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Come investire nel settore delle telecomunicazioni europee?

Una cosa dobbiamo fare: ripensare all’applicazione delle nostre regole sulla concorrenza nei mercati digitali

Jean Claude Juncker, candidato alla presidenza della Commissione europea

In generale, il settore delle telecomunicazioni (TLC) è ritenuto un investimento difensivo e redditizio, capace di generare cassa e alti dividendi per gli azionisti.

Tuttavia, negli ultimi anni le grandi aziende europee delle telecomunicazioni hanno sofferto tagli ai dividendi e mostrato come i loro rendimenti a due cifre non fossero sostenibili.

La dichiarazione di Juncker fa intuire le difficoltà che si trova ad affrontare il settore delle telecomunicazioni in Europa. Un mercato caratterizzato da pochi operatori dominanti all’interno dei confini nazionali, frammentato in più mercati nazionali oligopolistici che non competono tra loro a causa di vincoli tecnici, finanziari e normativi.

investire nel settore telecomunicazioni

Il settore delle TLC e l’Europa

L’Ue vorrebbe un mercato unico delle telecomunicazioni, dove i singoli mercati nazionali competono tra loro. I grandi gruppi regionali del settore accusano la normativa comunitaria in materia di concorrenza di danneggiare la competitività delle loro aziende, incidendo negativamente su ricavi e dividendi. Per questo motivo chiedono a gran voce regole meno stringenti che permettano un maggior consolidamento all’interno dei confini nazionali. I regolatori europei, tuttavia, ritengono che questa non sia la strada giusta da perseguire per la creazione di un mercato comune del settore.

Regole meno stringenti, inoltre, penalizzerebbero i consumatori in termini di maggiori prezzi e minore qualità del servizio offerto.

Su questo campo di battaglia, diverse sono le operazioni strategiche di acquisto o cessioni di società all’interno dei confini nazionali. L’obiettivo è rafforzare le posizioni e contrastare i venti contrari. I player di piccole dimensioni, invece, sono obbligati a innovare rendendosi più appetibili sul mercato.

Come investire nel settore delle TLC

Il contesto è impegnativo a causa delle pressioni sulla crescita dei ricavi, della redditività e della capacità di generare flussi di cassa, tuttavia una “teleconglomerazione” in Europa e un miglioramento del contesto economico potrebbero sostenere il settore delle telecomunicazioni e offrire interessanti opportunità d’investimento.

In tal senso, ho costruito Telecoms, un portafoglio d’investimento core-satellite a vostra disposizione sul sito Advise Only. Potete consultarlo, copiarlo, salvarlo sul vostro account. Gratis ovviamente, basta cliccare qui: Telecoms.

Composizione del portafoglio

Il portafoglio è realizzato nella forma core-satellite.

  • la componente core è rappresentata da un ETF liquido, che investe in un indice di titoli di grandi società del settore  e che è quindi potenzialmente in grado di reagire meglio alle difficoltà interne del settore;
  • la componente satellite invece punta a investire in singole società denominate in divise diverse, con buoni dividendi, e che potrebbero beneficiare da operazioni di acquisto o vendita sul mercato.
Titoli azionari all’interno del portafoglio (parte satellite)
  1. Vodafone: il gruppo presenta una diversificazione geografica degli investimenti a livello globale con focus su: Germania, Italia, Regno Unito e Turchia. Il posizionamento sui segmenti “core” del mercato ha permesso alla società lo sviluppo di economie di scala e razionalizzazione degli investimenti. Negli anni, strategie di acquisizioni e dismissioni hanno contribuito a creare una buona capacità di generare flussi di cassa e sostenere i dividendi. Inoltre, a seguito della cessione a Verizon della propria quota nella joint venture americana Verizon Wireless, risulta essere una della aziende più attive nelle operazioni di acquisto di società minori ai fini di diversificazione della propria attività sui mercati esteri. Non è escluso, dato il suo business sottostante e i suoi dati di bilancio, che Vodafone sia un possibile target per multinazionali come AT&T.
  2. Telenor:  gli EPS attesi a un anno sono del 2% e i consigli degli analisti sono per un “buy” della società, che mostra solidi fondamentali e dividendi sostenibili. 
  3. Swisscom: la società possiede una storia molto buona in termini di dividendi. La società è leader nel settore delle telecomunicazioni in Svizzera. I ricavi provengono principalmente dal mercato interno e la restante parte dall’Italia. La redditività dell’azienda è superiore alla media del settore europeo  e a quella di altri operatori leader di mercato. L’azienda mostra una buona capacità di generare flussi di cassa e dividendi sostenibili.

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