MPS si salva grazie al fondo del Governo. Piazza Affari archivia la settimana con un +1,4% ma non riesce a recuperare il terreno perso da inizio anno rispetto all’indice europeo. Corre il dollaro, debole la sterlina.
Quali sono stati i fatti salienti della settimana?
- Monte Paschi. Settimana con i riflettori puntati su Banca Monte dei Paschi di Siena, che alla fine riesce a salvarsi. L’aumento di capitale non ha convinto il mercato: con la conversione dei bond, il gruppo è riuscito a portare in cassa solo 2,45 miliardi di euro dei 5 miliardi necessari. Il Governo però ha varato un fondo da 20 miliardi di euro a sostegno delle banche in difficoltà (che andrà a pesare sul debito pubblico italiano), tutelando al 100% la clientela retail.
- Mediaset-Vivendi. Continua la scalata del gruppo di telecomunicazioni francese sul Biscione, il principale operatore televisivo privato italiano. Vivendi si porta al 28,8% delle azioni ordinarie, il 29,94% con diritto di voto, del capitale di Mediaset: è al limite della soglia obbligatoria per lanciare un’offerta pubblica d’acquisto (opa) del 30%.
A livello settoriale, settimana positiva per il settore Telecoms (+1,4%).
Azioni Italia: FTSE MIB; Azioni Europa: Stoxx Europe 600; Azioni USA: S&P500; Azioni Giappone: Topix; Azioni Emergenti: MSCI Emerging Market. Indici Settoriali: MSCI World relativo al settore [/accordion] [accordion title=”Obbligazionario”]
Anche il mercato obbligazionario ha vissuto una settimana tutto sommato tranquilla.
Rendimenti stabili Oltreoceano, con il rendimento del decennale americano stabile rispetto alla settimana precedente (+2,535%). Rendimenti stabili anche in Europa. Il rendimento del Bund gira intorno allo 0,22%, mentre quello del BTP si attesta all’1,81%. Lo spread BTP-Bund resta quindi abbastanza fermo intorno ai 160 punti base.
Rendimenti in lieve calo sul mercato corporate investment grade, sia americano che europeo.
Obbl. Gov. Italia, USA e internazionali: Bloomberg EFFAS; Obbl. Gov. Paesi Emergenti: JPMorgan EMBI Plus; Obbl. Investment Grade zona euro e USA: Bloomberg Index
[/accordion] [accordion title=”Valute & Commodities”]Decisamente non è stato l’anno della sterlina; la valuta della Regina continua a perdere terreno e questa settimana nei confronti del dollaro arretra del 2%. Stabile invece il tasso di cambio euro/dollaro; il rialzo dei tassi da parte della FED ha reso la valuta americana più forte rispetto alle altre, come era prevedibile.
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Agenda
Ecco i dati macroeconomici che saranno pubblicati nel corso della prossima settimana e la stima del consensus (fonte: Bloomberg).
Europa – Nessun dato di rilievo.
USA – Da segnalare il rapporto sulla fiducia dei consumatori di dicembre.
Giappone – In agenda sono previsti il tasso di disoccupazione di novembre ed il tasso di inflazione per il mese di dicembre.
BRICS – Da segnalare in Russia il tasso di inflazione a dicembre.