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2 idee per investire in India

Il rallentamento dell’economia cinese e il crollo delle materie prime hanno messo a dura prova i Paesi Emergenti, con un forte impatto non solo sul PIL di questi Paesi, ma anche sulle prospettive future di crescita economica. Dall’analisi del grafico sul PIL dei Paesi BRICS, è possibile individuare un’economia che è stata in grado di distinguersi tra le altre grazie ad una crescita dal trend positivo: l’India.

 

Qual è lo stato di salute dell’economia dell’India?

I dati pubblicati a fine agosto hanno mostrato un’economia indiana in grado di crescere del 7% annuo nel secondo trimestre del 2015, pareggiando così il dato cinese.

Il metodo di calcolo della crescita dell’economia indiana è stato da poco modificato, pertanto i dubbi circa la veridicità del dato e l’eccessivo “ottimismo” dello stesso sono legittimi; si tratta peraltro di dubbi che accomunano sia l’India che la Cina. La precedente modalità di calcolo era focalizzata sulla quantità e non sul valore, quindi in caso di stessa quantità prodotta ma con un incremento dei ricavi, il dato riportato sarebbe stato 0.

Oggi invece si guarda al valore dei beni prodotti e il campione delle imprese è stato allargato fino a comprendere centinaia di migliaia di piccole società che prima non erano considerate.

La credibilità dei numeri del PIL dell’India è importante non solo per la banca centrale, che deve tarare la propria politica monetaria, ma anche per gli investitori oggi per lo più in fuga dai Paesi Emergenti.

Tuttavia l’economia indiana sembra abbastanza in forma. Gli indicatori macroeconomici (vendite e le importazioni di beni) mostrano che l’economia è in crescita. L’India, a differenza di altri Paesi Emergenti, è meno legata all’economia cinese, in quanto i rapporti commerciali sono minimi. Inoltre ha beneficiato dei bassi prezzi del petrolio, un fattore positivo per un Paese che importa circa l’80% del petrolio che utilizza.

I problemi indiani sono interni e sono principalmente legati al settore bancario. Le banche indiane, per la maggior parte pubbliche, hanno i bilanci pieni di debiti accumulati (soprattutto) nel periodo di massima espansione dell’economia e attualmente il tasso di rimborso di tali debiti è solo dell’11%, secondo le ultime stime della Reserve Bank of India.

Il credito presso le istituzioni bancarie rappresenta la principale forma di finanziamento delle imprese indiane e resta ancora molto difficile da reperire; recentemente però il mercato del credito tramite emissione di bond sta crescendo, stimolato anche dalla continua ricerca di rendimenti sul mercato obbligazionario da parte degli investitori esteri.

Come investire nell’India

Se siete interessati all’India e alle sue prospettive di crescita, su Borsa Italiana ci sono due ETF che permettono di investire sull’indice azionario MSCI India:

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