Non è un gran periodo per chi ha investito in BTP, ma non lo è per chi investe in obbligazioni in generale. Infatti, chiunque abbia dei titoli di debito in portafoglio si è ritrovato ad andare contro corrente, man mano che le banche centrali a livello globale sono diventate sempre meno accomodanti.
Fino ad ora, nonostante il vento contrario, la risalita dei rendimenti ha comunque causato meno danni del previsto. I più colpiti sono senza dubbio i Paesi Emergenti ma chi ha mantenuto un approccio ben diversificato e internazionale è riuscito a rimanere a galla grazie ai titoli inglesi e alla svalutazione dell’euro che ha ridimensionato la perdita sulle obbligazioni USA. Per quanto riguarda la zona euro, il mercato ha privilegiato i titoli ad alta qualità nonostante i rendimenti prossimi allo zero.
Prospettive future
Guardando avanti, lo scenario di fondo non dovrebbe cambiare molto:
- Con l’inflazione sotto controllo e un ciclo economico tutto sommato positivo, le banche centrali dei Paesi Sviluppati possono continuare a ridurre gli stimoli monetari senza particolare fretta;
- Gli Emergenti dovranno continuare a far fronte ad un drenaggio della liquidità che inizierà ad essere effettivo a partire dal 2019.
Con il vento che soffia contro, e con numerosi fattori di rischio che possono da un momento all’altro aumentare il rischio di credito (come è successo con l’Italia recentemente), è difficile aspettarsi grandi risultati dall’obbligazionario nei prossimi 6/12 mesi. In questo momento la strategia migliore rimane privilegiare la qualità e la diversificazione internazionale.