilmente con Monti. La probabilità stimata per questo scenario è del 95% circa.
Entriamo nello specifico.
Innanzitutto, mano a mano che i sondaggi aumentano di numero e il campione complessivo si allarga, le informazioni diventano più precise: la “campana” con la gamma dei possibili risultati tende stringersi (se c’è qualche “geek” curioso che mastica statistica, la campana è in realtà una distribuzione Beta, ossia la marginale di una Dirichlet).
Poi vi sono dei trend netti:
- il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo avanza, anche sensibilmente;
- in crescita i consensi anche per Rivoluzione Civile di Ingroia, anche se parliamo di numeri molto diversi;
- perde la coalizione di Centrosinistra di Bersani, ma al momento, non in misura tale da impensierirli circa il risultato finale;
- perde qualcosa la coalizione di Monti;
- perde anche la coalizione di Centrodestra guidata da Berlusconi (non vi aspettavate questo ultimo risultato? In effetti ascoltando TG e leggendo giornali, parrebbe che la forbice tra Bersani e Berlusconi si stia assottigliando anche per la crescita di quest’ultimo; aggregando e mediando i dati come formichine, però, questo non si evince).
Quanto sono affidabili queste stime? Abbastanza. A meno che la qualità media delle decine di sondaggi che ho sintetizzato non sia così bassa da non rappresentare minimamente le intenzioni di voto degli Italiani. Potrebbe anche accadere che gli indecisi, anziché distribuirsi come il resto degli altri elettori, non si concentrino su voti relativamente estremi. Possibile? Sì, eccome se è possibile, ma non è molto probabile.
La situazione è comunque dinamica. Per dire, mentre buttavo giù queste poche righe di commento, sono apparsi alcuni nuovi sondaggi. Dunque aspettatevi un aggiornamento poco prima del weekend elettorale.
Se avete suggerimenti, o commenti costruttivi (…ma anche distruttivi, se può divertirvi…), sono i benvenuti. Per i pochi “geek” interessati alla metodologia, questo è il link al documento tecnico, postato nella mia pagina personale della Community Advise Only.
Guest / Febbraio 7, 2013
Gran bel pezzo, finalmente un’analisi dei sondaggi comparativa, guardando sotto il cofano…
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massimo vicari / Febbraio 7, 2013
Bellissimo lavoro, mi meraviglia come sia stretta la campana del movimento 5s. Votanti decisi e compatti?
Inoltre mi ero posto il seguente problema: che succede se alcuni elementi del campione (anche molti, visto che alcuni sondaggi sono a partecipazione attiva, decresce cioe’ la casualita’ dell’intervistato)partecipano a piu’ sondaggi?
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Raffaele Zenti / Febbraio 8, 2013
E’ una variabile fuori controllo per noi (e penso anche per i sondaggisti di aziende diverse). Però dovrebbe trattarsi di una quota minima, che non dovrebbe inficiare il risultato finale.
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Pancho / Febbraio 8, 2013
Complimenti per il lavoro svolto.
Ottima analisi e grande perizia dei mezzi utilizzati.
Unica curiosità, come hai considerato il fattore temporale? Nel senso un sondaggio effettuato il 5 febbraio ha lo stesso peso di un sondaggio della stessa casa con lo stesso campione datato 10 gennaio, oppure gli hai attribuito un “punteggio” maggiore?
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giuseppe leozappa / Febbraio 8, 2013
Esatto, i sondaggi più recenti hanno un peso maggiore, così come quelli con un campione più grande. Raffaele comunque risponderà a breve con maggiore dovizia di particolari.
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Raffaele Zenti / Febbraio 8, 2013
Sono contento che ti sia piaciuto il lavoro.
Veniamo al punto.
