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Countdown per le elezioni USA: come reagiranno i mercati?

Mancano ormai pochi giorni all’elezione del nuovo inquilino della Casa Bianca. Guardiamo al passato: come si sono comportati i mercati in occasione delle presidenziali USA?

Siamo agli sgoccioli: tra pochi giorni sapremo chi sarà il prossimo Presidente degli Stati Uniti. Stando alla maggioranza dei sondaggi, e nonostante la recente rimonta di Trump, Hilary Clinton dovrebbe vincere anche se potrebbe non ottenere un numero di seggi di tale da conquistare la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti: nel migliore dei casi potrebbe pareggiare al Senato. Perciò, la possibilità del prossimo Presidente di affrontare le difficoltà strutturali del Paese (ineguaglianza, debito, impoverimento della classe media) potrebbe essere limitata come è successo negli ultimi due anni di Barack Obama. Quali sono i possibili impatti sui mercati di un’eventuale fase di stallo?

 

Mercato obbligazionario

Nel 2017, la maggior parte dei Paesi sviluppati dovrebbe accelerare (i due quadranti in alto) grazie ad un maggiore uso della leva fiscale (quadranti di destra). In base alle previsioni del Fondo Monetario Internazionale, il PIL degli Stati Uniti dovrebbe accelerare di 0,6 punti base (da +1,6% a +2,2%), grazie un maggiore stimolo fiscale, trainando l’intera economia mondiale.  

Con l’economia e l’inflazione in crescita, la FED potrebbe (finalmente) decidere di aumentate gradualmente i tassi nel corso dell’anno e, in caso di vittoria della Clinton, non dovrebbe cambiare strategia. Una eventuale vittoria di Trump, invece, potrebbe sparigliare le carte, anche perché spetterà al nuovo presidente eleggere il nuovo Governatore della FED: il mandato di Janet Yellen scade nel 2018. In ogni caso al di là di chi vinca, il prossimo anno ci aspetta un mondo con probabilmente più debito e più crescita. Tuttavia la domanda di attivi sicuri (risk free) rimane talmente abbondante che, se anche la banca centrale statunitense decidesse di alzare i tassi di riferimento, i rendimenti obbligazionari sono destinati a rimanere compressi ancora per un po’.

Mercato azionario

Storicamente il mercato azionario USA tende a salire indipendentemente dal candidato, (basta avere pazienza), specialmente nel terzo anno di mandato. Dal 1929 ad oggi, si sono susseguite 22 presidenze, di queste solo 5 hanno chiuso il mandato con una flessione contemporanea dell’indice S&P500 e Dow Jones[1].

Ma questa curiosità statistica non è tutto.

In giro per il mondo le valutazioni dei mercati azionari sono quel che sono e non c’è un Paese davvero privo di rischio politico. Dal nostro punto di vista le valutazioni relative del mercato azionario USA ci fanno pensare che il premio al rischio tutto sommato sia accettabile.

[1] I calcoli di performance sugli indici non tengono conto dei dividendi, perciò i risultati sono probabilmente migliori.


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Scritto da

Segue tematiche economiche e finanziarie per il team financial strategies group di Advise Only. Dopo aver conseguito una doppia laurea in Management all’Università di Torino e all’ESCP Europe, ha deciso di proseguire i suoi studi con un master in Economia Internazionale a Paris Dauphine. Dopo 4 anni di vita parigina ed esperienze lavorative come economista e strategist, sbarca in Advise Only con l’obiettivo di sviluppare la parte di analisi economica e congiunturale.

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