La bella sede di Borsa Italiana ha ospitato il convegno sulla quotazione dei Fondi in Borsa organizzato da Ascosim. Noi di AdviseOnly abbiamo partecipato, perché quello dei fondi in Borsa è un tema che abbiamo iniziato a seguire da tempo perchè ci riguarda da vicino.
La quotazione dei fondi comuni è un fatto importante tanto per l’industria che per i risparmiatori, può portare maggiore trasparenza, efficienza, economicità e, soprattutto, l’affermarsi del concetto di consulenza finanziaria come servizio slegato dalla promozione e dal collocamento di prodotti finanziari (era ora!).
Proprio su questo blog, mesi fa, abbiamo proposto un sondaggio per valutare il gradimento di questa novità presso i risparmiatori. I risultati sono stati interessanti.
Onestamente quando il 28 gennaio sono entrata in sala per il convegno, non mi aspettavo tanta gente. O meglio, la tiepida reazione degli operatori e della stampa mi aveva fatto pensare che avrei visto tanti consulenti indipendenti e rappresentanti delle piccole boutique di asset management. Gli attori che, nella quotazione dei fondi, vedono un’opportunità immediata. Con mia grande sorpresa, invece, ho trovato la massiccia presenza del senior management di tante grandi case di investimento italiane ed estere.
Il primo intervento del dibattito è stato quello di Pietro Poletto di Borsa Italiana che, con grande fermezza, ha affermato l’interesse della Borsa a guidare e stimolare il processo di modernizzazione e di innovazione del mercato finanziario, nell’interesse di tutti i partecipanti. E, se mi è lecito commentare, “si è tolto qualche sassolino dalla scarpa” riguardo alle vere o presunte pressioni delle reti di promotori che vedono in pericolo i loro rilevanti guadagni, che incidono in media per l’80% del costo di un fondo sul risparmiatore.
Questo a ben pensarci è un dato assurdo: è come se, acquistando un’automobile, sapeste che l’80% del costo va a remunerare la rete di vendita, ma nulla ha a che fare con l’autombile scelta. Curiosamente, però, i risparmiatori spesso ignorano questo fatto.
Il vero climax, però, Poletto l’ha raggiunto annunciando che in una seconda fase Borsa Italiana potrà remunerare direttamente e in modo trasparente i promotori che decideranno di usare la borsa come sistema di collocamento dei fondi.
Poletto Borsa italiana ” in una seconda fase potremo remunerare promotori che collocheranno I fondi cosi” @AdviseOnly . Tosto. #fondiinborsa
— Serena Torielli (@Sere691) 28 Gennaio 2015
Questa a mio avviso è stata davvero una piccola notizia bomba.
Ha poi parlato Fabrizio Fornezza di GFK Eurisko, che ha tracciato un identikit dell’investitore in fondi nel 2014. Fornezza vede un grande potenziale inespresso, in quanto l’industria del risparmio gestito negli ultimi 10 anni si è focalizzata soprattutto sul segmento “affluent” (grandi patrimoni) trascurando la massa dei risparmiatori e soprattutto, con scarsa lungimiranza, trascurando il segmento più giovane del mercato.
L’intervento successivo, di Simone Rosti, responsabile di UBS ETF in Italia (tra l’altro una società presente e attiva all’interno di AdviseOnly, cliccate per credere), ha aiutato a leggere le possibili potenzialità del mercato deglio OICR listati, ripercorrendo la storia di successo del mercato degli ETFs. Sapevate, ad esempio, che l’Italia è al primo posto in Europa per volume di scambi su questo segmento?
S. Rosti di UBS: “quella della quotazione dei fondi in borsa puo’ essere una straordinaria opportunita’ per tutti” #fondiinborsa @AdviseOnly
— Serena Torielli (@Sere691) 28 Gennaio 2015
Hanno parlato, in seguito, Stefano Gaspari di MondoAlternative, che ha illustrato i dati di un sondaggio sull’interesse per la quotazione dei fondi in Borsa da parte delle Sgr italiane ed estere, e Gianluca Parenti di Intermonte Sim che ha illustrato il meccanismo di quotazione dal punto di vista degli aspetti operativi.
Ha chiuso il dibattito Stefano Sardelli di Investbanca, il quale ha rilevato i cambiamenti ormai non più trascurabilli che l’avvento della tecnologia determinerà nell’industria del wealth management e, soprattutto, le modalità totalmente differenti che i giovani hanno nell’affrontare il tema del risparmio.
Questo è un tema che sta particolarmente a cuore a noi di AdviseOnly in quanto siamo consapevoli che, per la maggior parte di coloro con meno di 40 anni, le vecchie “modalità” di risparmiare e investire sono ormai estranee (a proposito, abbiamo lanciato un sondaggio proprio sull’argomento).
La seconda parte della mattinata si è realizzata in una tavola rotonda con la partecipazione, tra gli altri, del nostro Raffaele Zenti, di Giordano Martinelli di AcomeA SGR (anch’essa presente e attiva in AdviseOnly), di Gianluca Bisognani, direttore generale di IW Bank e di Gianfranco Ursino giornalista di Plus del Sole24Ore, unica voce che ha trattato questo tema sulla carta stampata.
Effettivamente il silenzio dei grandi giornali su questo tema è davvero curioso, come lo stesso Ursino, coraggiosamente rileva:
@Sere691 @amisschick come le grandi case d’investimento, i media non possono liberamente porsi contro chi vuole mantenere lo status quo
— Gianfranco Ursino (@g_ursino) 28 Gennaio 2015
I giornali effettivamente non parlano dell’argomento (provate a fare una ricerca su Google).
Il convegno di Ascosim mi ha trasmesso una sensazione chiarissima: nonostente gli interessi particolari e di breve termine, l’industria finanziaria si evolverà grazie alla tecnologia e alle diverse aspettative del pubblico più giovane, che interagisce sempre più attraverso il web e i social e rifiuta il modello delle “vecchie” banche.
Per chi volesse essere il first mover, noi di AdviseOnly ci candidiamo a supportarlo e aiutarlo.
Gianni / Gennaio 30, 2015
Non ho capito ma alla fine per ol risparmiatore cosa cambia se sarà Borsa Italica a girare le commissioni ai promotori al posto della Banca come avviene ora?
Il promotore avrà sempre l’interesse a vendere i Fondi con commissioni più alte al risparmiatore come è ora.
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Claudio / Febbraio 6, 2015
Io ero presente e mi sembra che Poletti non ha detto che sarà borsa italiana a remunerare i promotori ma che si troveranno altri sistemi ….. es: rifacendosi alla prassi di pagare una commissione d’acquisto o di vendita su titoli quotati … E’ veramente vergognoso come si tenti di sminuire una pietra miliare della vera consulenza a vantaggio dei professionisti ( non dei venditori ) e a garanzia dei risparmiatori … dico a garanzia perchè non è una questione di minor costi ma di libertà di sceta sia per il cliente bancario che per il professionista consulente
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Claudio / Febbraio 6, 2015
Probabilmente ho perso il passaggio, ma continuo a rimanere scettico sul come …. per il resto forse mi sono spiegato male ….. sono dieci anni che aspetto questo momento per portare in quotazione il fondo … non avevo “mance” o altro per entrare nella disitribuzione … sarò lieto che siano i consulenti e/o i risparmiatori a giudicare il mio operato, quindi siamo dalla stessa parte …. ribadisco che comunque la questione costi è la pagliuzza … è il resto la trave ….
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