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Crescita economica: l’Eurozona piange ma la Germania ha smesso di ridere

È possibile che anche nel 2013 la crescita economica tedesca superi quella del resto dell’Eurozona. Nonostante ciò è probabile che si assista, anche in Germania, ad un calo del PIL, quanto meno all’inizio del 2013. Sebbene al confronto con Italia, Spagna e Francia la crescita tedesca risulti più “tonica”,  nel breve termine le aspettative sono per una crescita negativa anche per la locomotiva d’Europa.

Il dato di questa settimana sulla produzione industriale conferma questa ipotesi (sapete che pubblichiamo notizie macroeconomiche quotidianamente sul nostro account Twitter? Seguiteci).

A fonte di un -2,9% nel mese di novembre della produzione industriale tedesca, JP Morgan ha infatti rivisto al ribasso le attese per il PIL del quarto trimestre del 2012, portandole ad un -2% (q/q) dal precedente -1%.

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Nel grafico che vi proponiamo vedete affiancati i tassi di crescita (annualizzati) di Produzione industriale e PIL tedeschi: le ultime indicazioni che sono arrivate per il 2012 (siamo al dato di novembre) puntano ad una crescita negativa del PIL nell’ultima parte del 2012.

Abbiamo già discusso degli effetti sulla Germania del rallentamento dei Paesi dell’Eurozona, soprattutto per via delle minori esportazioni nel resto dell’area. Nonostante la sua importanza, le esportazioni sono solo una delle componenti del PIL tedesco, che vede scricchiolare anche gli investimenti, senza una compensazione da parte dei consumi interni.

Dal lato degli indicatori di Fiducia, si è assistito ad un rimbalzo a fine 2012, ma le aspettative rimangono ancora su livelli bassi.

Guardando un po’ più in là nel tempo va però sottolineato che, come confermato in conferenza stampa dal Governatore della BCE Mario Draghi, le aspettative sono per una ripresa della crescita a livello Eurozona per la fine del 2013. Ciò dovrebbe favorire anche la locomotiva d’Europa.


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