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Chi vincerà la Coppa del Mondo? Ecco le previsioni migliori (o no?)

Il Brasile e la Coppa del Mondo 2014 saranno il centro dell’universo per molti appassionati nei prossimi giorni. Nelle scorse settimane, invece, si sono accumulate fantasiose previsioni sui risultati del massimo torneo calcistico internazionale. Mi sono divertito ad analizzare e sintetizzarne alcune ma, intendiamoci, sempre con l’occhio dello statistico.

Iniziamo dal team di Global Investments Research di Goldman Sachs che, ogni quattro anni, produce un documento sulla Coppa del Mondo farcendolo di analisi quantitative ed economiche. Nell’analisi c’è davvero un sacco di roba (comprese autentiche boiate di classe A – a loro modo divertenti – che magari riprenderò nei prossimi giorni). Tuttavia il pezzo forte del lavoro è il risultato della simulazione dell’intero torneo con un modello stocastico.

Mondiali Brasile 2014

Le previsioni di Goldman Sachs

Vi mollo subito un boccone saporito e vi svelo quali sono le previsioni di Goldman Sachs:

  • Italia fuori ai quarti di finale;
  • Spagna e Argentina nella prima semifinale;
  • Brasile e Germania nell’altra semifinale;
  • Brasile e Argentina in finale;
  • Brasile Campione del Mondo.

Nella simulazione, si ipotizza che il numero di goal segnati da ciascuna squadra nelle 64 partite segua una specifica legge probabilistica (per i geek: la distribuzione di Poisson, assai utilizzata in statistica, ad esempio per prevedere quanti clienti entreranno in un McDonald’s o il numero di casi d’urgenza attesi in una notte in un Pronto Soccorso, pianificando così le esigenze di staff).

L’intensità della probabilità di segnare gol non è però uguale per tutte le nazionali. Dipende infatti da vari fattori (macinati con un’analisi di regressione effettuata su un ampio campione di storia dei tornei internazionali, incontri amichevoli esclusi). Questi sono i fattori determinanti, secondo Goldman:

  • la differenza di posizione nei ranking internazionali delle squadre che si incontrano;
  • il numero medio di goal segnati nelle ultime dieci partite internazionali;
  • la tendenza a giocare meglio o peggio, in occasione della Coppa del Mondo;
  • il fattore “Paese” (chi gioca in casa è avvantaggiato)
  • il fattore “continente” (sono favorite le squadre del Sudamerica).

Nazionale per nazionale, il modello stima la probabilità d’arrivare in finale: come mostra il grafico, per il team di Goldman l’Italia avrebbe bisogno di un miracolo, visto che la probabilità è dell’1,5%. Un valore simile a quello dell’Inghilterra, sulla quale si è espresso anche il grande fisico Stephen Hawking, che ha individuato le condizioni determinanti per il successo della nazionale inglese (più o meno probabile come l’apparizione d’un buco nero a Rio de Janeiro).

 probabilità_vincere_Coppa_del_Mondo_2014

Come si è comportato in passato il modello di Goldman? Così così. C’è un po’ di correlazione tra previsioni e risultati reali delle partite, ma è debole (per chi mastica un po’ di statistica: R2 = 24%).

Comunque sia, quello di Goldman è un modello più che decente dal punto di vista statistico anche se, a mio parere, soffre di un paio di grosse lacune. Innanzitutto, non tiene conto della possibilità che qualche giocatore chiave s’infortuni. Poi trascura completamente le informazioni dei bookmaker, un’ottima sintesi delle idee di una moltitudine di esperti.

La scuola austriaca

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Vienna e di Innsbruck ha ceduto alla tentazione di prevedere i risultati della Coppa del Mondo di calcio con il loro Bookmaker Consensus Model.

Anche questo modello, come quello di Goldman Sachs, simula tutte e 64 le partite. Tuttavia, la probabilità di vittoria in ciascun incontro è derivata dalle quotazioni di 22 bookmaker online. Nel far ciò c’è un vantaggio: si sintetizzano le opinioni di molti esperti di football.

Veniamo al succo: chi vince, secondo gli austriaci? Anche qui il Brasile è il favorito, con una probabilità di vittoria del 22,5%, seguito dall’Argentina (probabilità 15,8%), Germania (13,4%) e Spagna (11,8%). Tutte le altre squadre hanno probabilità di vittoria molto più basse, inclusa l’Italia, alla quale il modello attribuisce un magro 3,5%. La finale più probabile è, anche per questo modello, Brasile – Argentina.

