Il nostro primo portafoglio d’investimento associato ad un “conto mentale”, proposto durante la primavera scorsa era dedicato a un tema che sta giustamente a cuore di molte persone: costituire un capitale per il futuro dei figli (o perché no, dei nipoti). Tale portafoglio, chiamato Obiettivo Figli, ha lo scopo di crescere insieme a un bambino (es. 5-10 anni), in modo che questi si ritrovi in futuro un capitale sufficiente a consentirgli di affrontare più serenamente gli studi universitari o post-universitari, oppure l’avvio di un’attività in proprio, o altro ancora.
Riprendendo il filo logico associato a questo tipo di portafoglio, possiamo dire che è stato pensato e costruito avendo in mente un obiettivo chiaro e tangibile, il che è in linea con quanto empiricamente riscontrato negli studi di finanza comportamentale: le persone tipicamente ragionano utilizzando “Conti Mentali” (o “Mental Accounts”). Quindi non guardano al proprio patrimonio nella sua interezza, ma lo spezzettano mentalmente in tanti conti: ad esempio uno destinato al futuro dei figli, uno per le spese correnti, uno per il risparmio previdenziale e via dicendo.
Per quanto riguarda questo obiettivo, abbiamo addirittura pensato a due portafogli (la consultazione è assolutamente gratuita, basta loggarsi al sito):
- Obiettivo Figli, è per chi ha già a disposizione una somma da investire in un’unica soluzione (secondo una logica cosiddetta “PIC”, che sta per Piano di Investimento di Capitale).
- Obiettivo Figli PAC (dove “PAC” sta per Piano d’Accumulo del Capitale), è per chi vuole costituire il capitale con gradualità, investendo somme anche piccole nel tempo, con regolarità (ad esempio mensilmente, trimestralmente, e via dicendo). Naturalmente questo secondo portafoglio presenta una struttura più semplice, con un numero inferiore di strumenti finanziari.
Le due soluzioni non si escludono a vicenda: chi può investire una somma iniziale nel primo portafoglio poi può, nel tempo, effettuare versamenti periodici in linea con la composizione del secondo portafoglio, risparmiando un poco alla volta. Questa operazione è sempre raccomandabile, perché ci si obbliga a risparmiare e non ci si preoccupa troppo di capire “se è il momento giusto”.
Rinviamo al precedente articolo per una descrizione dell’impostazione data ai portafogli; qui ci concentriamo invece su un bilancio dei mesi passati, tracciando poi la rotta per i mesi futuri.
Da quando il portafoglio è stato creato, lo scenario economico e finanziario è variato e anche sensibilmente; in estrema sintesi:
- la BCE ha effettuato passi decisivi per mettere in sicurezza il sistema Eurozona, che però corre ancora il rischio di essere trascinata verso il basso dalla spirale austerità – mancanza di crescita economica – peggioramento delle finanze pubbliche;
- le elezioni politiche in Italia e la stabilità del Governo che verrà sono uno dei fattori di rischio principali nell’area Euro;
- il problema dei conti pubblici USA, parliamo di Fiscal Cliff e Debt Ceiling, è andato a contendere alla crisi dell’Eurozona il ruolo di primo attore sulla scena finanziaria;
- le tensioni in Medioriente sono un fattore di rischio internazionale sempre in agguato, il “cigno nero” appollaiato sullo scacchiere internazionale.
Ma, complessivamente il rischio di sistema è calato (e con esso il rischio di contagio), come mostra il grafico del Barometro del Rischio Advise Only (disponibile gratuitamente sul sito www.adviseonly.com), da qualche tempo superiore alla soglia critica 0,50 (e anzi sempre più vicino a quota 0,60). Questo miglioramento del clima finanziario si è riflesso in un maggior appetito per il rischio degli operatori, che hanno ripreso ad investire con più convinzione in azioni.
Ora vale la pena verificare come, in questo scenario difficile ma in miglioramento, se la sono cavata i due portafogli (da avvio, il 10 maggio all’ultima data valida, il 18 febbraio 2013), utilizzando le rispettive schede di Rischio e Performance Advise Only, liberamente accessibili sul nostro sito (basta registrarsi).
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I due portafogli, in sintesi, hanno avuto una buona performance: tra il 9 e il 10%. Tali risultati sono stati raggiunti assumendo rischi medio-bassi e non sottovalutando la liquidità, grazie ad una struttura di portafoglio ben diversificata.
Guardando al futuro, la crisi economica dell’Eurozona e il problema del Fiscal Cliff costituiranno ancora i principali fattori di rischio percepiti sui mercati finanziari e bisognerà quindi tenerne conto. Il sentiero intrapreso dai principali Governi e dalle istituzioni coinvolte resta tortuoso: il “tail risk”, cioè il rischio di eventi estremi, si è assai ridotto ma rimane in agguato.
Recentemente abbiamo marginalmente variato il portafoglio Obiettivo Figli (mentre Obiettivo Figli PAC è rimasto invariato).
In sostanza l’attuale composizione del portafoglio riflette la diminuita avversione al rischio. È stata perciò eliminata la posizione in obbligazioni francesi, visti gli esigui rendimenti. Ad essa è stato sostituito un investimento in obbligazioni italiane a lungo termine (BTP, ancora interessanti dal punto di vista del rendimento) e un piccolo investimento nell’ETF sui Paesi Euro AAA (al fine di ottenere una diversificazione nei paesi euro “core”). La componente azionaria è stata ribilanciata riducendo l’esposizione ai Consumer Staples (beni di largo consumo) per far posto ad una nuova posizione in azionario High Tech, date le buone valutazioni del settore.
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