La moneta europea ha guadagnato circa il 13% in poco meno di 8 mesi su quella americana, intanto il noto indice statunitense Dow Jones chiude la settimana sopra i 22.000 punti, con un nuovo record storico.
Quali sono stati i fatti salienti della settimana?
- Biglietti per favore. L’antitrust ha multato Trenitalia per da cinque milioni di euro. Il motivo? Le biglietterie automatiche (e in parte anche il sito internet della compagnia) erano impostate in modo da nascondere le soluzioni alternative – e quindi meno costose – ai treni ad alta velocità e agli Intercity.
- A caccia d’affari. Dopo le acquisizioni nel settore degli alimentari, Amazon potrebbe puntare al mercato dei farmaci.
- La voce dei giovani. Sui social network è partito l’hashtag “riscatta la laurea”, ossia del riscatto degli anni di pensione dovuto al periodo di studi universitari.
- Avanti un altro. Il Presidente Donald Trump continua con la scia di licenziamenti all’interno del suo staff. Questa volta è toccato a Anthony Scaramucci, ex direttore della comunicazione, restato in carica la bellezza di 11 giorni. Chapeau!
- Euro inarrestabile. La moneta europea ha superato quota 1,18 dollari, segnando un nuovo massimo dal 2015.
- Nuovi giocattoli. Tesla ha presentato il nuovo modello della sua auto: il Model 3. Un’auto che comincia ad avere costi relativamente contenuti rispetto ai prezzi che conosciamo (circa 30.000 euro rispetto a un prezzo medio di circa 75.000 euro degli altri modelli di Elon Musk), si ricarica in 30 minuti ed ha un’autonomia di 500 chilometri.
Grafico della settimana
L’indice Dow Jones, raggiunge per la prima volta nella storia i 22.000 punti. Ecco mostrata la sua performance dal 1900.
Come si sono mossi i mercati
La maglia rosa della settimana sulle principali piazze finanziarie spetta al nostrano FTSE MIB (+1,5%), che si porta al secondo posto nella classifica delle migliori performance da inizio anno (13,1%), davanti agli USA (+10,4%) e dietro solo ai Mercati Emergenti (+23,4%).
A livello di settori si segnalano di nuovo pochi movimenti rilevanti salvo la chiusura positiva del settore utilities (+2,0%); primo settore indiscusso resta ancora quello della tecnologia, grazie anche alle buone notizie sugli utili semestrali di Samsung e Apple.
Sul fronte delle obbligazioni, si segnala un recupero di quelle americane malgrado l’apprezzamento dell’Euro, niente di anomalo da segnalare sugli spread dei Paesi periferici. Per quanto riguarda le valute segnaliamo sicuramente il continuo apprezzamento dell’Euro rispetto al Dollaro, che tocca quota 1,19, anche a seguito del bollettino economico della BCE che conferma il rafforzamento dal punto di vista economico e la mancata fiducia dei mercati nei confronti delle politiche di Trump, ancora protagonista questa settimana con l’ennesimo licenziamento di un membro del suo staff. In poco meno di 8 mesi l’Euro ha guadagnato sul Dollaro circa il 13%.
Sul lato commodities chiusura in negativo per il petrolio (-1,4%) anche se resta sopra la soglia dei 50 dollari al barile.
In agenda
Ecco i principali dati macroeconomici che saranno pubblicati nel corso della prossima settimana (fonte: Bloomberg).
Europa – Per Italia, Francia, Spagna, Grecia Olanda e Germania saranno comunicati i dati sull’inflazione di luglio. Sempre per Francia, Italia e Germania occhi puntati sulla produzione industriale.
Regno Unito – Nel Regno Unito i riflettori sono tutti sulla produzione industriale assieme al dato della bilancia commerciale.
USA – Da segnalare le nuove richieste dei mutui insieme a scorte di magazzino e inflazione.
Giappone e Emergenti – In Giappone è tempo di conoscere il dato sugli ordini dei macchinari assieme agli aggregati monetari M2 e M3. Per quanto riguarda i Paesi Emergenti, particolari attenzioni sull’inflazione della Cina e la produzione industriale in India.