Anno nuovo, emissione nuova. La prossima settimana (dal 14 al 17 aprile) è in arrivo una nuova emissione di titoli di Stato italiani legati all’inflazione: i famosi BTP Italia.
Cosa c’è di nuovo?
Dopo il successo delle precedenti emissioni di BTP Italia, ad eccezione della scadenza dei titoli che passa da 4 a 6 anni, le caratteristiche principali sono le stesse. Vediamole nel dettaglio:
- tasso d’interesse reale annuo minimo garantito del 1,65%;
- cedole semestrali indicizzate all’inflazione italiana (indice FOI al netto della componente tabacchi) e calcolate sul capitale rivalutato;
- capitale nominale rivalutato e garantito a scadenza, anche in caso di deflazione;
- “Premio fedeltà” dello 0,4% per i risparmiatori (persone fisiche) che acquistano all’emissione e conservano il titolo fino a scadenza;
- taglio minimo acquistabile di 1.000 euro;
- nessuna commissione di sottoscrizione nel periodo di collocamento;
- ritenuta fiscale sugli interessi pari al 12,5%;
- grande facilità d’acquisto da parte dei risparmiatori.
Il tasso cedolare definitivo verrà fissato solo al termine del periodo di collocamento e non potrà essere inferiore al tasso cedolare annuo minimo garantito.
Conviene comprare i BTP Italia?
Le precedenti emissioni sono state un successo sia in termini di domanda (il Tesoro ha chiuso prima del previsto il collocamento) che in termini di rendimento (date un’occhiata alle schede titolo delle precedenti emissioni qui e qui). Dato l’interesse degli investitori verso l’Italia e le attuali condizioni di mercato (vedi il nostro Barometro del Rischio per l’Europa), non vedo perché questa emissione dovrebbe andare diversamente.
Come abbiamo ripetuto più volte, rimaniamo dell’idea che i tassi d’interesse abbiano più potenziale di salita che di discesa e, come sapete, quando i rendimenti salgono, il comparto obbligazionario soffre. A nostro avviso, il potenziale da capital gain di questo titolo è limitato, mentre crediamo sia un titolo consigliabile per ogni risparmiatore in un’ottica da cassettista, almeno per due ragioni.
- Rendimento interessante. Alle attuali condizioni di mercato, il rendimento reale di titoli italiani con caratteristiche simili a quella del BTP Italia è intorno all’1%. Un rendimento non esaltante ma neanche pessimo in questo periodo di bassi tassi d’interesse.
- Diversificazione del rischio. L’inflazione non è certo il primo tra i rischi che un risparmiatore deve affrontare nei prossimi anni ma, se l’Italia e l’Europa dovessero tornare a crescere, un’obbligazione legata all’inflazione italiana può aiutare a difendere il vostro portafoglio dall’erosione dell’inflazione e a proteggere il potere d’acquisto. L’importante è non esagerare con la quantità, attribuendo troppo peso in portafoglio al BTP Italia.
Se invece pensate che lo scenario di ripresa resti una chimera, ecco altri due portafogli che possono fare al caso vostro: Euro Tsunami e Intermedio.
michele (Bolzano) / Aprile 10, 2014
Importante sarà capire le intenzioni della BCE.
Certamente non è prevedibile l’evoluzione dell’inflazione in Italia da qui al 2020.
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