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HomeECONOMIA E MERCATIECONOMIA, POLITICA E SOCIETA'L’economia USA ha il raffreddore e Dr. Fed somministra l’aspirina… tenendo pronti gli antibiotici.

L’economia USA ha il raffreddore e Dr. Fed somministra l’aspirina… tenendo pronti gli antibiotici.

La Banca Centrale Americana, nel suo meeting del 20 giugno ha annunciato la sua settima mossa di politica monetaria non convenzionale dal 2008.

Si tratta dell’estensione dell’operazione Twist fino alla fine del 2012, mossa largamente attesa dai mercati finanziari; inoltre sono state aggiornate le previsioni macroeconomiche della Fed per i prossimi anni (“Economic Projections of Federal Reserve Board Members”).

Un passo alla volta: l’operazione twist.

La Fed ha esteso le operazioni di compravendita dei Treasury (i Titoli di Stato americani) per altri 6 mesi: continuerà a comprare la parte lunga della curva dei rendimenti americana (scadenze 6 – 30 anni) e venderà tutto ciò che ha (ancora) nel suo bilancio con scadenza inferiore ai 3 anni; l’ammontare dovrebbe essere pari a 267mld di dollari (che si aggiungono ai 400mld “swappati” fino ad ora). La Fed inoltre continuerà a reinvestire le scadenze degli investimenti in titoli legati al settore immobiliare in queste stesse tipologie di titoli (MBS).

L’obiettivo della Fed è stimolare l’economia abbassando (e mantenendo bassi) il più possibile i tassi a lungo termine, rendendo più accomodanti le condizioni finanziarie e più allettanti altre alternative di investimento. La strategia di acquistare titoli a scadenza medio-lunga spinge gli investitori ad uscire da tali strumenti (vendendoli alla Fed) e a cercare investimenti alternativi che forniscano rendimenti più elevati rispetto ai titoli governativi, come corporate bond o azioni.

La Fed ha inoltre dichiarato di voler mantenere i tassi ufficiali agli attuali bassi livelli almeno fino a fine 2014.

Nella dichiarazione del FOMC  è apparso un elemento di novità: la Federal Resefve si è detta infatti pronta ad intraprendere altre iniziative di politica monetaria al fine di ottenere una maggiore crescita economica e miglioramenti stabili  sul mercato del lavoro;  la medesima intenzione è stata fatta intendere dal Governatore Bernanke nel corso della conferenza stampa. Traduzione: la Fed ha pronto il Big Bazooka (un nuovo QE)  qualora le condizioni dell’economia non dovessero migliorare e qualora si assistesse ad un inasprimento ulteriore della crisi europea, che è stata citata come uno dei fattori che stanno pesando negativamente sulla ripresa statunitense.

Quanto alle previsioni per l’economia americana della Banca Centrale, le notizie non sono buone.

La revisione delle attese per la crescita del PIL  è stata abbastanza consistente, mezzo punto percentuale per il  2012 e il 2013. La Fed ha ammesso che fino ad ora la crescita economica USA è stata particolarmente  modesta e che la spesa per consumi cresce a ritmi fiacchi. Inoltre sono state riviste al rialzo le attese per il tasso di disoccupazione, i cui valori massimi rimangono all’8.2% per il 2012 e all’8% per il 2013, giudicati da Bernanke ancora eccessivi.

L’inflazione è prevista in calo, rispetto alle stime di aprile, soprattutto a causa della riduzione dei prezzi dei prodotti energetici e le aspettative di lungo periodo per la crescita dei prezzi rimangono stabili.

Sebbene l’azione della Fed dimostri come la Banca Centrale USA sia molto più reattiva di quanto non siano i politici europei e la BCE, una disoccupazione al di sopra dei target di lungo termine e un’inflazione al di sotto del target avrebbero fatto presupporre un intervento più deciso; innanzitutto un’estensione oltre i 6 mesi dell’operazione di Twist, poi un’allargamento delle attività finanziarie oggetto d’acquisto, magari tramite la creazione di nuova liquidità. Accanto a ciò sarebbero auspicabili misure che vadano direttamente ad aiutare la domanda, simili a quelle adottate di recente dalla Banca Centrale inglese.

Su esplicita richiesta di un giornalista durante la conferenza stampa, che ha domandato ragguagli circa la “modestia” delle azioni intraprese, il Governatore ha dichiarato che effetti e rischi associati a un eccesso di stimoli monetari non convenzionali non devono essere trascurati. La Fed non è certa della durata e della persistenza della debolezza dell’economia americana, temendo quindi che si possa trattare di un calo “statistico” più che reale: eccedere negli stimoli potrebbe dare luogo a effetti indesiderati di difficile gestione.

Meglio procedere con cautela: aspirina dunque per quello che pare un raffreddore, ma antibiotici pronti nel caso la diagnosi fosse polmonite.

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