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BollettinoAO | FED allenta la morsa sui tassi, Amazon Prime quasi famoso come la Pay-tv

Le parole della Yellen sul rallentamento del rialzo dei tassi hanno spinto a rialzo le borse, intanto Amazon è pronto a battere un nuovo record: gli abbonati di Prime stanno per raggiungere quelli della Pay-tv.


Quali sono stati i fatti salienti della settimana?

  • And the winner is… Morningstar elegge Goldman Sachs come la peggiore azienda nella vendita dei fondi dell’anno in corso, con quasi 26,7 miliardi ritirati dagli investitori.
  • Shopping sfrenato. Sarebbero 10 miliardi i bond italiani acquistati dalla BCE, circa l’11% del totale del piano di acquisto delle obbligazioni di aziende.
  • OK. L’Antitrust ha dato il via libera ad Intesa, dopo aver deciso di non avviare alcuna istruttoria per la vicenda delle banche venete, ma intanto nel Paese si chiede che venga fatta chiarezza su chi siano i responsabili della crisi bancaria.
  • Energia al top. Tra i settori che stanno accumulando più cassa, negli Stati Uniti è da citare quello tecnologico, mentre in Italia al primo posto si posiziona il settore energetico.
  • Tutto a pochi. Dal rapporto di Global Wealth 2017 è emerso che il 20% delle ricchezze in Italia si trova nelle tasche del solo 1% della popolazione. Intanto l’ISTAT ha affermato che circa 5 milioni di italiani si trovano in condizioni di assoluta povertà.
  • La strada è ancora in salita. La situazione del Paese ellenico migliora, stando anche al profilo di credito, ma resta alto il rapporto tra debito e PIL, al 176%.
  • La FED molla le redini. Turbo alle Borse dopo che la Yellen ha dichiarato che si continuerà a far salire i tassi, ma solo lievemente.
  • Meglio del previsto. I dati sulla produzione industriale dell’Eurozona sono migliori di quanto ci si aspettasse, l’ultimo valore si attesta al 4%.

Grafico della settimana

Il servizio Amazon Prime sta diventando più famoso della Pay-tv, avremo il sorpasso entro il 2017?

 

Come si sono mossi i mercati

La settimana si è conclusa in positivo per tutte le borse dei maggiori comparti mondiali. La maglia rosa della settimana spetta alle azioni dei Paesi Emergenti, (+3,8%) che si riportano sopra una performance del 20% da inizio anno. Bene anche le azioni del FTSE MIB che chiudono la settimana al +2,1% , complice anche l’esito positivo sul decreto “salvabanche” approvato dalla Camera con voto schiacciante di 211 sì contro 91 no e 3 astenuti (anche se si attende ora il responso definitivo del Senato dove sono state già presentate delle mozioni per chiedere che il provvedimento sulle banche venga modificato inserendo delle norme sulla responsabilità dei manager e per l’estensione della platea degli obbligazionisti rimborsati).

Girando l’occhio sui settori, questa settimana è ricominciata la galoppata del settore tecnologia (dopo rumors su possibili bolle speculative di cui abbiamo dato in questo post la nostra opinione), che ha chiuso la settimana come migliore a +2,8% e si è portato quasi al 21% da inizio anno. Da segnalare anche l’ottima chiusura settimanale del settore dei materiali (+2,4%). Recupero parziale del settore dell’energia che chiude a +1,7%, anche se la performance da inizio anno resta molto negativa (-10,8%).

Per quanto riguarda l’asset class delle obbligazioni, hanno chiuso tutte con un timido numero positivo inferiore all’1%. Le uniche obbligazioni che continuano a restare negative da inizio anno sono quelle dell’Italia, ancorate al -1,8%. Bene invece quelle dei Paesi Emergenti che sono tornate sopra il 6% da inizio 2017.

Passando alle valute, notiamo come il dollaro abbia perso terreno sia con l’euro, sia con la sterlina e lo yen e probabilmente ciò è dovuto alle parole della Yellen su un più moderato rialzo dei tassi. Effetto che potrebbe aver dato vigore positivo anche alle borse. Per quanto riguarda oro e petrolio, hanno chiuso entrambi positiva la settimana, rispettivamente a +1,4% e 4,8%. Sul petrolio il rimbalzo è stato probabilmente dato dagli ultimi dati sulle scorte americane, che sono diminuite, assieme anche alle attese di un aumento della domanda, anche se non si esclude una grande componente di volatilità.

In agenda

Ecco i principali dati macroeconomici che saranno pubblicati nel corso della prossima settimana (fonte: Bloomberg).

Europa – In Europa saranno comunicati i dati sull’inflazione del mese di giugno e le decisioni sul tasso sui depositi, tasso di rifinanziamento marginale e tasso di rifinanziamento principale (dove ne abbiamo approfonditamente parlato in questo post). In Germania è atteso il responso sullo Zew, mentre in Italia è attesa la comunicazione sul saldo di conto corrente.

Regno Unito – Saranno pubblicati i dati sull’inflazione, attesa stabile al 2,9% su base annua e in calo allo 0,2% su base mensile.
USA – In America verranno pubblicati i dati sulle richieste di mutui e i permessi di costruzione di nuove case.
Giappone – Si riunirà la Banca Centrale del Giappone per discutere di politica monetaria e verrà comunicato il valore di un indice aggregato industriale.


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