ING dice Spagna!

Anche un team di economisti (attenzione, entra in gioco quella che ritengo in assoluto essere la categoria professionale peggiore nell’arduo sport delle previsioni) del gruppo bancario olandese ING si è messo in gioco con un modello. La loro previsione è basata sulla qualità complessiva della squadra, misurata tramite il suo valore di mercato.

Ecco la classifica delle prime quattro squadre nazionali secondo gli economisti di ING:

  1. Spagna
  2. Germania
  3. Brasile
  4. Francia

L’Italia finisce all’ottavo posto, secondo ING.

Da un punto di vista statistico, questa mi pare la previsione più debole, basata sull’assunto che il valore di mercato la dica tutta sulle capacità d’una squadra. Previsioni di economisti…

Piccola digressione. ING ha effettuato un sondaggio tra 8.000 persone di 15 Paesi, chiedendo: Qual è l’ammontare di denaro che pagheresti per assicurarti la vittoria della Coppa del Mondo da parte del tuo Paese?

Ebbene, in questa speciale classifica della fede calcistica, l’Italia è seconda: il tifoso italiano medio sborserebbe ben 464 euro per una vittoria dell’Italia, alle spalle dei cileni (526 euro) e davanti agli argentini (429 euro). Brasiliani e spagnoli, meno calienti, spenderebbero solo, rispettivamente, 100 euro e 84 euro.

Previsioni fai-da-te

Poi c’è questo sito, nel quale un gruppo di matematici statunitensi del Davidson College mette a disposizione un modello che fornisce la classifica della Coppa del Mondo in base ad alcuni input che darete voi. Io ho provato, inserendo dei valori apparentemente ragionevoli per i parametri richiesti: i primi quattro classificati corrispondono a quelli di Goldman.

In conclusione

Coloro che pensano che questi modelli previsivi siano ancora peggio di quelli utilizzati in finanza, secondo me si sbagliano: le capacità dei giocatori, degli allenatori e delle squadre di calcio sono un fenomeno più stabile di quanto non lo siano i complessi ed erratici mercati finanziari.

Pensateci: Lionel Messi avrà anche alti e bassi, ma è un grande campione, da molti anni e le oscillazioni di rendimento (lasciando da parte gli infortuni), sono tutto sommato contenute. Lo stesso non si può dire di Borsa Italiana.

Comunque, fino al fischio finale del 13 luglio a Rio de Janeiro, il calcio (e il caso) avranno ampi spazi di manovra per mandare gambe all’aria anche queste previsioni.

Scritto da

Uno dei fondatori di AdviseOnly, responsabile del Financial & Data Analysis Group. Esperto di finanza e gestione dei rischi, statistico Bayesiano, lunga esperienza in Allianz Asset Management, è laureato in scienze economiche con indirizzo quantitativo-statistico all'Università di Torino. Docente di Quantitative Portfolio Management al Master in Finance dell'Università di Torino, ha pubblicato vari articoli su riviste finanziarie (fra le altre: Journal of Asset Management, Economic Notes, Risk), contribuendo a libri su investimenti e gestione dei rischi. Ex-triathleta, s'ostina a praticare apnea, immersioni e skyrunning.

Ultimi commenti
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    Più che sull’italia io investirei sul gruppo Sisal-Superenalotto in Borsa 😀
    http://www.statistiche-lotto.it/sisal-group-quotazione-borsa-italiana
    #statistiche-lotto.it #lotto #superenalotto #sisal #borsaitaliana

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    Non funzioneranno mai queste supposizioni finché gli arbitri fanno quello che vogliono e non guardano i replay.

    In questo mondiale sono state arbitrate male molte partite, a partite da Brasile vs Croazia (il rigore non concesso, il cartellino…) e Italia vs Uruguay (rigore non concesso, mancata ammonizione all’uruguaiano che ha letteralmente morso Giorgio Chiellini. A Marchisio però hanno dato pure il rosso e con Balotelli il giallo) .

    E ci sarebbero tantissime altre partite da commentare…

    Arbitri corrotti o poco svegli?!?!?

    L’Italia avrebbe potuto anche diventare campione del mondo, ma così non va.

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