Ci risiamo: Banca Monte Paschi Siena lancia un altro aumento di capitale per inizio 2014. Facciamo un riassunto delle puntate precedenti.
Nel 2008 manager bancari da galera hanno utilizzato i quattrini derivanti dagli aumenti di capitale per comprare a prezzi assurdi Banca Antonveneta. Poi, per tenere a galla il baraccone e restare ancorati alle loro poltrone, gli stessi manager di classe cristallina hanno beccato soldi dallo Stato grazie ai Tremonti Bond, impelagandosi in deplorevoli operazioni con derivati volte a mascherare la natura marcescente dei bilanci della banca. Non riuscendo a ripagare i Tremonti Bond, lo Stato, per scongiurare il peggio, ha rinnovato il prestito tramite i Monti Bond.
In questi giorni, per evitare di destabilizzare il mercato, la Commissione Europea ha dato il via libera “alla ricapitalizzazione pubblica del Monte dei Paschi di Siena per 3,9 miliardi di euro e alle garanzie statali per 13 miliardi”. Ma a una condizione: MPS deve raccogliere sul mercato almeno 2,5 miliardi di euro di capitale e deve rimborsare entro cinque anni i soldi dovuti allo Stato.
Non si può dire che gli effetti dell’allegra gestione che ha caratterizzato MPS nell’ultimo decennio non si notino sui valori dell’azione quotata su Borsa Italiana: guardate questo grafico.
Negli ultimi 10 anni il valore del titolo MPS è sceso del 90%. E il rapporto tra il valore dell’azione MPS e quello della Borsa di Milano, il FTSE MIB, oggi è il 14% di quello che era nel 2003. In pratica: Mussari, Vigni e gli altri compari si sono bruciati quasi tutto (la storia offre scorci interessanti circa il trattamento riservato a personaggi di tal genere nel passato).
Nel periodo più critico per la banca, su questo blog, è stato pubblicato un post che forniva consigli su cosa fare ai correntisti, risparmiatori, azionisti e obbligazionisti.
Dopo l’approvazione della Commissione UE, il nuovo management della banca, d’altra pasta rispetto alla “banda Mussari”, ha alzato il velo sul piano industriale 2013-2017: una strategia commercialmente più incisiva, che punta ad avere almeno il 10% dei clienti digitali e prevede il ritorno all’utile nel 2015 (si attendono profitti per 900 milioni nel 2017, ndr), tagliando di brutto i costi. Superfluo dire che ciò non sarà indolore dal punto di vista occupazionale: nel 2017 MPS passerà da 2.750 filiali a 2.200 e i dipendenti da 31mila scenderanno a 23mila. Ad ogni modo, tranquilli: se la ricapitalizzazione dovesse fallire, la banca sarà nazionalizzata. Difficile quindi che faccia default…
Ecco infine la mia idea di scorribanda pirata: forse è il caso di farci un pensierino su quest’azione MPS così bastonata. Oltre l’80% degli analisti consultati da Bloomberg propende ancora per il “SELL” e questo non fa che confermare il mio sospetto che si sia toccato il fondo e che ci sia più spazio per la salita che per la discesa. Il management attuale, ripeto, non è quello della “banda Bassotti-Mussari”.
Per le obbligazioni di MPS, stessa storia. Non sono poche le emissioni obbligazionarie della banca con scadenza da qui a pochi mesi che rendono bene e che hanno bassissime probabilità di fallire. Tanto per fare un esempio, questa obbligazione MPS, che scade a maggio 2014, rende il 2,4% lordo, contro lo 0,5% di un BOT semestrale. Voi davvero pensate che MPS fallisca da qui a sei mesi?
Ho realizzato e condiviso un portafoglio di titoli della banca, Scorribanda MPS, all’interno della Community di Advise Only nel caso serva d’ispirazione per qualcuno (e poi è utile anche come termometro per tenere d’occhio la vicenda – fatti e numeri, non pugnette).
Però, ciurma, attenzione: NON sto dicendo che riempirsi il portafoglio di MPS sia una buona idea… sto dicendo che può essere un’ideuzza di contorno per movimentare la vita del proprio portafoglio e magari tirare su qualche plusvalenza. Compriende?
Clicca per aprire il portafoglio
stefano / Dicembre 6, 2013
secondo i miei calcoli dopo il radggruppamento ci vogliono 25 euro ogni azione epossono fare 5/1 a 5 euro o 2/1 a12.5 acq prima di conoscere le modalita mi sembra rischioso
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Gianni / Ottobre 31, 2014
Capitano, siamo a 0,60 come quotazione, e qui le banche scappano terrorizzate anche solo all’idea che possa venire associato il nome di una di queste al salvataggio MPS:
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2014-10-31/azionisti-e-vertici-intesa-sanpaolo-confermano-no-mps-102700.shtml
Non è che fanno la bad bank e la fanno fallire per davvero?!
Come per il Banco Espirito Santo.
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