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BollettinoAO | Il PIL inglese non risente della Brexit, MPS si sveglia

Nel terzo trimestre dell’anno il PIL del regno Unito è cresciuto più delle attese (+0,5% su trimestre e +2,3% su anno). Si intensificano le speculazioni su un rialzo del tassi da parte della FED nel meeting di dicembre. MPS ha presentato il nuovo piano industriale.

Quali sono stati i fatti salienti della settimana?

  • L’economia inglese va. L’uscita dellla Gran Bretagna dall’Unione Euroepa non ha avuto per il momento grandi effetti sull’economia reale del Paese: nel terzo trimestre dell’anno il PIL è cresciuto più delle attese (+0,5% su trimestre e +2,3% su anno).
  • L’esito elettorale non pesa sulla crescita USA. I dati complessivi sulle trimestrali sono buoni e anche qui nel terzo trimestre il PIL è cresciuto più del previsto (+2,9% su trimestre e +2,6% annualizzato)
  • Monte dei Paschi si sveglia. La banca più antica del mondo ha presentato il nuovo piano industriale: per il management con 5 miliardi di aumento di capitale e 9 miliardi di attivi deteriorati in meno la banca sarà in grado di generare poco più di un miliardo di utile a fine 2019.
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Le insistenti speculazioni sull’aumento dei tassi da parte della FED, previsto per dicembre, hanno pesato sulle Borse anche se i dati sulle trimestrali sono soddisfacenti (sia in Europa che negli USA). In Europa, tengono gli indici FTSEMIB (Italia), Cac40 (Francia) e Ibex (Spagna). Il calo dello yen favorisce il mercato Giapponese che nell’ultimo mese guadagna il 4,6%. Tra i Paesi Emergenti regge la Cina (CSI300: +0,4%).

Azioni

Azioni Italia: FTSE MIB; Azioni Europa: Stoxx Europe 600; Azioni USA: S&P500; Azioni Giappone: Topix; Azioni Emergenti: MSCI Emerging Market. Indici Settoriali: MSCI World relativo al settore [/accordion] [accordion title=”Obbligazionario”]

Seconda settimana di rendimenti in salita sul mercato obbligazionario.

Bond

Obbl. Gov. Italia, USA e internazionali: Bloomberg EFFAS; Obbl. Gov. Paesi Emergenti: JPMorgan EMBI Plus; Obbl. Investment Grade zona euro e USA: Bloomberg Index

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Le aspettative sulla FED ed i dati economici positivi fanno salire il dollaro. Settimana invariata per l’oro, mentre il petrolio scende, ma rimane sopra il valore soglia di 50 dollari al barile.

Currency

 

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Agenda

Ecco i dati macroeconomici che saranno pubblicati nel corso della prossima settimana e la stima del consensus (fonte: Bloomberg).

Europa – La settimana macroeconomica per la zona euro inizia subito con la pubblicazione del dato preliminare del PIL per il terzo trimestre. Gli analisti stimano un tasso di crescita trimestrale del +0,3%. In arrivo anche i dati sulla disoccupazione (zona euro, Germania e Spagna) e sull’inflazione italiana.

Nel Regno Unito è previsto il dato preliminare del PMI Composito di ottobre, e c’è la riunione della Banca Centrale.

USA – Dall’altra parte dell’Oceano Atlantico l’appuntamento più importante è la riunione della FED (mercoledì 2 novembre), preceduta dai dati sulle spese personali di settembre. Per gli economisti intervistati da Bloomberg, la FED non dovrebbe toccare i tassi prima di dicembre.

Giappone – Arriveranno i numeri dell’indice PMI anche dal Sol Levante (Nikkei) e i dati sulla produzione industriale di settembre.

BRICS – Indici PMI Composito di ottobre per la Cina, la Russia e l’India.


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