Seguo i mercati quotidianamente e recentemente mi sono imbattuto in un grafico tutt’altro che scontato. Se, negli ultimi tempi vi è capitato di leggere il Bollettino di Advise Only oppure avete letto il post sulle aspettative di crescita dell’economia mondiale degli analisti riguardo l’economia mondiale, vi sarete resi conto che il mondo va a più velocità.
La netta divergenza tra l’Europa ed il mondo ha un riscontro anche sul mercato azionario?
Se diamo un’occhiata alla performance del mercato azionario (indici MSCI in dollari) da inizio anno, gli investitori hanno optato per un certo grado di diversificazione, tra Paesi, nelle scelte di portafoglio azionario.
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Performance del mercato azionario (indici MSCI in $) da inizio anno
La combinazione tra politica monetaria espansiva ed accelerazione dell’economia ha giocato a favore degli USA e del Giappone, mentre nei confronti dei Paesi Emergenti gli investitori nutrono un certo grado di diffidenza, anche in un contesto in cui le prospettive economiche sono migliori ed il rischio finanziario è relativamente contenuto (date un occhiata al Barometro del Rischio Advise Only).
Un altro fattore critico è da ricercare nelle valutazioni. Consideriamo il classico rapporto Prezzo/Utile per azione (P/E) rispetto al valore di lungo periodo, un metodo comunemente utilizzato (non l’unico ovviamente) per avere un idea del prezzo rispetto ad un valore considerato di “Fair Value”: a dicembre 2012 le valutazioni dei Paesi Sviluppati erano relativamente a buon mercato rispetto ai Paesi Emergenti (ad esclusione della Cina). Il Giappone presentava le valutazioni più a buon mercato ed, in effetti, è stato quello con la performance migliore.
Cosa può succedere adesso?
In questa fase, i mercati hanno privilegiato quei Paesi con solidi fondamentali (crescita più politica monetaria espansiva) ed interessanti valutazioni. Ma non è detto che continui così. Da inizio anno l’indice di riferimento del mercato Giapponese (Nikkei 225) si trova al livello più alto degli ultimi due anni ma ancora a -25% rispetto al 2007! L’indice S&P500, invece, gira intorno al suo massimo storico. In più, mentre le valutazioni del mercato Giapponese rimangono di gran lunga inferiori al valore di lungo periodo, il mercato americano incomincia ad essere in relativo piuttosto caro.
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