Ci siamo, la caccia alle migliori offerte – online e non solo – è ufficialmente partita. È il Black Friday, la giornata (che in realtà si sta allargando fino a diventare una settimana) dedicata ai maxi sconti, durante la quale milioni di persone approfittano dei prezzi vantaggiosi per portarsi avanti con lo shopping natalizio.
Tradizione spiccatamente americana – il Black Friday cade il giorno successivo al Giorno del Ringraziamento, festa religiosa molto sentita negli USA – la giornata dello shopping sfrenato si sta diffondendo a macchia d’olio anche da questa parte dell’Oceano e la Penisola – che fino a un decennio fa ne ignorava l’esistenza – non ha resistito al fascino di un’altra occasione per fare acquisti a prezzi ribassati (stando ai dati di GFK, nel 2018 il 91% degli italiani conosceva il Black Friday).
Come nasce il Black Friday?
Il termine “venerdì nero” inizialmente aveva un’accezione tutt’altro che positiva: era infatti associato al preludio di una crisi finanziaria. Il termine nasce nel 1869, quando due speculatori americani, Jim Fisk e Jay Gould acquistarono sul mercato un enorme quantitativo di oro nella speranza di far salire il prezzo per poter poi rivendere ricavando un buon profitto. L’operazione non andò a buon fine e il 24 settembre di quell’anno – il Black Friday – il mercato dell’oro crollò, perdendo il 18% in una sola ora e generando il panico. Altri prezzi delle materie prime ne furono destabilizzati e il mercato azionario scese di oltre 20% in un giorno. Le conseguenze si avvertirono per anni: Wall Street toccò il minimo ben quattro anni dopo, nel 1873.
Solo più avanti il termine Black Friday fu associato al periodo successivo al Giorno del Ringraziamento e, negli anni ’40, si arrivò al concetto moderno, per incentivare le persone a entrare nei negozi e fare acquisti in vista del Natale. A quel punto il venerdì è stato definito “nero” perché le aziende speravano, grazie a quella giornata, di riportare i conti dal “rosso” (ovvero in perdita) al “nero” appunto (in attivo) per la fine dell’anno. Infine negli anni ’80 il Black Friday è diventato un vero e proprio strumento di marketing, arrivando a valicare i confini statunitensi per affermarsi come una delle più popolari giornate di shopping.
Qualche cifra per inquadrare il fenomeno
Non è un modo di dire: il Black Friday ha veramente assunto connotati interessanti in termini di quantità di denaro che riesce a smuovere.
Stando ai dati del l’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm del Politecnico di Milano, in Italia verranno spesi circa 1,3 miliardi di euro quest’anno nel periodo tra il Giorno del Ringraziamento e il Cyber Monday (il lunedì successivo al Black Friday, in cui si protraggono ancora gli sconti, concentrati in questo caso sugli articoli tecnologici): è il 25% in più rispetto al 2018.
Del resto, come rileva un’indagine effettuata da GFK, lo scorso anno il 45% degli italiani ha comprato i regali di Natale proprio in occasione del Black Friday: il sito Statista stimava che, nel 2018, in Italia la spesa media pro capite nella giornata clue dello shopping si sarebbe aggirata sui 185 euro.
E negli USA, dove la tradizione è più radicata, la spesa complessiva – sempre secondo dati Statista – si aggira sui 7 miliardi di dollari nella giornata di venerdì e potrebbe arrivare a 29 miliardi in tutto il Cyber weekend (Ringraziamento compreso), solo considerando l’e-commerce.
Impatto ambientale
Insomma, il mese di novembre è diventato una gallina dalle uova d’oro per le aziende. Ma, come sempre, c’è il rovescio della medaglia. Una conseguenza poco considerata dei quattro giorni di shopping online infatti è l’inquinamento che provoca.
Nel Regno Unito, scrive Wired, si stima che circa 82mila furgoni – la maggior parte diesel – si mettano sulla strada nel weekend lungo di sconti per effettuare le consegne a domicilio (con pacchi di imballaggio che andranno poi smaltiti): nei momenti di picco, dai magazzini di Amazon parte un camion ogni 93 secondi. E in Italia le cose non vanno in modo molto diverso, anche se per il momento il fenomeno ha dimensioni un po’ più contenute.
Il Black Friday influenza anche economia e investimenti?
La risposta breve è: no. O meglio: il weekend di sconti può in effetti stimolare i consumi delle famiglie, mettendo più denaro in circolazione e quindi, in definitiva, dando impulso all’attività economica, il che è sicuramente un bene, specie in un periodo in cui i consumi languono. Ma si tratta di un effetto solo momentaneo: l’esperienza insegna che, passati i giorni di shopping sfrenato, le vendite calano bruscamente e i benefici scompaiono.
Un discorso simile vale per i mercati finanziari: può essere che alcuni titoli, se le vendite del Cyber Weekend rispettano o superano le attese, registrino rialzi anche significativi. Ma si tratta di una “fiammata” momentanea che, per chi investe in un’ottica di lungo periodo, ha un’importanza relativa.
In definitiva, per chi non tenta di guadagnare con il trading spinto (ed è meglio lasciar perdere, per una serie di ragioni, specialmente se non si è investitori esperti), il Black Friday ha un impatto decisamente marginale sui portafogli di investimento: meglio restare focalizzati sui propri obiettivi di lungo termine e pensare piuttosto a sfruttare il Black Friday per comprare qualche regalo da mettere sotto l’albero.