Utilizzo, per stimare la probabilità delle preferenze di voto, una media ponderata dei vari sondaggi, dove:
1) il peso di un sondaggio decresce mano a mano che doventa vecchio, e questo decadimento d’importanza segue una legge esponenziale (una scelta di buon senso, riuspetto a una lineare, significa che il sondaggio diventa vecchio abbastanza in fretta);
2) il peso di un sondaggio cresce al crescere della dimensione del campione (un poll fatto su 2000 persone, se effettuato con un campionamento adeguato, è meglio di uno su 500, a parità d’altre condizioni);
3) sono penalizzati, cioè perdono peso, i sondaggi che riguardano un solo ramo del Parlamento, oppure solo una parte dell’Italia, oppure solo i giovani, ecc.
Quindi il peso maggiore ce l’hanno i sondaggi effettuati su campioni ampi e rappresentativi della popolazione italiana, recenti, che riguardano entrambi i rami del parlamento.
Comunque, sappi che questo doc è abbastanza dettagliato (basta registrasi sul nostro sito, se non sei già utente, è gratis e non ci sono controindicazioni, serve solo un’email) https://community.adviseonly.com/documents/311
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Guest / Febbraio 13, 2013
Ciao, sono il fondatore e admin del sito sondaggibidimedia.com
Mi piace molto questa analisi. Vorrei riportarla, ovviamente citando blog e autore. E’ possibile?
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Raffaele Zenti / Febbraio 14, 2013
Buongiorno Mauro, ben lieti di essere ospitati sul tuo sito!
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Raffaele Zenti / Febbraio 15, 2013
Rispondo volentieri, ma mi compare la scritta “Commenting Disabled
Further commenting on this page has been disabled by the blog admin. “
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Raffaele Zenti / Febbraio 18, 2013
Ok. Stasera, max domani mi piacerebbe rispondere a qualche domanda che merita risposta.
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Michele Pinto / Febbraio 14, 2013
Complimenti, splendida analisi.
È possibile determinare la possibiltà che Fare per Fermare il Declino raggiunga il quorum?
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Raffaele Zenti / Febbraio 15, 2013
Grazie per i complimenti.
Posso provarci, a determinare la probabilità di raggiungimento del quorum. Appena ho un attimo lo farò, devi avere pazienza. Ma in effetti è una domanda interessante.
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Michele Pinto / Febbraio 17, 2013
Grazie 1000!
Attendo fiducioso.
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Raffaele Zenti / Febbraio 15, 2013
Allora, ecco una risposta da prendere davvero con le pinze, perché si basa sui sondaggi di una decina di giorni fa. La situazione potrebbe essere cambiata.
Messe doverosamente le mani avanti, stimo una probabilità un po’ inferiore al 5% di raggiungere il quorum alla Camera e inferiore all’1% di raggiungerlo al Senato.
Appena riesco ad aggiornare i dati, rifaccio i conti con maggiore accuratezza, perché queste sono veramente stime “rudi”…
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Chris Hanretty / Febbraio 15, 2013
Molto soddisfatto di non essere l’unico di fare un po’ di aggregazione Bayesiana. Ecco le mie previsioni: http://t.co/2IfIylBw ; sono in linea con quelle riportate qui sopra. Per le previsioni per il Senato si tratta di un’aggregazione dei sondaggi regionali?
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Raffaele Zenti / Febbraio 18, 2013
Le previsioni per il Senato sono basate sui sondaggi regionali, sì.
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Standard Deviation / Marzo 5, 2013
E’ davvero divertente, adesso, rivedere queste elaborazioni!
Hanno sbagliato tutto… sondaggi, instant-poll e persino le proiezioni!!!
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Giuseppe Leozappa / Marzo 5, 2013
Beh, le analisi di questo post sono elaborazioni dei sondaggi ufficiali,
commissionati da testate televisive o giornalistiche. Advise Only non
si è messa a fare telefonate a migliaia di elettori. Tra l’altro, nelle
ultime due settimane (senza sondaggi), la maggior parte degli indecisi
hanno prodotto la loro scelta (sfuggite a questi sondaggi, quindi) e molti – come prevedeva il post – si sono
indirizzati verso il M5S.
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